Juniper Networks ci ha invitato presso la sede di Amsterdam per parlare del futuro delle reti e affrontare tematiche quali cambiamento e innovazione.
Il mondo del networking vive un periodo di grande fermento, come non si vedeva da molti anni. Il motivo è presto detto, e si chiama 5G. Le aste per assegnare le frequenze corrispondenti si sono tenute in molti Paesi del mondo, ivi compresa l’Italia.
In questo contesto, Juniper Networks gioca sicuramente un ruolo da protagonista, grazie alla qualità e quantità di soluzioni e servizi proposti. Sono già 9 le nazioni in cui varie Telco erogano servizi 5G per tramite della società, e altre 21 sono in divenire.
Ian Goetz, Chief Architect – Mobile Solutions di Juniper Networks, ci ha parlato dell’impatto che il 5G avrà su diversi fronti.
Il cloud, in particolare, beneficerà di un significativo miglioramento: costi, agilità e sicurezza seguiranno un percorso virtuoso, di cui si intravedono già oggi i primi risultati. Goetz ci ha ricordato anche quanto sia promettente l’edge cloud, per diversi aspetti. Lato sicurezza, è possibile segmentare la rete a livello edge, evitando che un attacco particolarmente violento metta in ginocchio il networking di un intero Paese. Inoltre, l’elaborazione dei pacchetti nell’edge consente di sgravare i datacenter centrali da una significativa mole di lavoro.
Agli estremi, è perfino possibile creare una sorta di “isola cloud”, all’interno della quale lavorare con le latenze tipiche dell’edge, ed effettuare connessioni tramite satellite (laddove assente la banda larga). In questo modo le attività locali potranno ridurre l’impatto del digital divide.
Abbiamo chiesto al manager di Juniper Networks quale sia la scalabilità verso il basso delle soluzioni proposte, e ci ha ricordato che Vodafone ha scelto proprio la società americana per erogare i propri servizi SD-WAN, riservati anche alle PMI.
Nei fatti, Juniper Networks può gestire sia una Telco e un numero impressionante di utenti, che un piccolo gruppo di 5-6 utenti.
L’ utilizzo sempre più pervasivo di IoT e IIoT genererà un importante aumento del traffico Internet, agevolato sia dalla banda, che (soprattutto) dalla bassa latenza offerta dalle reti 5G. Da questo punto di vista le performance teoriche sono di livello superiore per ordini di grandezza rispetto a quanto garantito da 4G.
Un network 5G ben configurato e adeguatamente supportato dal backhaul è in grado di contenere la latenza in valori ben inferiori ai 10 millisecondi.
Per quanto riguarda il networking, Juniper Networks ha avviato una proficua partnership con Ericsson, per aggiornare le esistenti base station SRAN a 5G NR, come inizio delle attività di deployment.
Un case study interessante e già mostrata al pubblico è la 5G Connected Ambulance. La qualità e le performance offerte dalla rete 5G, attraverso la SD-WAN di Juniper, garantiscono totale sicurezza e al tempo stesso consistenza di dati, essenziale per erogare cure mediche in tempo reale.
Ne abbiamo parlato con Xavier Nunez della Fondazione i2Cat, che ha realizzato il progetto.
Questo use case è stato mostrato al Mobile World Congress 2019, e i risultati sono sicuramente promettenti. In Spagna (la nazione cui Fondazione i2Cat appartiene) il primo soccorso è basato soprattutto su volontari, come in Italia.
La possibilità di avere una connessione real-time e ad alta definizione permette ai medici in remoto di fornire le migliori informazioni in tempo reale, grazie anche ai sensori applicabili al paziente. Il medico ha dunque una visione completa su monitor con risoluzione Ultra HD e può monitorare le condizioni del degente. Al tempo stesso, i soccorritori ricevono adeguate istruzioni su come trattare e stabilizzare il paziente, aumentando di molto le probabilità di sopravvivenza.
Sono infinite le possibilità e i casi di utilizzo: basti pensare a località rurali, o anche solo a condizioni di traffico congestionato.
Inoltre, continua Nunez, i costi aggiuntivi da sostenere rispetto ad una normale dotazione medica di una ambulanza sono contenuti.
Infatti, va ricordato che già oggi tutte le ambulanze hanno sistemi di connessione, di costo comparabile ma evidentemente obsoleti.
Ancora, grazie alla tecnologia 5G, Fondazione i2Cat ha pensato al mondo dei vigili del fuoco e dello spegnimento incendi su larga scala. Due le proposte: per i pompieri, una dotazione di sensori in grado di svolgere due distinte funzioni. Una serie di componenti, indossati senza alcun ingombro, offre dati essenziali come la temperatura, la percentuale di ossigeno, e perfino la tipologia di fumi presenti e relativa tossicità.
Sempre in tempo reale, i dati sono elaborati e, tramite il visore indossato, viene ricreata una immagine 3D del luogo dell’intervento. Una “cabina di regia” remota potrà quindi fornire ai vigili del fuoco importanti indicazioni sulla miglior strategia per spegnere l’incendio.
Infine, i droni 5G. Opportunamente configurati e dotati di speciali telecamere, restituiscono dati e immagini in modo costante e preciso. Altimetria, planimetria e perfino una heat map mettono a disposizione dell’equipaggio dei Canadair informazioni precise e puntuali sul punto di intervento esatto. Avere questo tipo di indicazioni permette di salvare vite umane, ridurre i tempi necessari per spegnere un incendio e di conseguire importanti risparmi.
Lee Wilkinson, Strategic Product Manager di Juniper ha affrontato il tema del 5G con riferimento alle sfide e alle opportunità per il mercato automotive, ma non solo.
Infatti, entro il 2023 ci si attende un aumento del traffico generato dal settore di almeno 8 volte: la partnership tra Juniper Networks ed Ericsson nasce anche per affrontare questa importante sfida. Ericsson aiuterà a ridurre i costi di un fattore 10 nella migrazione verso la rete 5G, generando importanti business opportunity in un mercato che vale miliardi di dollari.
Si prevede un forte aumento della densità di ripetitori radio, fra le 3 e le 5 volte. Un aspetto positivo risiede nella dimensione delle antenne, che saranno facilmente di dimensioni inferiori, per garantire la capillarità del segnale. Sarà perfino possibile installarne alcune sui semafori o nei sistemi di illuminazione stradale.