Check Point segnala le vulnerabilità del sistema meeting Zoom

Check Point avverte Zoom di alcune vulnerabilità nei meeting

La divisione Check Point Research ha messo in allarme Zoom sul possibile tentativo da parte di un hacker di intrufolarsi ai meeting online e ascoltare le riunioni. Zoom, è player nella moderna enterprise video communication; la sua piattaforma cloud per videoconferenze e audioconferenze, networking, chat e webinar per dispositivi mobile, desktop e telefoni, è utilizzata con successo in tutto il mondo per sale conferenze, corsi di formazione, negli uffici esecutivi e dei board aziendali.

Il problema di vulnerabilità scoperto dalla divisione Threat Intelligence di Check Point Software Technologies sorgeva se l’organizzatore non aveva abilitato l’opzione “Richiedi password per il meeting” o non aveva abilitato l’attesa (“Waiting Room”), che consente l’ammissione manuale dei partecipanti. In questo caso, quindi, le 9/10/11 cifre che compongono iI Meeting ID di Zoom erano l’unica cosa che garantiva la sicurezza della riunione, quindi erano l’unico elemento che impediva ad una persona non autorizzata di collegarsi al meeting.

Il team di Check Point è riuscito di prevedere circa il 4% dei meeting ID generati in modo casuale, il che è indice dell’alta probabilità di successo che avrebbero potuto avere gli hacker malintenzionati.

Lo scorso luglio, Check Point ha informato Zoom di questa vulnerabilità, proponendo alcune correzioni:

  1. Re-implementare l’algoritmo di generazione dei Meeting ID.
  2. Sostituire la funzione di randomizzazione con una funzione crittograficamente forte.
  3. Aumentare il numero di cifre nei Meeting ID.
  4. Spingere gli organizzatori dei meeting a richiedere password\PIN\SSO per l’accesso.

Zoom ha risposto apportando una serie di modifiche per risolvere in modo adeguato questa vulnerabilità:

  1. le password vengono ora aggiunte tramite impostazione predefinita a tutte le riunioni.
  2. Gli utenti possono aggiungere una password alle riunioni programmate prima della patch e che non avevano questa impostazione.
  3. Le impostazioni della password possono essere applicate a livello di singolo account e per i gruppi dall’amministratore dell’account.
  4. Zoom non indicherà più automaticamente se un ID riunione è valido o non valido. Per ogni tentativo, la pagina verrà caricata e tenterà di partecipare al meeting. Così non sarà possibile restringere rapidamente il gruppo di riunioni e tentare di parteciparvi.
  5. Tentativi ripetuti di ricerca degli ID riunione causeranno il blocco di un dispositivo per un periodo di tempo