Solo nel primo semestre 2019 gli attacchi al settore IoT hanno superato i 100 milioni. Kaspersky lancia l’allarme ed elenca alcune raccomandazioni per gli utenti. Per l’esattezza gli attacchi su dispositivi IoT sono stati 105 milioni provenienti da 276.000 indirizzi IP unici. Questo dato è stato rilevato dal report di Kaspersky dal titolo “IoT: a malware story” dedicato proprio ai dati derivati dalle attività degli honeypot nel primo semestre del 2019.
I cyberattacchi che prendono di mira i dispositivi IoT sono in continua ascesa: anche se sempre più persone e organizzazioni acquistano dispositivi “smart” (quindi interattivi e collegati a Internet) come router o videocamere di sicurezza DVR, non tutti pensano alla loro sicurezza dal punto di vista digitale. I criminali informatici, invece, sono costantemente alla ricerca di maggiori opportunità per poter avere dei vantaggi di carattere economico dallo sfruttamento delle vulnerabilità di questi dispositivi.
Grazie all’analisi dei dati raccolti tramite gli honeypot, è emerso che gli attacchi che colpiscono i dispositivi IoT di solito non sono sofisticati; si tratta di attacchi furtivi, tanto che gli utenti potrebbero anche non accorgersi di un possibile sfruttamento dei loro dispositivi. La famiglia di malware che sta alla base del 39% di questo tipo di attacchi – Mirai – è in grado di utilizzare gli exploit; questo significa che le botnet possono penetrare attraverso vecchie vulnerabilità non patchate dei dispositivi stessi e prenderne il controllo.
Dan Demeter, Security Researcher di Kaspersky
Le persone tendono sempre più a circondarsi di dispositivi connessi. Nel frattempo assistiamo all’intensificarsi degli attacchi che prendono di mira il mondo IoT. Considerando la crescita del numero di attacchi e la perseveranza dei cybercriminali, possiamo dire che l’IoT è un settore che viene considerato come particolarmente redditizio da parte di attaccanti che utilizzano anche metodi piuttosto elementari, come i tentativi di individuazione di combinazioni di password e login. Si tratta di un metodo più facile da mettere in pratica di quanto si pensi: le combinazioni di username e password più comuni sono di solito “support/support”, seguito da “admin/admin” e “default/default”. È abbastanza facile modificare una password predefinita. Per questo motivo invitiamo tutti a fare un semplice passo in avanti verso una miglior protezione dei propri dispositivi intelligenti.
Per garantire la sicurezza dei propri dispositivi, Kaspersky raccomanda agli utenti di:
-Installare appena possibile gli aggiornamenti firmware sui dispositivi in uso. Una volta che una vulnerabilità viene rilevata, è possibile correggerla tramite una patch disponibile con gli aggiornamenti.
-Cambiare sempre le password preimpostate. Utilizzare password complesse che includano, se possibile, lettere maiuscole e minuscole, ma anche numeri e simboli.
-Riportare un dispositivo alle impostazioni di fabbrica non appena si pensa che si stia comportando in modo strano. Una procedura di questo tipo potrebbe aiutare ad eliminare un malware già esistente, anche se, di per sé, non riduce il rischio di contrarre altre infezioni.
-Limitare l’accesso ai dispositivi IoT grazie a una VPN locale, permettendo l’accesso solo dalla propria rete “domestica”, invece di esporli pubblicamente. Wireguard, ad esempio, è una soluzione VPN semplice e open-source che potrebbe rivelarsi interessante.
Kaspersky raccomanda alle aziende di mettere in atto le seguenti misure preventive:
-Utilizzare un Threat Data Feed sulle minacce per bloccare eventuali connessioni di rete provenienti da indirizzi di rete malevoli rilevati dai ricercatori sulla sicurezza.
-Verificare che i software di tutti i dispositivi siano aggiornati. I dispositivi privi di patch dovrebbero essere associati a reti separate, rese inaccessibili a utenti privi di autorizzazione.