Citrix, fondata nel lontano 1989, si prepara a festeggiare i trent’anni di attività; un percorso di crescita continua segnato dallo sviluppo di soluzioni per l’enterprise.
Mario Derba, Vicepresidente per l’Area Western and Southern Europe di Citrix Italia, sottolinea il punto fondante del successo di Citrix: essere una azienda “customer-centric.”
Derba evidenzia quanto siano importanti le persone, in tutto il processo aziendale, a partire, naturalmente dalle risorse interne. Vitale il supporto dei partner, vero e proprio ponte verso il cliente finale. La centralità del cliente si declina anche nel voler offrire piattaforme di utilizzo sempre più a misura di utente.
È il concetto di “future of work” di Citrix, che si basa sulla continua crescita del lavoro in forma remota (secondo alcune stime, entro il 2020, almeno il 50% delle persone lavorerà in questo modo).
In ultimo, ma certamente non meno importante, Citrix è customer-centric anche dal punto di vista del licensing, a misura di cliente, e sempre pronto ad adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato.
Derba ha affrontato il tema della trasformazione digitale. Il manager di Citrix, infatti, ha ricordato che non si tratta esclusivamente di un argomento correlato alle tecnologie. Dotarsi di software al passo con i tempi, con user experience di livello assoluto, è oggi determinante per il successo aziendale. Questo è vero perfino nella competizione per attrarre le migliori risorse umane, chiosa Derba: i millennials sono esigenti dal punto di vista del software su cui dovranno operare.
Non sorprende quindi l’evoluzione di Citrix; già forte nel settore dei workspace, ha recentemente acquisito anche Sapho, il cui omonimo software permette di interfacciare numerose piattaforme, alzando non poco l’asticella di riferimento del segmento.
L’impegno della società è costante e su più fronti: Citrix ha investito circa 3 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo nell’arco di sei anni. Una cifra davvero enorme, se si pensa che il fatturato annuo è nell’ordine dei 3 miliardi di dollari. Una prova concreta di quanto l’azienda americana creda in se stessa e quanto sia forte il proprio impegno (anche economico). Il manager ricorda come i workspace, oggi, siano molto complessi, con accessi da un grande numero di piattaforme e sistemi operativi, e con software on premise, in cloud, o ibridi. È quindi logico parlare di grandi investimenti, ma Citrix non si accontenta di consentire un banale accesso a tutti i software richiesti: lo fa semplificando continuamente la propria soluzione, permettendo livelli di skill sempre più bassi (fattore cruciale, in un contesto di skill shortage estremo).
All’atto pratico, le piattaforme del brand consentono un singolo accesso al workspace, evitando all’utente di doversi autenticare ad un numero spesso elevato di software o piattaforme ulteriori. In tutto il processo, l’attenzione ai parametri di sicurezza è cruciale; Citrix mantiene standard altissimi, per esempio con il supporto del machine learning, in grado di rilevare anomalie comportamentali, che possano far presumere accessi non autorizzati.
Per dare qualche dettaglio in più sulla situazione italiana, ha preso la parola Andrea Dossena, Country Manager di Citrix Italia. In carica da poco più di un mese, è egli stesso prova vivente della continua evoluzione di Citrix. La filiale italiana cresce ininterrottamente dal 2011. Perfino la profonda crisi economica non ha impedito a Citrix di aumentare il proprio fatturato.
Lavorando duramente e mettendo il cliente al centro, quindi, si può crescere anche in periodi sicuramente poco propizi. In Italia operano 45 persone, ma i progetti di sviluppo prevedono un ulteriore ampliamento dello staff, oltre a un nuovo e più efficace approccio al mondo enterprise.
Il manager italiano, infatti, rivela come Citrix stia evolvendo: non un solo fornitore di soluzioni specifiche, ma un vero e proprio abilitatore di risorse. Un partner prezioso, che permette alle aziende di sfruttare al meglio le proprie risorse.
Citrix stessa, ovviamente, conta sui propri alleati: i system integrator, da sempre al fianco dell’azienda (Microsoft, Accenture, IBM, Fujitsu solo per citarne alcuni) ma anche il canale dei partner certificati: oltre 1.500, e verso i quali Citrix investirà risorse ed energie, per aumentarne competenze e capacità di offrire soluzioni al mercato.
Tanto Derba, quanto Dossena, hanno trasmesso energia positiva, ma anche una grande serenità, tipica di chi ha obbiettivi ambiziosi, con la convinzione di poterli raggiungere. Dopotutto, la storia stessa di Citrix è dalla loro parte.