L’essenza stessa della scalabilità attiene profondamente al mondo ICT; il costante cambiamento dei paradigmi dovuto al cloud ha amplificato questo concetto.
Nell’informatica, questo termine rappresenta la capacità di una infrastruttura di consentire, in modo flessibile e dinamico, la gestione di eventuali aumenti del carico operativo. Secondo questa logica, i limiti intrinseci sono legati all’architettura hardware/software adottata; limiti, che con il cloud, sono stati quasi totalmente eliminati.
In epoca di modelli di business flessibili e modalità di consumo “pay-per-use”, la scalabilità dei sistemi IT va di pari passo con quella del mondo finanziario, delle imprese e delle start up. Di fatto, disporre di un business model scalabile significa poter replicare facilmente le proprie attività, aumentandone il potenziale rapidamente.
Proprio questo aspetto lega la scalabilità del cloud e dell’IT al “mondo reale”, alle imprese e al business quotidiano che interessa milioni di operatori e clienti.
Perché la scalabilità è importante?
Per comprendere i vantaggi di una piattaforma scalabile al servizio delle attività aziendali e dell’eCommerce è sufficiente pensare ai numerosi servizi online oggi disponibili.
Per i reseller online e i grandi store di beni e servizi ogni secondo è prezioso. In momenti di forte congestione (Black Friday o Cyber Monday, per esempio), siti e servizi Web sono posti sotto forte stress e possono facilmente raggiungere il loro limite in poco tempo. In questo caso, il negozio online rischia di perdere potenziali clienti a causa di un disservizio parziale o totale causato dall’incapacità delle infrastrutture IT di gestire i picchi di traffico.
Secondo Kissmetrics, anche solo 1 secondo di ritardo nella visualizzazione di una pagina Web può produrre una riduzione del 7% del processo di acquisizione e conversione di un potenziale cliente.
Stimando un fatturato giornaliero di 100mila USD per i maggiori eCommerce, un simile rallentamento provocherebbe potenziali danni per 2,5 mln USD nelle vendite totali dell’anno.
E non si tratta unicamente di stime, ma di dati reali, registrati periodicamente sui principali portali di vendita online: in alcuni casi limite, nei giorni del “Black Friday” sono stati registrati disservizi particolarmente gravi, con downtime da 24 minuti a oltre 5 ore.
La soluzione a simili problemi arriva dal mondo cloud e dai servizi as-a-service. Stando alle stime Jelastic, ben il 75% dei clienti sarebbe pronto a pagare il 30% in più per servizi evoluti di Cloud Hosting. Ben il 43,3% è fortemente interessato a ricevere maggiori garanzie di uptime, oltre a performance migliorate.
In quest’ottica, è stato dimostrato come gli investimenti in infrastrutture SaaS stiano ripagando le imprese che li hanno scelti. Il fatturato 2020 stimato da Gartner per il mercato Cloud Application Services (SaaS) sarà di 98,9 mld USD, con una crescita netta del 16% rispetto al 2019.
Scalabilità, cosa significa realmente?
Abilitare piattaforme scalabili significa poter contare su architetture più facili da gestire, con costi direttamente rapportati ai consumi e, per stessa natura, più resilienti.
Un esempio è la capacità di gestire più efficientemente il traffico dati. Questo, attraverso sistemi di Load Balancing che possono massimizzare l’elaborazione dei dati e, contemporaneamente, ridurre al minimo il carico per i server.
Parliamo di piattaforme “capaci di valutare” il carico massimo possibile e i tempi di risposta dei singoli server e servizi. In funzione di questo, è possibile distribuire il traffico su più server/cluster, adottando regole specifiche e algoritmi dinamici.
Si parla di bilanciamento e distribuzione del carico quando le applicazioni Web devono essere messe a disposizione attraverso più server e deve essere garantita una alta disponibilità (il caso specifico riguarda proprio i siti ad elevatissimo traffico).
Una puntuale gestione del traffico consente una riduzione del tempo di inattività delle applicazioni. È infatti possibile migliorare la disponibilità delle applicazioni e dei service più importanti, ma anche indirizzare automaticamente gli utenti in caso di malfunzionamenti.
Tra i vantaggi di Jelastic, l’adozione di un cluster isolato che include risorse e hardware dedicati. Grazie a un processo di clusterizzazione automatica, tale gruppo eterogeneo è orchestrato per operare in modo sincrono, come un’unica entità. Di fatto, i nodi hardware di Jelastic Cluster ospitano contenitori virtuali isolati, elementi pensati per la gestione dell’ambiente e il Cluster Orchestrator, che si occupa dell’elaborazione di componenti interni. Ciò assicura la possibilità di scalare in modo molto efficace lungo due assi distinti. Per questo si parla di “vertical scaling” e “horizontal scaling”.
Per scalabilità orizzontale si intende la possibilità di intervenire a livello di struttura, aggiungendo o eliminando specifici nodi all’interno del singolo livello.
Il concetto di fondo riguarda la possibilità di fornire maggiori prestazioni in base alle richieste, assecondando i picchi relativi a un elevato numero di transazioni o accessi, ma anche riducendo il livello di risorse impegnate, se non richieste. All’atto pratico, il cluster in uso può essere soggetto a un incremento o a un decremento delle macchine server. Una simile logica consente inoltre di fornire servizi in modalità high availability. I cosiddetti Cluster HA garantiscono continuità dei servizi informatici erogati, il tutto attraverso la ridondanza dei sistemi e l’adozione di algoritmi e protocolli di monitoraggio dei singoli nodi. La costante analisi del flusso delle informazioni consente di offrire solide garanzie di funzionamento in ogni condizione.
La scalabilità della piattaforma e delle infrastrutture potrebbe però non bastare. Le applicazioni in esecuzione dovranno essere sviluppate e disegnate per assecondare un simile funzionamento. Serve infatti una continua sincronia di tutte le istanze nel cloud affinché i benefici dell’intero sistema possano diventare tangibili a tutti gli effetti.
Si parla invece di “vertical scaling” quando si introduce la capacità di intervento e modifica su ciascun Cloud Server, incrementando o riducendo i singoli componenti in uso.
Ciò significa intervenire in modo dinamico e seamless sulle singole risorse messe a disposizione dalla macchina. Si tratta di modificare parametri di accesso e allocazione di elementi quali la RAM, lo spazio di archiviazione e il numero di vCPU a disposizione.
In questo contesto, è possibile contenere con maggiore facilità i costi delle infrastrutture in uso rispetto al reale impiego giornaliero. Nel caso serva imporre un tetto specifico in termini di budget è comunque possibile fissare il limite massimo di risorse da utilizzare. In più, grazie alla versatilità di Jelastic Cloud, è garantita una orchestrazione granulare di ogni componente e la definizione automatica del grado di impegno ottimale in base al lavoro da svolgere.
Una simile architettura apre numerosi possibili scenari d’uso. Parliamo infatti di un sistema che accelera il business quotidiano e consente di lavorare secondo un efficiente scherma di integrazione e distribuzione continua (CI/CD). Questa logica prevede l’introduzione dell’automazione nelle fasi di sviluppo e si basa sui concetti di integrazione, distribuzione e deployment continui.
In generale, assecondando un trend ormai conclamato, piattaforma scalabili e logiche “as-a-Service” costituiscono un importante tassello sul quale basare il futuro della propria azienda, mettendola al riparo da possibili interferenze che possano rallentare o bloccare del tutto il core business.