Mario Manfredoni, Country Manager Italia di Juniper Networks, ci guida attraverso i meccanismi di automazione della rete, vero motore della trasformazione digitale.
Ci sono molti modi per definire la digital transformation, ma una cosa è certa: cambiamento e innovazione oggi richiedono alle aziende una velocità di reazione molto più rapida rispetto al passato, che non solo tenga il passo con l’evoluzione del mercato, ma la anticipi.
Che si tratti di una grande azienda, di una PMI, di un Service Provider o di un ente pubblico, la trasformazione in un business digitale capace di muoversi velocemente è un percorso che molte aziende hanno già iniziato, ma che tante devono ancora intraprendere.
Questo percorso impone una rinnovata cultura del digitale, nuove idee e anche un nuovo modo di considerare l’infrastruttura di rete e l’IT nel suo insieme. Per essere competitivi è, dunque, necessario garantire l’evoluzione della rete, in quanto asset principale che sta alla base della stessa infrastruttura IT e che deve essere in grado di eseguire le sue funzioni più velocemente e in modo trasparente, anticipando il cambiamento.
Secondo Juniper Networks, leader nella tecnologia a supporto di reti automatizzate, scalabili e sicure, il motore propulsore dell’innovazione e della trasformazione digitale è costituito dalle reti aperte. La rete aperta è sinonimo di maggiore agilità, sia per l’IT sia per il business, risparmio economico e minore time to market. Un’architettura aperta, automatizzata e multi-vendor semplifica l’integrazione di sistemi hardware e software diversi e assicura quell’interoperabilità richiesta da una piattaforma pronta ad affrontare le sfide attuali e future. Investire sull’implementazione di alcune aree strategiche, qui di seguito elencate, indispensabili per affrontare la trasformazione in corso, è il segreto di questo successo.
1. Software-Defined Networks (SDN). SDN è una tecnologia di rete che garantisce la semplificazione di complessi compiti operativi mediante l’automazione. Sfruttando le funzionalità di controllo del software per automatizzare le principali funzioni di rete, una rete SDN crea un’infrastruttura estremamente agile. Ciò significa riduzione al minimo – o totale eliminazione – di lunghe operazioni manuali e più rapida disponibilità di nuove applicazioni e servizi, con la garanzia di maggiore efficienza e minori rischi.
2. Virtualizzazione. Network Functions Virtualisation (NFV) è un approccio che usa i principi software precedentemente adottati nei sistemi IT per creare istanze virtualizzate delle funzioni di rete. Anziché usare dispositivi fisici per abilitare queste funzioni, la tecnologia NFV le disaccoppia dal mero hardware e le implementa su software installabile su generici server x86. La virtualizzazione, che è uno degli elementi base delle reti SDN, offre di per sé molti benefici, che si moltiplicano quando si aggiunge la capacità SDN di automatizzare e gestire i cicli di vita delle risorse di rete.
3. Computing cloud-based. La promessa di una piattaforma programmabile e virtualizzata che disponga l’automazione in tutta la rete e che possa essere adattata per gestire la distribuzione dei servizi in tutti gli ambienti è un aspetto chiave della definizione di una strategia cloud. Altamente scalabile, sicura e pronta ad adattarsi ai bisogni del cliente, una piattaforma cloud può offrire una notevole agilità alle aziende e ai Service Provider che devono operare in un mercato sempre più competitivo. In un ambiente cloud, le applicazioni e i servizi sono rese disponibili su hardware standard, dove è possibile programmare le funzioni richieste su dispositivi virtuali per costruire funzionalità automatiche e self service alla velocità del cloud.
4. Protezione dall’interno. La proliferazione della connettività cloud, del fenomeno BYOD e dell’Internet delle Cose implica che tutte le organizzazioni debbano affrontare uno scenario di minacce in continua evoluzione, dove la superficie esposta agli attacchi è sempre più ampia e il tradizionale “metodo a castello”, basato sulla protezione del perimetro della rete, non è più sufficiente. Per contrastare i nuovi rischi è necessario un approccio totalmente automatizzato che incorpori la sicurezza – sia fisica sia virtuale – all’interno della rete e a tutti i livelli e che si adatti dinamicamente alle nuove minacce.
Una SDSN (Software-Defined Secure Network) sfrutta analytics e intelligenza di rete cloud-based per identificare e rendere inoffensive le minacce, sia interne sia esterne, con metodi basati su policy implementate dinamicamente per attuare una protezione in tempo reale.
Oggi, la trasformazione digitale può essere definita come una trasformazione del modo di fare business grazie all’utilizzo di nuove tecnologie per aumentare il ritmo dell’innovazione e migliorare la customer experience. Tutto sta nel capire come avvantaggiarsi del cambiamento radicale dei mercati per far evolvere le aziende, sfruttando le possibilità di oggi e le potenzialità del domani.