Akamai spiega come integrare la mitigazione degli attacchi DDoS nel piano di risposta agli incidenti, evidenziando i passaggi critici e le best practice da attuare.
Nell’ultimo Rapporto sulla Sicurezza Q3 2016, l’azienda ha documentato una crescita esponenziale del numero degli attacchi DDoS, registrandone un aumento del 71 % rispetto all’anno prima. Non solo incremento nel numero ma anche nell’entità: sono stati più del doppio (+138%) gli attacchi DDoS che hanno superato i 100 Gbps – due dei quali da record e causati dalla botnet Mirai. Uno solo di questi attacchi è sufficiente per mettere a repentaglio il futuro di un’azienda: dalle perdite in termini di conversioni, che possono raggiungere facilmente le doppie cifre percentuali in negativo, fino alle perdite causate dal danno all’immagine e dalla perdita di fiducia da parte degli utenti.
1. Ragionate come un autore di attacchi DDoS
Le persone che compiono questi attacchi hanno in comune alcuni comportamenti tipici. Di solito cambiano il proprio vettore di attacco se si rendono conto che i loro tentativi vengono bloccati, oppure ripiegano su bersagli più facili se incontrano difese troppo robuste. Ragionando come gli autori degli attacchi è possibile preparare piani per tutti i tipi di attacco possibili e comprendere tutte le opzioni di mitigazione a disposizione.
2. Aggiungete la mitigazione degli attacchi DDoS al piano di risposta agli incidenti
Molte aziende hanno integrato la mitigazione degli attacchi DDoS nei propri piani di disaster recovery. Il termine “disaster”, tuttavia, suggerisce una minaccia alla continuità del business di natura imprevista o accidentale. Gli attacchi DDoS, invece, sono eventi deliberati e mirati che si verificano su base giornaliera. Per questo motivo è essenziale disporre di un piano di preparazione, per poter rispondere con calma e tempestività e minimizzare i potenziali danni operativi e finanziari.
3. Tanti livelli di protezione, un’unica efficace linea di difesa
La tipologia, i metodi e le tecniche di attacco sono in continua evoluzione e spesso gli attacchi DDoS raggiungono volumi che i sistemi di sicurezza convenzionali non sono più in grado di contrastare. Una strategia di difesa efficace deve prevedere un approccio di sicurezza a più livelli sovrapposti: un livello dedicato alla protezione contro gli attacchi a livello di rete, un altro per la difesa dagli attacchi a livello di applicazione e un altro ancora specifico per il mantenimento dell’infrastruttura DNS e per la protezione di tutti i servizi nel data center. Questi “livelli” devono lavorare insieme e formare una difesa profonda, a 360gradi, che fornisca una protezione completa contro una vasta gamma di minacce DDoS.
4. Sviluppare un playbook per la mitigazione degli attacchi DDoS
Dopo avere sviluppato un piano robusto per la mitigazione, mettetelo per iscritto, creando una sorta di playbook. È utile creare un attacco DDoS simulato, per così dire “a salve”, che non apporta modifiche reali alla rete ma aiuta i responsabili a identificare il modo migliore per gestire le comunicazioni interne ed esterne nell’eventualità di un attacco DDoS. A seguito di questa esercitazione, sarà possibile sviluppare ottimizzazioni per garantire un piano d’azione rapido, ripetibile e prevedibile.
5. Comunicate con il vostro fornitore di servizi di mitigazione degli attacchi DDoS
Servitevi di un provider di servizi di cyber sicurezza e mantenete comunicazioni costanti. Fate molte domande. Un buon provider di servizi sarà dotato di best practice per il rilevamento delle infrastrutture, quindi sarete informati delle eventuali lacune della sicurezza, falle del routing, vulnerabilità della rete che vi sono sfuggite e altro ancora. Stabilite questo dialogo prima che si verifichi un’emergenza DDoS per essere ben preparati a difendere la vostra rete senza piombare nel panico.
6. Sviluppare competenze anche internamente
È anche importante che le imprese sviluppino proprie competenze nella gestione di attacchi DDoS, in ottica di scambio proficuo con gli specialisti di sicurezza delle aziende partner. Grazie al lavoro di monitoraggio quotidiano, gli esperti di sicurezza di un vendor terzo sono sempre aggiornati. Questo soprattutto perché analizzano le tendenze e sono in grado di rilevare gli attacchi DDoS più velocemente e quindi respingerli in modo più efficiente. Questa conoscenza aiuta le aziende a valutare realisticamente le minacce alla sicurezza attuali e prendere in considerazione se la difesa sia in grado di sopportare le minacce attuali.