Palo Alto Networks, solida realtà attiva nel settore della cyber-security, ha nel cloud il proprio ambiente ideale di azione e offre soluzioni smart, veramente “future-proof”.
Fondata nel 2005, Palo Alto Networks ha quindi un pedigree relativamente recente che, se da un lato potrebbe sembrare un ostacolo in un mercato (quello della cyber-security) dove i nuovi player incontrano grandi difficoltà nel ritagliarsi quote di mercato, dall’altro ha permesso alla società di Santa Clara di sviluppare soluzioni e tecnologie che non risentano del peso degli anni.
Con grande convinzione (e altrettanta competenza) Palo Alto Networks si è quindi dedicata alla vera frontiera di soprattutto del domani: il cloud, in tutte le sue declinazioni. Non è un mistero che molte realtà aziendali si siano dotate di cloud privati, pubblici e spesso di multi-cloud, e che (anche per ovvie ragioni economiche) anche la parte applicativa è frequentemente nel cloud, non solo i dati.
Non è un caso che famose aziende software abbiano infatti lanciato massicce campagne di marketing per le proprie soluzioni ERP in cloud, segno che siamo già passati dalla fase “pioneristica” alla diffusione su grande scala, e forse la novità principale risiede nella accessibilità di queste tecnologie non solo alle grandi aziende, ma anche alla PMI.
In questo contesto, è evidente come il tradizionale perimetro di sicurezza informatica abbia contorni sempre più ampi e sfumati, e aziende estremamente competenti come Palo Alto Networks hanno quindi ampiamente beneficiato del nuovo trend.
Mauro Palmigiani, Country General Manager Italy, Greece & Malta, ha mostrato dati in grande spolvero: 2 miliardi di dollari di fatturato, crescita del 28% anno su anno, un portfolio di oltre 48.000 clienti nel mondo (di cui ben 3.000 aggiunti solo nell’ultimo trimestre). La riprova della stima generale di cui Palo Alto Networks gode, sottolinea Palmigiani, può essere riassunta facilmente: ben 85 delle società elencate nella Fortune 100 fanno parte del parco clienti.
La soddisfazione dei clienti è testimoniata dal tasso “bulgaro” di rinnovi: difficile fare meglio del 95% di renewal rate!
Palmigiani, pur senza potersi addentrare nei dettagli della situazione italiana, ha comunque orgogliosamente rivendicato tassi di crescita superiori al resto dei Paesi Europei, frutto anche della qualità del lavoro offerto dalle 24 risorse operative in Italia, di cui il 40% ingegneri.
Ovviamente Palo Alto Networks sta portando avanti investimenti importanti in nuovi data center, scelta dettata dalla spiccata vocazione cloud delle soluzioni offerte, e anche dalla ormai prossima introduzione del GPDR. Menzione finale, ma non per questo degna di minor interesse, la recente introduzione di un innovativo modello di sviluppo e di opportunità di business soprattutto per startup. Grazie alla architettura cloud, e previa sottoscrizione di specifici accordi, è possibile infatti ricevere kit di sviluppo per produrre applicazioni compatibili con la piattaforma di Palo Alto Networks, che supporterà anche le start up qualificate nell’ottenimento degli investimenti necessari.
Umberto Pirovano, Manager, Systems Engineering
Seppure il fine ultimo sia chiaramente quello di poter offrire al cliente un parco di soluzioni sempre più ampio ed esauriente, non si può negare che questo approccio sia lodevole perché premia il merito, cosa cui non siamo purtroppo molto abituati in Italia, ed inoltre offre una concreta possibilità di affermarsi a startup che, in un settore come la cyber-security, incontrerebbero non poche difficoltà.
Le scelte tecnico/strategiche di Palo Alto Networks, in conclusione, appaiono tanto chiare quanto progettuali e di ampio respiro; a noi non rimane quindi che attendere con interesse di assistere a tutti i futuri sviluppi.