Le infrastrutture data center e il cloud consentono di semplificare il business e l’IT aziendale; in molti casi è possibile scegliere servizi Managed Data Center e DCaaS.
La validità del supporto offerto dalla “nuvola” e dalle necessarie infrastrutture (che ne permettono un’esecuzione fluida) è ormai un dato di fatto, ma ancora oggi c’è molto da poter fare per accelerare il cambiamento e l’adozione di sistemi flessibili. Le imprese faticano ancora a fare il salto verso il cloud e, in alcuni casi, le motivazioni sono di natura tecnica e riguardano l’impiego di sistemi legacy o strutture su misura e realizzate per rispondere a specifiche dinamiche e certificazioni.
Secondo le statistiche elaborate dalla School of Managenent del Politecnico di Milano, l’adozione di infrastrutture in-house comporta tempi di sviluppo e gestione elevati, nonché costi rilevanti, se osservati in prospettiva. In questo scenario, il 70% del budget IT è speso per la manutenzione dell’esistente, mentre solo il 30% viene destinato all’innovazione intesa come sviluppo di nuovi progetti business oriented.
Tuttavia, razionalizzare le risorse e consolidare i processi è possibile attraverso un “viaggio verso la nuvola”, seguendo quelli che sono i dettami più recenti in materia di IT e servizi. È infatti possibile approcciare la tematica sfruttando servizi per il Managed Data Center (ovvero il data center gestito), che rappresenta un modello altamente flessibile, dove il DC viene manutenuto e monitorato attraverso un gestore terzo. In pratica, il servizio e le funzionalità offerte sono le stesse di un data center standard, il tutto però viene erogato tramite una piattaforma di servizi gestiti. All’atto pratico un Managed Data Center può essere composto da infrastrutture DC per l’hosting, da infrastrutture per colocation o tramite una piattaforma di data center basata sul cloud come servizio (DCaaS).
In fase di definizione del progetto è possibile optare per un DC interamente o solo parzialmente gestito. In quest’ultimo caso, alle organizzazioni è garantito un certo livello di controllo amministrativo sull’infrastruttura e sui servizi in essere.
In entrambi i casi, in base all’accordo sulla tipologia di servizio, il fornitore è responsabile della manutenzione dell’hardware, delle apparecchiature di rete e di alimentazione. Non solo, si occuperà direttamente dell’installazione, dell’aggiornamento e delle attività di patch management dei sistemi operativi e degli altri software attivi. Per la protezione dei dati e per garantire elevati livelli qualitativi, il fornitore si farà carico di mantenere operative le procedure di backup e replica dei dati e di monitorare e tenere adeguatamente controllate le apparecchiature e le infrastrutture ridondate deputate alla gestione della fault tolerance.
Quando e perché rivolgersi a un fornitore DCaaS?
Una fornitura di tipo “data center as-a-Service” include infrastrutture DC fisiche che risiedono lontano dalla sede del cliente e può spesso risolvere problemi di natura organizzativa, riducendo il costo iniziale per le strutture IT, semplificandone la gestione quotidiana.
Si potrebbe definire come un “servizio di utility computing” o “provisioning” in cui le società di hosting forniscono la propria infrastruttura in affitto o leasing ai clienti. Server, storage e network diventano dunque componenti che, secondo la logica DCaaS, possono essere progettati per offrire scalabilità e sicurezza in modo semplice e lineare, per un accesso remoto tramite WAN.
Questa tipologia di impiego potrebbe essere confusa con le infrastrutture cloud IaaS o SaaS, ma in realtà si tratta di una prospettiva sensibilmente diversa, più simile a una attività di noleggio vera e propria.
Stante questa logica è dunque possibile realizzare una commistione hardware e software che possa soddisfare al meglio l’azienda che adotta il DCaaS. Per esempio, un cliente può scegliere di utilizzare il proprio hardware e lasciare al provider la fornitura dello spazio richiesto. Tale spazio può essere controllato in modo costante, per verificarne i cambiamenti e valutare una eventuale espansione in funzione del cambiamento delle necessità del momento.
In base alla tipologia di azienda e al core business, i clienti potrebbero riscontrare effettivi vantaggi optando per DCaaS, sia dal punto di vista economico, sia in termini di prestazioni e versatilità. Questo è vero soprattutto se l’impresa necessita di realizzare e gestire DC distribuiti sul territorio, un’architettura che ha inevitabilmente un impatto rilevante in termini di costi e manutenzione. Sempre in quest’ottica, il tasso di personalizzazione offerto dal DCaaS consente ai clienti di definire il ruolo di ciascuna struttura, rendendo più omogenea la classificazione delle differenti attività e dedicando risorse specifiche ad attività rilevanti (sito primario, disaster recovery).
Rispetto a una architettura in-house, un DCaaS offre certamente un gran numero di vantaggi pratici, che si possono trasformare in vantaggi competitivi per il business aziendale. Se, infatti, optando per un CED evoluto tra le mura dell’azienda, può risultare più immediata la gestione delle risorse, dall’altro lato un Managed Data Center offre una scalabilità impensabile localmente.
Non solo, spesso i clienti sono attratti dal fatto che i fornitori DCaaS sono in grado di assisterli nelle fasi di personalizzazione dello spazio dedicato e per soddisfare esigenze uniche (connettività 10 GbE ad alta velocità, meccanismi di raffreddamento ad alta densità).
In pratica, rivolgendosi a un provider DCaaS, le aziende possono esternalizzare il proprio data center e lasciarlo in gestione “a mani esperte”. Se non si vuole optare integralmente per una simile soluzione è bene considerare che solo alcune attività possono essere demandate al provider. Il cliente può infatti affittare risorse da un fornitore DCaaS per gestire applicazioni secondarie o temporanee, concentrandosi invece sulle attività mission-critical, che possono essere mantenute su macchine e sistemi di proprietà, in sede.
Per semplificare il più possibile le attività IT e assicurare performance e un elevato tasso di sicurezza durante le attività, Aruba propone soluzioni mirate per i propri clienti. Un primo step verso le soluzioni managed include, il monitoraggio e la gestione delle infrastrutture IT delle aziende, il tutto intervenendo su differenti livelli, a seconda delle esigenze specifiche, dal supporto mirato su specifiche operazioni fino alla colocation.
In questo modo, le aziende si assicurano una gestione sistemistica di qualità, ma anche la totale autonomia nella configurazione dei servizi di hosting. In pratica, ogni soluzione è personalizzata secondo le esigenze specifiche di ciascun cliente e prevede la gestione completa dei server, il monitoraggio del loro stato nonché quello dei sistemi a corredo (inclusa la capacità d’intervenire autonomamente da parte degli amministratori di sistema Aruba).
Tra le procedure consolidate, l’aggiornamento periodico del sistema operativo e la verifica della compatibilità e l’eventuale installazione di componenti aggiuntivi del sistema e dei software. Per qualsiasi chiarimento o attività da avviare, il cliente ha sempre la possibilità di comunicare con il personale dedicato, sia tramite telefono sia tramite l’apertura di un ticket.
Volendosi spingere oltre, Aruba propone servizi di colocation, che consentono di ospitare server e hardware in strutture certificate Rating 4 ANSI/TIA 942-A. In questo caso, gli apparati IT di proprietà del cliente sono ospitati in armadi rack con doppia linea di alimentazione e climatizzazione forzata interna ad alta efficienza. Non solo, oltre a singoli armadi rack o porzioni di essi, il provider fornisce anche soluzioni di capienza maggiore, quali Private Data Center Suite e Private Cage. Nel primo caso si ha a disposizione una sala dati dedicata al singolo cliente, per una ulteriore sicurezza fisica; nel secondo, specifiche recinzioni dotate di serratura meccanica o elettronica permettono al cliente di ospitare anche armadi di calcolo o apparati con dimensioni fuori standard con il massimo controllo e segregazione.
Indipendentemente dalla soluzione selezionata, Aruba garantisce a tutti gli impianti e le infrastrutture un monitoraggio costante, per tenere sotto controllo i livelli di servizi e prevenire ogni problema. Non solo, tecnici e personale qualificato sono sempre reperibili nella data center, grazie a una turnazione 24h/24h.
In associazione al supporto in colocation, Aruba propone due livelli di servizio: Remote Hands e Smart Hands. Nel primo caso è possibile istruire personale tecnico qualificato per compiere attività fisiche come ad esempio montaggio di hardware, collegamento fisico di cavi e periferiche, sostituzione di parti guaste…
Con Smart Hands, invece, Aruba mette a disposizione del cliente personale esperto in ambito IT, in grado di andare oltre il supporto fisico e operare anche in ambito di configurazione di apparati, tuning e troubleshooting a livello sistemistico.
In entrambi i casi l’esperienza del team Aruba è al servizio del cliente per garantire continuità ai sistemi; i due servizi possono essere utilizzati sia in consuntivazione sia sottoforma di pacchetti di credito prepagati e liberamente fruibili nelle differenti fasce orarie che coprono le 24 ore.