
In un contesto globale in cui le industrie sono chiamate alla trasformazione energetica, a modificare i propri modelli di consumo per rispondere alle sfide della decarbonizzazione, Metron, cleantech multinazionale nata in Francia nel 2013, si distingue per una proposta innovativa che unisce intelligenza artificiale, cultura del dato e consulenza ingegneristica. L’obiettivo è chiaro: rendere l’energia più trasparente, digitale ed efficiente.
Ma la vera novità è rappresentata dal recente lancio del programma Energy Optimized Factory: una piattaforma sperimentale, scalabile e strategica pensata per accelerare la trasformazione energetica a partire da singoli asset industriali. Un progetto pilota che ambisce a diventare il modello di riferimento per l’intero settore industriale.
“Abbiamo scelto 100 aziende come campione iniziale per testare il modello su scala ridotta, per poi scalarlo globalmente. È una scelta coerente con un approccio di quick win che possa generare risultati rapidi e tangibili”, spiega Raffaella Galiano, General Manager di Metron Italia.
Un progetto pilota per la trasformazione energetica
Il programma Energy Optimized Factory è stato ideato per mettere alla prova l’efficacia dell’approccio Metron in condizioni reali, partendo da impianti specifici – chiller, cogeneratori, compressori e generatori di vapore – per poi espandersi progressivamente a scala aziendale e multisito.
“Vogliamo dimostrare che anche lavorando su singoli asset è possibile produrre un impatto significativo e replicabile su scala globale”, sottolinea Galiano. Il valore aggiunto del progetto sta proprio nella sua modularità: si parte da piccoli successi misurabili per creare consapevolezza e stimolare l’adozione su larga scala.
Non è solo una questione di efficienza. È una scommessa culturale condivisa tra Metron e le aziende partecipanti: “Noi mettiamo tecnologia e competenza, il cliente mette fiducia e partecipazione. Insieme possiamo generare valore reale”.
Tecnologia, consulenza e cultura del dato
Sebbene, a tutti gli effetti, Metron sia una software house, il suo approccio va ben oltre l’ambito software. “Il nostro prodotto è una piattaforma, ma il nostro approccio è consulenziale: mettiamo a disposizione dei clienti un team globale di esperti in energia, digitalizzazione e cybersecurity. Perché il software da solo non basta: va capito, interpretato e adottato”, evidenzia Galiano.
Proprio per questo, l’Energy Optimized Factory non è solo una novità tecnologica, ma anche un modello di accompagnamento e di cambiamento culturale. “L’85% delle trasformazioni digitali fallisce perché manca un metodo e manca una cultura. Per questo il nostro primo obiettivo non è installare la piattaforma, ma farla adottare”.
La piattaforma digitale: motore della transizione
Come anticipato, il cuore dell’offerta Metron è una piattaforma digitale. Questa integra i dati generati dagli asset produttivi industriali per fornire diagnosi, raccomandazioni e scenari predittivi. Le tre fasi del percorso proposto sono:
- trasparenza energetica – per comprendere i profili di consumo;
- ottimizzazione predittiva – per simulare scenari e validare i benefici;
- flessibilità operativa – per creare un’industria connessa e intelligente.
“Vogliamo che gli impianti comunichino tra loro nel modo più efficace possibile. Solo così si realizza il concetto di industria flessibile”, afferma Galiano.
Focus sul sito industriale, non solo sul singolo asset
Un altro elemento distintivo dell’Energy Optimized Factory è l’approccio sistemico all’ottimizzazione, alla trasformazione energetica. Anche se il progetto parte da singoli asset, l’analisi proposta è pensata su scala di sito industriale.
“L’analisi costi-benefici che proponiamo non è confinata al singolo asset o sottosistema, ma viene strutturata a livello di sito industriale, in modo da offrire all’energy manager o al sustainability manager una roadmap integrata”, sostiene Galiano. Un’analisi che prende in considerazione anche il livello di maturità digitale degli impianti.
Se alcune aree del sito sono digitalizzate e altre no, Metron guida il cliente nell’identificare dove conviene investire per ottenere il miglior rapporto tra effort e beneficio. “È nostro compito identificare le migliori combinazioni tra potenziale energetico e livello di digitalizzazione, per indirizzare con precisione gli investimenti e massimizzare l’impatto”.
Benchmark, standardizzazione e intelligenza artificiale
Nel medio periodo, Metron punta a costruire veri benchmark di settore, utilizzando i dati (che rimangono sempre e comunque di proprietà del cliente) per offrire confronti evolutivi e configurazioni ricorrenti utili per orientare le scelte.
La piattaforma non si limita però ai dati energetici: può includere anche dati produttivi e informazioni su meteo, mercati dell’energia e contratti. Una data integration estesa che consente la costruzione di modelli predittivi ad alta precisione.
L’intelligenza artificiale, in particolare il machine learning, è un pilastro della strategia, ma Galiano mette in guardia da facili entusiasmi: “Serve sempre la giusta domanda, il giusto prompt. Il valore non è solo nei dati o nell’algoritmo, ma nella capacità umana di interpretarli e contestualizzarli”.
Una risposta concreta agli obiettivi ESG
Il contesto normativo e strategico, dominato dagli obiettivi 2030 e 2050 sulla decarbonizzazione, richiede alle aziende trasparenza nei bilanci di sostenibilità, non solo in termini di consumo ma anche di emissioni associate.
“La componente ambientale degli ESG passa inevitabilmente anche dall’energia. Ottimizzare i consumi significa ridurre le emissioni e contenere i costi. Dopo la crisi del gas, molte aziende hanno compreso l’urgenza di accelerare i piani di efficientamento energetico”, conclude Galiano.
Un banco di prova per l’industria del futuro
Con oltre 25.000 siti già digitalizzati nel mondo e una crescente domanda da parte di gruppi industriali di ogni settore, Metron sembra aver intercettato il bisogno profondo di soluzioni flessibili ma strutturate, capaci di guidare davvero il cambiamento e la trasformazione energetica.
In tale contesto, il programma Energy Optimized Factory si configura come una novità, un banco di prova concreto per testare l’approccio “dal piccolo al grande”, la capacità di connettere strategia, tecnologia e cultura aziendale.
La rivoluzione dell’energia industriale passa da qui: dal dato compreso, agito e condiviso.