Dassault Systèmes inaugura la settima generazione digitale

L'azienda propone un ambiente unico per ottimizzare sostenibilità, formazione e progettazione.

dassault systèmes

Dassault Systèmes sta attraversando una nuova fase di evoluzione tecnologica, ampliando ulteriormente il proprio ruolo nell’ecosistema dell’innovazione digitale. L’azienda, nata con l’introduzione del design tridimensionale attraverso il software CATIA, ha progressivamente esteso il concetto di rappresentazione digitale fino ad arrivare oggi alla settima generazione delle sue soluzioni: i 3D UNIV+RSES, un ambiente integrato pensato per unificare processi, dati e modelli in un contesto collaborativo e altamente simulativo. L’obiettivo è fornire una piattaforma unica in grado di sostenere cicli di innovazione continui, sfruttando la convergenza tra modellazione, simulazione, gestione dei dati e intelligenza artificiale.

Un percorso metodico

Questa evoluzione è stata un percorso metodico – ha spiegato Chiara Bogo, strategy & marketing senior director di Dassault Systèmes . Dalla rappresentazione 3D iniziale si è passati al digital mockup, che ha integrato la comprensione di come le componenti interagissero. Successivamente, il Product Data Management (PDM) ha introdotto la gestione dei dati essenziali per la collaborazione.

dassault systèmes

Infine, il Product Lifecycle Management (PLM) ha completato la visione del ciclo di vita del prodotto. Le generazioni più recenti hanno introdotto i Virtual Twin (quinta generazione), che vanno oltre il modello digitale consentendo di simulare diversi scenari operativi e capire come le scelte progettuali influenzino le performance del prodotto, estendendosi fino al Virtual Twin of Human (sesta generazione, come il gemello digitale del cuore o del cervello)”.

Dall’economia dell’esperienza alla generative economy

Secondo Umberto Arcangeli, Amministratore Delegato di Dassault Systèmes Italia, i 3D UNIV+RSES si inseriscono in un contesto economico in rapida trasformazione, definito come generative economy. Questo nuovo paradigma rappresenta l’evoluzione congiunta dell’economia tradizionale, dell’experience economy e della crescente necessità di sostenibilità ambientale e industriale. “Nella generative economy ci si dà l’obiettivo di prendere esempio dalla natura e dalla vita”, ha affermato Arcangeli. Il modello si basa sull’idea di creare valore senza consumare risorse in modo lineare ma rigenerandole, sviluppando materiali intelligenti, sistemi autoriparanti e soluzioni di bio-ingegneria. Il virtual universe consente di eseguire simulazioni what if lungo l’intero cycle of life del prodotto, dalla progettazione al funzionamento operativo fino al fine vita, per prevedere l’impatto delle scelte progettuali e ottimizzare sostenibilità ed efficienza.

dassault systèmes

Il ruolo dell’intelligenza artificiale

Un elemento cardine dei 3D UNIV+RSES è l’integrazione della generative artificial intelligence, che trasforma i modelli digitali in generative experiences. Questa AI, alimentata dal patrimonio di know-how e proprietà intellettuale accumulato in oltre quarant’anni da Dessault Systèmes, abilita forme avanzate di automazione in ambiti che tradizionalmente richiedevano un rilevante intervento umano.

Per fornire un esempio emblematico, Arcangeli ha mostrato come si può automatizzare l’assemblaggio di un gruppo ottico un’automobile, consentendo al sistema di elaborazione di generare in autonomia tutte le tolleranze progettuali. “Questa funzionalità – ha sostenuto Arcangeli – ha implicazioni anche sociali, perché supporta la workforce of the future e il ricambio generazionale, mettendo a disposizione delle nuove generazioni un patrimonio informativo che è la storia dell’azienda”.

L’AI potenzia anche il Virtual Companion, un assistente intelligente che combina funzioni di guida operativa, manutenzione e formazione. Come sottolineato da Chiara Bogo, “il Virtual Companion supporta i tecnici di manutenzione e funge da strumento di training, consentendo ai professionisti di trasferire le loro competenze alle nuove leve, che possono fare pratica in un ambiente virtuale che è una fedele ricostruzione di quello reale”.

dassault systèmes

Architettura e ambiti applicativi

L’architettura dei 3D UNIV+RSES poggia su alcuni pilastri fondamentali, che includono il Virtual Twin, la Generative Experience e il Virtual Companion. A questi si aggiungono il Cycle of Life, il Sense Computing – orientato alla creazione di esperienze immersive e multisensoriali – e, soprattutto, la Knowledge Platform, nucleo di 3D UNIV+RSES. Quest’ultima permette di catturare, strutturare e riutilizzare in modo esteso la proprietà intellettuale e le competenze operative dell’organizzazione.

La visione strategica, ha evidenziato Arcangeli, non si limita più al tradizionale PLM ma punta all’Intellectual Property Life Cycle Management: “Ci poniamo l’obiettivo di diventare l’azienda leader sul mercato per la generazione e la gestione dell’intellectual property”, ha precisato Arcangeli. Tale approccio vede la conoscenza come vero motore competitivo, mentre la piattaforma 3D UNIV+RSES garantisce un data model unificato e coerente, essenziale per rendere possibile che “la nostra AI generativa sia in grado di generare modelli CATIA”.

Nonostante 3D UNIV+RSES nasca principalmente per l’impiego in ambito industriale, Dassault Systèmes estende la proposta anche ad altri settori in cui opera, come Life Sciences & Healthcare e Infrastructure & City. In quest’ultimo ambito, lo ricordiamo, l’azienda offre soluzioni experience as a service per scenari urbani complessi, come simulazione di inondazioni, analisi dell’inquinamento termico e acustico o pianificazione dell’impatto ambientale in contesti metropolitani in trasformazione.