Ransomware nel comparto retail: in crescita le richieste di riscatto

Nonostante uno scenario molto complesso, la ricerca ha rilegato anche segnali incoraggianti.

Ransomware

Secondo il quinto report dedicato al malware nel settore retail di Sophos, nel 2025 il 46% degli incidenti nel comparto è causato da falle sconosciute nella cybersicurezza aziendale. State of Ransomware in Retail  è un’indagine indipendente dai vendor condotta annualmente intervistando responsabili IT e della cybersicurezza di 16 Paesi. I risultati di quest’anno sottolineano le costanti difficoltà per riuscire a ottenere visibilità sulla superficie di attacco tipica del retail. Inoltre il 58% delle vittime di attacchi ransomware ha versato un riscatto per poter recuperare i dati cifrati dagli autori dell’attacco. Si tratta della seconda percentuale più alta degli ultimi 5 anni.

Quanto impattano gli incidenti ransomware nelle aziende

  • Il 46% degli attacchi è iniziato grazie a una falla di sicurezza sconosciuta (principale fattore operativo).
  • Il 30% degli attacchi ha potuto sfruttare vulnerabilità note (principale causa tecnica primaria per il terzo anno consecutivo).
  • Il 58% delle vittime ha versato un riscatto per riottenere i propri dati. La cifratura dei dati è avvenuta nel 48% degli attacchi (valore più basso degli ultimi 5 anni).
  • La mediana dei riscatti richiesti è raddoppiata rispetto al 2024 arrivando a 2 milioni di dollari. Il versamento medio è aumentato del 5% toccando il milione di dollari.

Più attenzione a compromissione degli account e attacchi BEC

Durante lo scorso anno, Sophos X-Ops ha identificato circa 90 gruppi criminali impegnati a colpire uno o più retailer con ransomware o estorsioni su siti di leak. I gruppi più attivi tra quelli rilevati nelle attività MDR e di incident response sono stati Akira, Cl0p, Qilin, PLAY e Lynx. Dopo il ransomware, la compromissione di account è stata la seconda tipologia di incidente più frequentemente registrata nel comparto retail. Come molti altri settori, il retail è un costante obiettivo di gruppi specializzati in attacchi BEC (Business Email Compromise) che tentano di dirottare i pagamenti delle aziende a proprio favore. Si tratta del terzo tipo di incidente più comune.

Necessario investire su strategie di sicurezza complete

Chester Wisniewski, director, global field CISO di Sophos
In tutto il mondo i retailer si confrontano con uno scenario di minacce più complesso e avversari costantemente alla ricerca di vulnerabilità da sfruttare. Specialmente nell’accesso remoto e negli apparati di rete collegati a Internet. Ora, con le richieste di riscatto che toccano nuovi record, la necessità di implementare strategie di sicurezza complete è più evidente che mai. In loro mancanza, i retailer rischiano infatti interruzioni operative e danni reputazionali a lungo termine che possono richiedere anni prima di essere riassorbiti. Per fortuna molte aziende stanno iniziando a rendersi conto di questa situazione. A essa rispondono investendo in cyberdifese capaci di bloccare gli attacchi prima che possano diffondersi e ripristinare la normalità operativa più velocemente.

Più competenze per contrastare gli attacchi ransomware

La disponibilità di competenze interne limitate è stato il secondo fattore operativo più comune (45%) ad aver favorito il successo degli attacchi. Seguono le falle nella copertura di sicurezza (44%). Senza le giuste competenze e l’opportuna copertura, i retailer non riescono a rilevare e neutralizzare gli attacchi. Nonostante lo scenario complesso, vi sono anche segnali incoraggianti. La percentuale di attacchi fermati prima della fase di cifratura dei dati è stata la più alta dell’ultimo quinquennio.

Gli operatori del retail

Questo indica come gli operatori del retail stiano migliorando le loro capacità di rilevare e neutralizzare rapidamente gli attacchi. Le percentuali di cifratura dei dati sono al minimo del quinquennio: solo il 48% degli attacchi ransomware ha successo. Se il riscatto medio è aumentato del 5% (un milione di dollari nel 2025 vs i 950.000 del 2024), esso è tuttavia metà della cifra media richiesta in origine. Questo perché i retailer stanno aumentando la resistenza a pretese eccessive e si rivolgono agli esperti per gestire le conseguenze degli attacchi.

Bisogna cambiare approccio

Chester Wisniewski
In ultima analisi, i programmi di sicurezza di successo si focalizzano sulla gestione del rischio. Per valutare e gestire i rischi, i retailer devono disporre di visibilità sulle minacce che affrontano, sui loro asset e sulla loro postura di sicurezza. Le organizzazioni che uniscono una solida capacità di gestione e patching degli asset con servizi Managed Detection and Response e servizi di rischio gestito bloccano più minacce. E inoltre ritornano alla normalità in tempi più rapidi grazie all’approccio proattivo delle loro cyberdifese.

I principali insight dello State of Ransomware in Retail 2025

  • I casi di cifratura dei dati stanno diminuendo, ma i cybercriminali si stanno adattando.
  • Le percentuali di backup stanno scendendo.
  • I retailer resistono alle richieste di riscatto: solo il 29% dei retailer ha versato la cifra richiesta inizialmente; il 59% ha pagato di meno, l’11% di più.
  • I costi del recovery si stanno riducendo: il costo medio sostenuto per ritornare alla normalità operativa, escluso ogni riscatto eventualmente pagato, è sceso del 40%.
  • Gli attacchi ransomware hanno avuto un impatto diretto sui team coinvolti.

Rafforzamento delle difese a lungo termine. I consigli di Sophos

Sulla base della propria esperienza nella protezione di realtà retail di tutto il mondo, Sophos consiglia alcune best practice per tutelarsi da ransomware e altre cyberminacce:

  • eliminare le cause primarie. Intraprendere azioni proattive per affrontare i punti deboli tecnici e operativi comuni di cui i malintenzionati approfittano frequentemente. Soluzioni come Sophos Managed Risk possono aiutare a valutare il proprio grado di esposizione al rischio e ridurlo.
  • Difendere tutti gli endpoint. Accertarsi che tutti gli endpoint, server compresi, risultino protetti con difese anti-ransomware dedicate per evitare che gli attacchi possano prendere piede nell’ambiente aziendale.
  • Pianificare e preparare. Definire e collaudare regolarmente un piano di incident response completo. Mantenere backup affidabili e praticare periodicamente i ripristini per minimizzare le interruzioni operative in caso di attacco.
  • Monitorare costantemente. La visibilità continua è essenziale. Le organizzazioni prive di risorse interne possono rafforzare la resilienza incaricando un Managed Detection and Response (MDR) di fiducia affinché effettui un monitoraggio 24/7 delle minacce. E quindi intervenga in modo appropriato in caso di necessità.