Carmelo D’Agostino, Principal Engineer – Field Applications Engineering, Western Digital, su HDD, affidabilità, scalabilità e convenienza economica.
L’HDD è al centro della trasformazione digitale guidata dall’intelligenza artificiale (AI). Un elemento imprescindibile per supportare il crescente volume di dati generato da machine learning e applicazioni avanzate. Con l’aumento esponenziale di dati globali, l’economia digitale, sia a livello internazionale sia in Italia, non può prescindere dagli HDD.
Secondo IDC, la quantità di dati generata nel mondo triplicherà entro il 2029, passando da 173,4 ZB nel 2024 a oltre 527 ZB, con il cloud computing e l’AI come principali motori di crescita. Gli investimenti nei data center continuano a crescere, raggiungendo a metà 2025 un record di 40 miliardi di dollari.
Il contesto italiano: crescita e investimenti nei data center
Anche in Italia, la domanda di calcolo e capacità di storage è in forte espansione. Nel 2024, la potenza installata nei data center è aumentata del 17%, superando i 500 MW, con Milano che si conferma hub principale per hyperscaler e cloud provider (RINA Prime Value Services, 2025).
Secondo le stime, la capacità nazionale potrebbe triplicare entro il 2030, mobilitando investimenti per miliardi di euro e consolidando il ruolo strategico del Paese nel Mediterraneo (Agici, 2025).

Perché gli HDD restano la spina dorsale dello storage AI
Come osserva Asa Fitch del Wall Street Journal, la “vorace capacità dell’intelligenza artificiale di consumare storage digitale” rende gli HDD fondamentali. La loro affidabilità è cruciale. L’addestramento di modelli AI di grandi dimensioni richiede settimane o mesi e gli HDD devono garantire operatività 24/7, resistendo a carichi continui di letture e scritture.
Western Digital non solo progetta HDD robusti, ma collabora con i clienti per simulare scenari reali nei System Integration and Test Labs, assicurando che ogni unità sia ottimizzata per i carichi di lavoro specifici.
Un altro elemento che rafforza il predominio degli HDD nei data center è il total cost of ownership (TCO): più conveniente rispetto agli SSD per l’archiviazione di grandi volumi di dati.
HDD vs SSD: vantaggi economici e prestazionali
Sebbene gli SSD garantiscano accessi più rapidi ai dati “caldi”, circa l’80% dello storage globale è ancora costituito da HDD. La maggior parte dei dati nei data center richiede accessi meno frequenti, dove il costo complessivo dello storage supera la latenza.
Come spiega Fitch: “sebbene gli SSD possano garantire accessi e trasferimenti dati più rapidi, gli hard disk risultano significativamente più economici da acquistare e gestire.” Per i carichi di lavoro AI su larga scala, gli HDD rappresentano la soluzione più affidabile ed economica, con un TCO nettamente inferiore rispetto alla tecnologia flash.
Innovazioni che spingono i confini degli HDD
Western Digital guida l’innovazione con tecnologie come la registrazione magnetica assistita dal calore (HAMR), aumentando la capacità e l’efficienza dei HDD. Anche dopo l’addestramento dei modelli AI, i dati rimangono sugli hard disk: testi, immagini e video generati autonomamente dall’AI devono essere archiviati in modo affidabile.
Il boom dell’intelligenza artificiale differenzia questa fase da altre transizioni tecnologiche. Gli HDD non sono solo rilevanti oggi, ma continueranno a rappresentare la spina dorsale dei data center. Alimentando così la rivoluzione digitale e garantendo scalabilità, convenienza economica ed elevata affidabilità.
Conclusione: HDD, pilastro dello storage AI
Nonostante l’attenzione mediatica sugli SSD, gli HDD ottengono un riconoscimento crescente per il loro ruolo centrale nella gestione dei dati AI. La loro scalabilità, convenienza economica e affidabilità li rendono indispensabili, consolidando Western Digital come punto di riferimento per la rivoluzione dello storage per l’intelligenza artificiale.






