Object First propone soluzioni di storage dei dati con immutabilità assoluta e sicurezza avanzata, offrendo alle imprese protezione totale dai ransomware.
Per comprendere a fondo la filosofia progettuale e le caratteristiche tecniche dell’offerta Object First, abbiamo intervistato Simona Riela, Channel & Territory Manager dell’azienda.
Chi è Object First?
Fondata nel 2022 dagli stessi creatori di Veeam, Object First nasce con un obiettivo preciso: sviluppare la migliore soluzione di storage dedicata ai sistemi di backup Veeam. La strategia aziendale si concentra quindi su una clientela specifica, quella Veeam, alla quale offre la massima sicurezza con la minima complessità gestionale, assicurando ripristini immediati attraverso una resilienza ai massimi livelli.
Nonostante la giovane età, l’azienda sta vivendo una fase di rapida espansione, sia in termini di volume d’affari sia di copertura geografica. I primi modelli di archiviazione sono stati lanciati negli Stati Uniti e in Canada all’inizio del 2023. Successivamente l’espansione ha interessato l’intero continente americano e la regione EMEA, con un ingresso iniziale nel Regno Unito e l’apertura, a inizio 2024, della sede di Barcellona. La presenza di Object First in Europa si è consolidata rapidamente, raggiungendo oggi un organico di 196 dipendenti.
L’azienda pone particolare enfasi sulla sicurezza, un aspetto che in Italia, secondo le analisi Clusit, non è ancora implementato in modo capillare. Manca infatti sia una cultura aziendale consolidata su questi temi sia la consapevolezza della necessità di adottare soluzioni adeguate a proteggersi da ransomware, incidenti e cyber attacchi, fenomeni che nel nostro Paese raggiungono anno dopo anno livelli estremamente preoccupanti.
Object First si propone di contribuire allo sviluppo di questa cultura, affinché le imprese comprendano l’importanza di dotarsi di protezioni basate su backup che devono essere a loro volta protetti e sicuri. Un dato emblematico: il 96% degli attacchi ransomware prende di mira proprio i sistemi di backup.
I plus degli storage di Object First
Simona Riela
Le soluzioni Object First si differenziano dalla concorrenza per un approccio che pone la sicurezza dei dati al centro del progetto. L’immutabilità assoluta del dato non è una funzione software aggiuntiva, ma una caratteristica implementata nativamente nell’hardware. Gli storage del brand rendono inoltre impossibile l’accesso al root del file system, impedendo a qualsiasi attaccante di raggiungere la directory principale del dispositivo e quindi di alterare la configurazione del sistema. Le soluzioni utilizzano esclusivamente la modalità compliance della tecnologia S3, che garantisce il livello massimo di protezione.

Protezione totale contro i ransomware
Un aspetto cruciale dell’architettura è la separazione fisica completa dall’ambiente di backup Veeam. A differenza di soluzioni concorrenti all-in-one o che integrano la configurazione Veeam con il sistema operativo del backup, questo approccio separato garantisce una vera protezione zero trust per la data resilience. Le soluzioni Object First comunicano con il sistema Veeam esclusivamente tramite API: in caso di attacco a quest’ultimo, il backup rimane completamente protetto e isolato.
Per prevenire errori e modifiche non autorizzate da parte degli operatori, Object First ha implementato un protocollo di sicurezza che richiede l’approvazione di quattro persone, anziché due come nelle soluzioni di altri vendor. Nella pratica, ogni intervento sul sistema di backup viene eseguito da due tecnici Object First che operano in parallelo, mentre ogni interazione con il cliente richiede il coinvolgimento di due persone dell’azienda cliente.

Campagne malevole e ransomware prendono di mira repository dati e backup.
Altri punti di forza sono la semplicità d’uso, che non richiede conoscenze specialistiche particolari ai clienti, e un supporto tecnico puntuale, completo e unificato. Gli operatori Object First conoscono approfonditamente anche i prodotti Veeam e sono in grado di gestire qualsiasi problema che possa compromettere il regolare funzionamento del sistema di storage.
L’azienda si assume la piena responsabilità delle proprie affermazioni sull’immutabilità dei dati, seguendo fino in fondo la filosofia zero trust: non fidarsi di nessuno. Per questo motivo, Object First ha sottoposto il proprio storage a un penetration test condotto da NCC Group, un ente di cybersecurity indipendente che opera a livello globale. Il test, che verrà ripetuto annualmente, ha simulato lo scenario peggiore possibile: il furto fisico dell’hardware. Object First ha quindi consegnato il proprio dispositivo a NCC Group, che ha tentato di accedere ai dati contenuti.
Sebbene il primo ciclo di test non sia stato superato al 100%, va sottolineato un aspetto fondamentale: la società di testing non è mai riuscita a modificare né a cancellare i dati. A seguito di questa prima verifica, il marchio ha apportato alcune modifiche alla soluzione e il secondo test è stato superato integralmente.
La strategia di mercato
Object First si rivolge a tutte le tipologie di clientela, dalle PMI alle grandi imprese fino alle realtà enterprise. L’unico prerequisito è che si tratti di clienti Veeam. I primi prodotti di storage del brand erano pensati per aziende di dimensioni medio-grandi. Successivamente la gamma si è ampliata con dispositivi progettati per le organizzazioni enterprise e con altri adatti alle PMI.

Dati immutabili e al sicuro dai ransomware
A metà ottobre 2025, Object First ha presentato Ootbi Mini, il primo sistema di backup compatto in formato tower che può essere posizionato anche su una scrivania. Questo prodotto, disponibile con capacità di 8, 16 e 24 TB, è già ordinabile e sarà consegnato a partire da gennaio 2026. È pensato specificamente per le piccole aziende e per le installazioni edge dove non è disponibile un rack.
Simona Riela
Per Object First, l’Italia rappresenta un mercato strategico e l’azienda sta lavorando attivamente per rafforzare la propria presenza. Il team operativo nel nostro Paese è cresciuto e conta attualmente quattro persone, con l’obiettivo di espandere ulteriormente l’organico. I partner attivi sul territorio sono 150, mentre i distributori sono due: V-Valley e Systematika. Un dato interessante: la maggior parte dei partner trattava già Veeam, ma alcuni hanno iniziato con Object First e solo successivamente hanno avviato una collaborazione con Veeam, attratti dalla qualità delle soluzioni dei due marchi e dalla loro perfetta integrazione.
Canale e partner
L’azienda adotta un modello di business interamente basato sul canale: non intrattiene contatti diretti con i clienti finali, nemmeno per progetti importanti e complessi. Il programma di canale è strutturato in modo simile a quello di Veeam, con quattro livelli (Registered, Silver, Gold e Platinum) ai quali corrispondono specifiche agevolazioni e politiche di sconto. Il marchio rilascia certificazioni gratuite attraverso corsi e giornate di formazione organizzate presso i distributori, e mette a disposizione un portale dedicato dove è possibile accedere a tutta la documentazione necessaria.
Il brand punta a crescere ed espandere il proprio mercato, a partire dall’ampliamento della rete di partner. L’azienda sta potenziando i percorsi di formazione e certificazione e sta investendo in operazioni di marketing, co-marketing e nel programma Hands-On Lab, per promuovere esperienze di valore pratico sia per i partner sia per i clienti finali. La partecipazione a eventi sul territorio è considerata fondamentale per accrescere la brand awareness.
Grazie alle caratteristiche uniche dei prodotti Object First, i partner possono proporre una soluzione tecnologicamente avanzata, supportati dalla garanzia del vendor sull’effettiva immutabilità assoluta dei dati. Questo solleva i partner dalla responsabilità diretta sulla protezione dei dati. Tale certezza risulta vantaggiosa anche in fase di stipula di polizze assicurative sulla cybersecurity, consentendo una riduzione del premio. Inoltre, rende il sistema installato presso il cliente finale conforme alle normative come NIS2 e DORA.

Simona Riela




