Nutanix: nel passaggio al cloud l’Italia fa da guida

Tra intelligenza artificiale, cyber security e nuove normative, l’Italia avanza sul cloud ibrido rendendo le infrastrutture meno dipendenti dai sistemi proprietari.

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In un’epoca caratterizzata da forti tensioni geopolitiche, dall’imperativo economico di “fare di più con meno” e dalla rivoluzione che sta comportando l’intelligenza artificiale, l’infrastruttura IT ha smesso di essere un mero supporto tecnico per diventare un asset strategico decisivo. Mentre le aziende cercano freneticamente un modello che concili la rapida innovazione con la necessità di mantenere il controllo e la conformità, l’Italia si sta rivelando un laboratorio chiave in Europa per l’adozione del cloud ibrido. In questo contesto critico, il dibattito si sposta dall’hardware ai modelli operativi, dove l’approccio di un’azienda come Nutanix, focalizzato sulla semplicità, la distribuzione e la sovranità del dato, intercetta in modo puntuale le nuove priorità del mercato. E questo è stato l’argomento che ha contraddistinto la tappa italiana del Nutanix Next On Tour.

Meno complessità e più efficienza

Nonostante le incertezze globali, nel nostro Paese il mercato si distingue per una dinamica sorprendente. Sammy Zoghlami, Senior Vice President EMEA di Nutanix, ha posto l’accento sulla solidità della performance aziendale, evidenziando come l’Italia sia una delle “top franchise e stia crescendo a ritmi superiori alla media regionale. Zoghlami ha individuato nel contesto macroeconomico un catalizzatore, piuttosto che un freno, per l’introduzione di nuove soluzioni. Il bisogno di affrontare “maggiori preoccupazioni per la sicurezza e la sovranità dei dati” e l’obbligo di ottimizzare le risorse spingono le aziende ad abbandonare la complessità in favore di architetture più efficienti.

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Ma al di là dei numeri di crescita (che è a doppia cifra), secondo Zoghlami, il vero successo sta nel rapporto con l’utenza, un punto di orgoglio per l’azienda. Il Senior VP ha confermato che, nonostante la crescita esponenziale, è “ancora più orgoglioso del fatto che, con oltre 30.000 clienti, il Net Promoter Score è ancora oltre 90“. Questo indicatore di fedeltà e soddisfazione testimonia l’impegno a mantenere un elevato livello di supporto, anche per i clienti più grandi, e conferma che “la migliore macchina di vendita per Nutanix è l’esperienza“.

Architettura dettata dalle applicazioni

La tecnologia che supporta questa crescita è il risultato del passaggio al cloud, una transizione che ha reso l’infrastruttura meno dipendente dai sistemi proprietari.

Manosiz Bhattacharyya, CTO di Nutanix, ha chiarito che l’ispirazione per l’evoluzione aziendale deriva direttamente dalla trasformazione applicativa, dalla transizione dai monolitici scale-up ai moderni microservizi. “Credo che l’obiettivo principale di Nutanix sia stato quello di portare l’esperienza cloud ovunque“, ha dichiarato Manosiz, ripercorrendo la storia del settore.

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Questa esperienza cloud si basa sull’idea che non sia l’hardware ma le applicazioni a dettare il design. La svolta è avvenuta quando i cloud pubblici hanno smesso di comprare “scatole specializzate” e hanno iniziato a fare “tutto sotto forma di software” su server commodity. Nutanix ha adottato questo modello per offrire le qualità fondamentali del cloud: elasticità, agilità e self-service. Inoltre, oggi l’esplosione dell’intelligenza artificiale sta ponendo l’infrastruttura di fronte a nuove e più intense sfide. Come sottolineato da Manosiz, l’AI rappresenta “probabilmente uno dei problemi di infrastruttura più impegnativi” a causa dell’enorme volume di dati e della necessità di elaborarli in modo efficiente.

La soluzione proposta per superare queste difficoltà da Nutanix risiede in una piattaforma che riesca a unire strettamente le risorse di elaborazione e i dati con un principio operativo chiaro: portare l’elaborazione vicino ai dati. Questo significa eseguire i carichi di lavoro (tramite container o funzioni lambda) direttamente dove risiedono i dati non strutturati.” Questa strategia è cruciale – ha affermato Manosiz – sia per gestire la Data Gravity, evitando di spostare enormi moli di dati attraverso la rete, sia per abilitare l’Inferenza in Loco, velocizzando il processo decisionale e garantendo una maggiore sicurezza”.

Il mercato italiano sotto pressione: PNRR ed effetto M&A

Sul fronte domestico, le dinamiche di mercato sono particolarmente intense. Christian Turcati, Senior Director – Presales Systems Engineering – Southern Europe di Nutanix, ha esordito ricordando la grande apertura del Paese alla tecnologia: “Anni fa eravamo sorpresi di quanto il mercato fosse attento alle tecnologie e soluzioni Nutanix, confrontandoci con la tradizionalità del mercato italiano“. Secondo Turcati, questa attenzione è dovuta alla semplicità della tecnologia, che ha permesso alle aziende di “comprendere velocemente qual era il ritorno dell’investimento“.

Nutanix Christian Turcati

Turcati ha individuato tre aree di forte tendenza. Il Public Sector è in fermento grazie al PNRR, che “ha sbloccato una serie di progetti che erano parcheggiati sulle scrivanie” degli amministratori, spingendo verso un modello self-service e simil-cloud, ma con una governance controllata. La seconda area, l’enterprise, sta vivendo un momento di forte attrito a causa del consolidamento del mercato e delle acquisizioni, in particolare quella di Broadcom su VMware, che ha impattato le previsioni di costo e spinto le aziende a cercare alternative. Infine, il mid-market continua a essere un pilastro, gestito attraverso un “forte legame del nostro ecosistema di partner e di reseller che sono la nostra voce sul mercato“. L’imperativo tecnologico, ha chiosato Turcati, è offrire una piattaforma unica che possa ospitare “sia applicazioni tradizionali sia quelle cloud native e moderne, mantenendo la stessa user experience, lo stesso livello di controllo e gestione completamente distribuita per entrambi i mondi“.

Doppia sfida: AI ed emergenza compliance

Mentre il desiderio di innovare è universale, la sua messa a terra operativa è estremamente complessa. La vera barriera all’adozione dell’AI, infatti, non è la mancanza di volontà, ma la prontezza dell’infrastruttura e della governance. Leonardo Boscaro, responsabile EMEA per il mondo dati di Nutanix, ha fornito una prospettiva allarmante sulle lacune aziendali. Nonostante il 63% dei CEO creda che i propri dati siano pronti per l’AI, l’84% dei data leader ammette, invece, chenon sono affatto pronti.

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Questo scollamento tra percezione e realtà è aggravato da problemi di sicurezza e compliance (come NIS2 e DORA) che divorano risorse IT preziose. Boscaro ha rivelato un dato sorprendente: “oggi 11 settimane l’anno, il 20% del tempo totale, sono spese dalle persone IT per lavorare su task di sicurezza e compliance che vengono dai team di audit o di cybersecurity“. Per questo motivo, il ruolo dell’IT manager deve evolvere da Infrastructure Manager a Platform Manager, passando dalla gestione di singole macchine virtuali alla fornitura di un catalogo di servizi self-service, che presto includeranno anche modelli LLM aziendali. Boscaro ha concluso definendo l’essenza della sfida: “Oggi qual è la complessità principale? Nessuno può supportarci in questo percorso perché nessuno ha conoscenze, competenze e ha affrontato questa sfida in passato, è una cosa totalmente nuova“.

La piattaforma come mezzo affidabile

La sintesi di queste sfide (pressione economica, evoluzione tecnologica e vincoli normativi) porta a ridefinire il concetto stesso di innovazione. Marco Del Plato, direttore tecnico di Nutanix Italia, ha inquadrato la filosofia aziendale prendendo a prestito un celebre slogan: “L’innovazione senza controllo, senza compliance, senza rispettare i temi della sicurezza piuttosto che la gestione del rischio diventa un puro esercizio di stile“.

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Secondo Del Plato, il percorso digitale non richiede soltanto una destinazione (l’innovazione) e una strada, ma anche “un mezzo affidabile, una piattaforma che risponda a queste esigenze“. La chiave è l’integrazione, ovvero “riuscire a mettere insieme con semplicità la nostra soluzione e tutto quello che sta attorno“. Questo modello operativo non offre solo una tecnologia, ma la libertà di scelta, permettendo ai clienti di “decidere dove andare a posizionare le proprie applicazionie garantendo che, in un’era dominata dall’AI, la gestione del dato rimanga sovrana:La capacità di avere il controllo del contenuto informativo, può fare la differenza“.

In definitiva, l’impegno di Nutanix è consentire “più semplicità di gestione, più libertà di scelta, più capacità di integrazione“, trasformando la complessità in una strategia sostenibile e controllata.