5G Standalone: la nuova frontiera delle reti mobili italiane
Dall’evento Imagine Italy di Ericsson emerge la sfida del 5G Standalone: investimenti, regolazione AGCOM e innovazione per rilanciare l’Europa digitale.
Si è svolto a MilanoImagine Italy: Changing the Game, l’evento annuale organizzato da Ericsson che quest’anno ha messo al centro telecomunicazioni mobili e innovazione digitale, in particolare il 5G Standalone. Una giornata di confronto che ha riunito i principali protagonisti degli operatori, industrie, istituzioni e partner tecnologici.
Sul palco si sono alternati Andrea Missori, Presidente e Amministratore Delegato di Ericsson Italia, Karin Höglund, Ambasciatrice di Svezia, Raffaele Fitto, Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea, Peter Arbitter, Chief Commercial Officer di Aduna, Flavio Arzarello, Responsabile affari economici e regolatori di Meta, Laura Aria, Commissario AGCOM, Alfredo Becchetti, Presidente di Infratel, e Annamaria Surfaro, Ricerca e Sviluppo di Ericsson Italia. A moderare l’incontro, il giornalista e autore televisivo Andrea Giambruno.
Il 5G Standalone
Il 5G Standalone è finalmente realtà in Italia. Non più una tecnologia di cui si parla solo al futuro, ma una soluzione concreta che mostra le sue reali potenzialità. La differenza è sostanziale: un 5G che funziona autonomamente, senza dover appoggiarsi al 4G come le reti implementate finora.
Le nuove soluzioni 5G Standalone sono pensate per rispondere alle esigenze di interi settori verticali, dal consumer all’industria. Nel mondo esistono oggi 80 reti di questo tipo, ma la distribuzione geografica non è uniforme: il 90% di questi sistemi si trova in Stati Uniti, India e Cina. L’Europa arranca, con appena il 2% degli utenti che può accedere a questa tecnologia. Il ritardo del continente è evidente e per recuperare il terreno perduto serve un’accelerazione coordinata su tutti i fronti: operatori telco, governi, legislatori e marchi over the top (OTT).
Andrea Missori Il salto qualitativo rispetto al 4G è notevole. Il 5G permette di collegare oggetti in movimento ad alta velocità, che siano droni, aerei o treni. Nasce sicuro per definizione e supporta un traffico dati veloce e affidabile in entrambe le direzioni, con una latenza ridotta al minimo. Questo è importante perché gli utenti oggi non si limitano più a scaricare dati, ma ne producono e inviano in quantità crescenti, come è il caso di auto elettriche a guida autonoma, visori per la realtà aumentata, futuri robot umanoidi, agenti AI integrati nei dispositivi mobili. Tutto questo richiede una rete all’altezza.
Come AGCOM può agevolare lo sviluppo della connettività 5G
Il mondo delle telecomunicazioni è cambiato. Oggi comprende reti di telefonia fissa e reti mobili in un unico sistema digitale integrato, dove le reti non sono più semplici infrastrutture passive ma diventano attive grazie alle API. Un sistema decisamente più complesso rispetto al passato.
L’introduzione del 5G Standalone porta la connettività differenziata: la capacità di modellare qualità e prestazioni del servizio in base alla situazione e alle richieste specifiche degli utenti. Questo apre la strada a servizi ottimizzati in ambiti come la sanità e i trasporti.
Il primo cambiamento importante riguarda il modello di business. Si passa dalla tradizionale focalizzazione sul costo per gigabyte a un nuovo paradigma che mette al centro la qualità dei servizi e l’esperienza offerta agli utenti. Per rendere possibile questa transizione servono leggi che favoriscano la trasparenza nelle condizioni di fornitura dei servizi.
Nel 2023 AGCOM ha compiuto un passo significativo emanando un nuovo regolamento che ridefinisce gli indicatori di qualità del servizio. Abbandonati i parametri ormai obsoleti delle reti 3G e 4G, sono arrivati nuovi criteri: l’indicazione delle tecniche adottate sulla rete per garantire specifici livelli di qualità del servizio ed eventuali meccanismi di prioritizzazione del traffico.
L’autorità ha anche introdotto un sistema di bollini 5G da applicare sugli smartphone, per migliorare la trasparenza verso l’utente finale. In questo modo chiunque può capire facilmente quale tipologia di 5G è implementata nel proprio dispositivo.
AGCOM lavora inoltre sulla regolamentazione dell’utilizzo dello spettro delle radiofrequenze, con l’obiettivo di stimolare gli investimenti. A livello di Unione Europea è in corso di adozione il nuovo regolamento Digital Network Act, pensato proprio per facilitare gli investimenti necessari a trasformare le reti da infrastrutture passive a sistemi intelligenti e performanti.
La base giuridica di questa trasformazione è il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, aggiornato nel 2018. Questo codice ha introdotto, accanto ai tradizionali obiettivi di concorrenza e tutela degli utenti, la promozione degli investimenti e dell’innovazione in reti ad altissima capacità e nel 5G.
Un capitolo delicato riguarda l’assegnazione delle frequenze. Nel 2018 si è tenuta la prima asta per il 5G, che ha portato nelle casse dello Stato italiano circa 6,5 miliardi di euro. Una cifra importante, ma che ha avuto un effetto collaterale: la spesa iniziale sostenuta dagli operatori ha fortemente limitato lo sviluppo delle tecnologie abilitate dal 5G. Ora, con l’arrivo del 5G Standalone, si apre una nuova opportunità per realizzare queste potenzialità.
Guardando al 2029, quando scadranno i contratti d’uso per molte bande mobili utilizzate per il 3G e il 4G, l’autorità ha avviato consultazioni con gli operatori. Sul tavolo due scenari: rinnovo automatico delle licenze con l’impegno da parte degli operatori di migliorare la copertura sul territorio, oppure una nuova gara per l’assegnazione delle frequenze. Qualunque sia la strada scelta, il principio di base resta lo stesso: stimolare il mercato affinché gli operatori abbandonino le vecchie logiche di business e puntino maggiormente sulla qualità e sull’esperienza degli utenti.
La tavola rotonda
Durante l’evento si è tenuta una tavola rotonda a cui hanno partecipato Benoit Hanssen, Co-Chief Executive Officer di WindTre, Benedetto Levi, Amministratore Delegato di Iliad, Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM, Max Gasparroni, Chief Technology Officer di Fastweb + Vodafone, e Marco Mezzaroma, Presidente di Sport e Salute.
Dal confronto è emerso, secondo gli operatori WindTre, TIM, Iliad e Fastweb + Vodafone, come il mercato delle telecomunicazioni in Europa – e in particolare in Italia – soffra di una situazione anomala che non ha eguali in altre parti del mondo. Il riferimento è ai prezzi molto bassi praticati agli utenti finali, che non consentono margini sufficienti per permettere gli investimenti necessari allo sviluppo delle reti, soprattutto del 5G Standalone.
La causa di questa situazione tariffaria è principalmente la presenza di un numero particolarmente elevato di operatori, che si fanno una concorrenza spietata. Il mercato italiano è caratterizzato da un’estrema competitività a livello commerciale, una guerra dei prezzi che va a scapito dello sviluppo tecnologico e della diffusione degli impianti sul territorio – torri per la radiofrequenza e fibra ottica per le connessioni.
Iliad chiede che il rinnovo delle licenze per le bande mobili non sia un semplice congelamento delle rendite di posizione attraverso un rinnovo automatico, ma lasci spazio a una concorrenza sana tra tutti gli attori del mercato. Altrettanto importante, secondo l’operatore, è che l’esborso necessario per l’acquisto di queste licenze non sia concentrato nel brevissimo termine, perché questo andrebbe a scapito degli investimenti sul medio e lungo periodo.
TIM solleva un’altra questione: le compagnie di telecomunicazione sono a tutti gli effetti energivore, ma a livello legislativo non sono riconosciute come tali e quindi non hanno accesso ai relativi sgravi fiscali, che aiuterebbero a riequilibrare la bilancia tra ricavi e spese. C’è poi il tema delle frequenze: la spesa affrontata per acquistare le frequenze per il 5G in Italia è stata tra le più alte nel mondo e anche per questo la copertura 5G Standalone nel nostro Paese è ferma allo 0,8%, mentre in Spagna si arriva all’8%, in Brasile al 40%, in Cina al 60%. TIM sostiene inoltre la necessità di far contribuire gli operatori OTT – e quindi i clienti finali – ai costi necessari per adeguare le reti all’incremento di traffico dovuto ai servizi on-demand, che propongono contenuti multimediali a risoluzione e bit rate sempre più elevati.
Nonostante le difficoltà, il passaggio al 5G Standalone e il potenziamento delle reti sono tappe obbligate. L’Italia e l’Europa non possono permettersi di restare indietro nella corsa tecnologica guidata principalmente da USA e Cina. L’arrivo di dispositivi grandi consumatori di dati e banda – come le auto a guida autonoma e gli occhiali per la realtà aumentata – rende necessari gli investimenti per aggiornare le reti di telecomunicazione, con il settore mobile in prima linea.
La ricerca e sviluppo di Ericsson Italia
Ericsson è molto attiva nel nostro Paese con i suoi centri di ricerca a Genova, Pisa e Pagani, dove lavorano oltre 600 ricercatori. Un impegno che negli ultimi 25 anni ha portato a circa 1.000 brevetti.
Annamaria Surfaro Abbiamo raccolto in un ambiente dedicato un piccolo esempio di questa ricerca. Abbiamo mostrato le demo di progetti innovativi, per esempio incentrati sulla sicurezza che diviene sempre più intelligente grazie a una rete capace di proteggere i dati e la privacy sfruttando la potenza dell’AI generativa che aiuta a implementare la filosofia del zero trust.
Altro tema dimostrato è la connettività differenziata, una delle peculiarità del 5G Standalone. Questa tecnologia offre esperienze personalizzate, sostenibili e vantaggiose per consumatori e imprese, anche in contesti mission critical grazie all’utilizzo intelligente delle risorse disponibili.
Per rendere le città sempre più smart, una demo ha mostrato un nuovo approccio alla logistica, che diventa flessibile e sostenibile. Grazie alla tecnologia IoT e al cloud è possibile raccogliere dati in tempo reale, elaborarli e proporre un servizio ottimizzato, anche per la raccolta dei rifiuti urbani.
Tramite un visore per la realtà estesa, i visitatori hanno potuto vivere un’esperienza immersiva grazie al rendering ibrido, reso possibile dalla potenza del cloud e dalla connettività 5G, che consentono di superare i limiti di calcolo dei dispositivi personali portatili.
Infine, un esempio di come la tecnologia possa migliorare concretamente la vita delle persone: la connettività 5G, con la sua bassa latenza e ampia larghezza di banda, combinata con robotica e intelligenza artificiale, permette di realizzare dispositivi protesici capaci di movimenti più naturali e affidabili, per colmare il gap tra persone disabili e normodotate.