
Nata nel 2017 in Francia, Fleet porta ora anche anche in Italia il suo approccio moderno al device management e al Device-as-a-Service (DaaS). Più precisamente, il piano di espansione internazionale dell’azienda ha seguito una roadmap precisa: dopo la fase pilota in Francia, è arrivata l’apertura dei mercati spagnolo e portoghese, seguiti da Germania e Regno Unito, Olanda e Belgio. “Alcuni mesi fa abbiamo avviato l’attività in Italia e ora la stiamo presentando ufficialmente. Presto saranno lanciate le divisioni nordiche”, afferma Davide Brambilla, Managing Director Italy di Fleet.
Attualmente, circa il 65% del fatturato (che nell’ultimo anno fiscale ha superato i 20 milioni di euro) deriva da paesi esteri, dimostrando la capacità della piattaforma di adattarsi a normative locali (VAT, dogane, compliance GDPR/CCPA) e di offrire un’interfaccia multilingua.
Dal leasing al management full-stack
Il cuore dell’offerta commerciale DaaS di Fleet si è inizialmente concentrato sul leasing di dispositivi Apple, in particolare MacBook, attraverso contratti di noleggio a 36 mesi. Ben presto però l’azienda ha riconosciuto l’insufficienza di un’offerta limitata al semplice noleggio hardware e ha avviato lo sviluppo di una piattaforma di device management full-stack. Oggi dispone di sistema integrato che supporta l’intero ciclo di vita del dispositivo: dall’ordine iniziale alla configurazione, dall’assistenza tecnica al ticketing fino al ritiro e alla dismissione, garantendo tracciabilità e compliance in ogni fase.
La strategia logistica di Fleet si basa su un modello totalmente esternalizzato di supply chain. “Non abbiamo magazzini interni – precisa Brambilla – e abbiamo più accordi di supply. Questo ci consente di consegnare in 100 stati e offrire assistenza in oltre 120 Paesi. Ciò è possibile grazie a partnership strutturate con fornitori e corrieri globali, che rispondono a criteri di SLA definiti (lead time, capacità di personalizzazione, costi di trasporto) e che consentono di ottimizzare i percorsi distributivi in funzione delle destinazioni finali”. Il sistema centrale di Fleet orchestra le richieste in tempo reale, selezionando il partner logistico più idoneo e monitorando ogni spedizione, con notifiche automatizzate all’utente finale.
Non solo computer
L’offerta hardware si estende da computer di qualsiasi marca a smartphone, tablet, monitor e accessori. In Francia è già partito un progetto pilota di noleggio stampanti che sarà implementato anche in Italia non appena superate le complessità operative. Il modello di servizio si completa con la possibilità di fornire device di cortesia in caso di guasto, garantendo la continuità operativa dei dipendenti e minimizzando i tempi di inattività.
Fleet offre un catalogo DaaS dinamico in cui i dispositivi possono essere filtrati per brand, specifiche tecniche e budget. La piattaforma supporta richieste custom, come layout di tastiera regionali, configurazioni CTO e periferiche aggiuntive, “assicurando che ogni ordine rifletta esattamente le esigenze dell’utente”.
MDM per consentire maggiore sicurezza
A livello di prodotto, la componente software di Fleet costituisce un ambiente modulare in cui convivono il DaaS e il Mobile Device Management (MDM). Disponibile come modulo opzionale, MDM abilita funzioni di sicurezza avanzata: blocco e wipe remoti, deployment di policy antivirus e firewall, monitoraggio continuo dello stato dei dispositivi. “MDM serve a mantenere la privacy e la security del device, potendo bloccarlo da remoto, installare un firewall o l’antivirus ed effettuare una serie di altre azioni. Tutto all’interno della stessa piattaforma”. In base alle esigenze operative interne, i clienti di Fleet possono scegliere di utilizzare esclusivamente il leasing, solo il modulo MDM o l’intera soluzione integrata.
Tutto in mano all’utente finale
Negli ultimi mesi, Fleet ha introdotto anche un layer di intelligenza artificiale “che va a chiudere il cerchio del device management end-to-end – spiega Brambilla –. Abbiamo integrato nella piattaforma un copilot, un vero e proprio chatbot AI. Questo consente di interagire in linguaggio naturale per ogni aspetto della gestione hardware”. Il nostro copilot è in grado di predire malfunzionamenti, anticipare guasti e proporre interventi di manutenzione preventiva. Ma soprattutto offre una user experience guidata anche ai team meno specializzati: “Un utente può chiedere ‘Il mio parco dispositivi è conforme alla ISO 27001?’ e il sistema segnala eventuali lacune, come la mancanza di firewall o di un software antivirus”, chiarisce Brambilla. L’obiettivo dichiarato è di mettere “tutto in mano all’utente finale”, semplificando significativamente la curva di apprendimento e riducendo il carico operativo sul reparto IT.
Un’efficace gestione finanziaria
La componente finanziaria di Fleet è impostata su partnership con primari istituti di credito, tra cui BNP Paribas a livello internazionale e player locali per l’Italia. Il modello DaaS di Fleet prevede il sale & lease back: il partner finanziario eroga il capitale upfront coprendo il valore CAPEX dell’hardware, mentre il cliente finale riceve un piano OPEX dilazionato a 36 mesi. “Noi riceviamo subito quasi l’intero importo tramite il partner finanziario, garantendoci un flusso di cassa immediato e stabile”, sottolinea Brambilla. L’emissione dei contratti digitali avviene via e-signature, mentre la gestione delle fatture ricorrenti e la riconciliazione dei pagamenti sono automatizzate tramite integrazioni con sistemi ERP e gateway bancari SEPA/SWIFT.
Fleet si caratterizza dunque per un’offerta che si propone di liberare il cliente da ogni onere operativo e finanziario legato all’hardware IT, offrendo una soluzione end-to-end predittiva, scalabile e completamente centralizzata, in grado di adattarsi alle esigenze di aziende internazionali, startup in forte crescita e organizzazioni full-remote.