
L’azienda ha deciso di puntare sull’intelligenza artificiale per aggiornare il suo cloud, in grado di ridurre i costi e semplificare azioni complesse.
Il cloud è ormai diventato il perno di tutto il mondo della tecnologia dove, insieme all’intelligenza artificiale, sta continuando a confermare la sua importanza in svariati campi e settori poiché adoperabile su più fronti e per molteplici utilizzi.
È proprio del cloud che si è parlato in occasione dell’incontro organizzato da Broadcom presso il Duo Milan Porta Nuova di Milano, dove il focus sono stati sia i dati raccolti dalla ricerca “Private cloud Outlook 2025” così come alcune novità riguardanti il VMware Cloud Foundation 9.0. Con un appendice anche sulle strategie e le best practice necessarie per accelerare il percorso verso un moderno cloud privato.
All’evento sono intervenuti Mario Derba, Italy Country Manager and Area Sales Lead Iberia & Italy, Broadcom Software. Claudia Angelelli, EMEA Manager, Solution Architect, Broadcom Software.
Il report Private Cloud Outlook 2025
Oltre la metà degli intervistati (54%) indica il cloud privato come la destinazione privilegiata per i nuovi carichi di lavoro nei prossimi tre anni. Mentre il 65% sta valutando la repatriation di workload dal cloud pubblico al privato. Con un terzo lo ha già fatto. Il cloud privato si afferma inoltre strategico alla pari del cloud pubblico per AI e applicazioni cloud‑native. Infatti il 65% preferisce eseguire applicazioni container‑based e Kubernetes sul cloud privato o un mix di pubblico e privato. Il 54% sceglie il cloud privato per l’addestramento, la messa a punto e l’inferenza dei modelli di intelligenza artificiale.
Sicurezza e conformità
- Il 93% si affida al cloud privato per requisiti di sicurezza e compliance.
- Il 66% è “molto” o “estremamente” preoccupato per la compliance nel cloud pubblico. La sicurezza è il principale motore della rapatriation dei workload.
Requisiti della GenAI
- Privacy e sicurezza dei dati (47%) sono le maggiori sfide nell’adozione della GenAI.
- Le organizzazioni scelgono il cloud privato per i carichi AI quasi quanto il pubblico (54% contro 55%).
Prevedibilità e riduzione dei costi
- Il 90% apprezza la visibilità e la prevedibilità finanziaria offerte dal cloud privato.
- Il 94% segnala sprechi nella spesa per cloud pubblico.
- Il 48% stima che oltre un quarto della propria spesa in cloud pubblico sia inutilizzata, aprendo ampi margini di ottimizzazione.
VMware Cloud Foundation 9.0
I dati riportati sembrano parlare chiaro. Su un totale di 1800 clienti, di cui 600 in Europa (ma nessuno proveniente dall’Italia), il 53% degli intervistati ha affermato che il private cloud è una priorità ed è diventato importante tanto quanto il public cloud.
È proprio con questi dati confortanti che parte il lancio di VMware Cloud Foundation 9.0. Ovvero una nuova versione della piattaforma di Broadcom che grazie al suo cloud privato è in grado di offrire una gestione avanzata per applicazioni tradizionali, di intelligenza artificiale e native del cloud.
Secondo i risultati EMEA della ricerca “Private cloud outlook 2025” infatti sembra che nell’ultimo periodo si sia rinnovato un certo interesse per il cloud privato, con oltre due terzi delle imprese intervistate che hanno trasferito i carichi di lavoro dal cloud pubblico ai data center privati.
La finalità di VCF 9.0 è quella di unificare le operazioni tra data center privati, sedi edge e infrastrutture cloud gestite da provider di servizi e hyperscaler. Per farlo Broadcom ha integrato la scalabilità e l’agilità del cloud pubblico con la sicurezza, le prestazioni e costi favorevoli degli ambienti on-premise.
Costi, compliance e complessità del cloud
“Abbiamo scelto le migliori soluzioni e i silos di competenza e, mettendoli insieme, è stata creata una piattaforma integrata che permette di ridurre costi, compliance e complessità. In questo modo quindi il cloud ibrido diventa accessibile”, ha dichiarato Mario Derba aggiungendo che “il tema della trasformazione, ovvero rompere i silos e metterli insieme, ha richiesto tempo e competenze di piattaforma”. Ma non solo, anche un ingente investimento nel campo ricerca e sviluppo, dove si è passati dai 5 miliardi di dollari di investimento agli attuali 9.3 milioni. Questo naturalmente ben racconta quanto l’azienda creda in questa piattaforma integrata il cui approccio unificato garantisce operazioni, governance e controlli coerenti nell’ambiente cloud privato.
VCF 9.0 è stato progettato per accelerare l’innovazione offrendo funzionalità self-service che consentano agli sviluppatori di concentrarsi sulla distribuzione delle applicazioni anziché sulla gestione dell’infrastruttura.
“Il modello operativo della Cloud Foundation 9.0 è il medesimo che si cela dietro alla riorganizzazione del nostro software”, ha spiegato Claudia Angelelli, prima di sottolineare come questa nuova versione del VMware introduca un’interfaccia unificata per gli amministratori cloud e i team di sviluppo, venendo progettato per ridurre la complessità, migliorare l’efficienza operativa e promuovere la collaborazione tra i team IT e applicativi.
Sicurezza e gestione
“Sicurezza e gestione sono due temi importanti per i clienti enterprise. Bisogna poter spegnere i servizi che non si utilizzano, poiché più aumento memoria e storage e più crescono i costi. Qui invece sono in grado di selezionare le risorse, vedendo anche quanto mi richiedono in termini economici e quanto le utilizzo”, ha proseguito Angelelli aggiungendo: “Con VCF 9.0 io posso coordinare internamente in azienda una stack iniziale, gestendone poi la scalabilità”.
Tra le varie possibilità che offre la piattaforma c’è anche quella di semplificare la visibilità dell’utilizzo delle risorse, consentendo alle organizzazioni di ottimizzare la spesa cloud attraverso una migliore pianificazione e analisi predittiva. Le funzionalità avanzate di controllo dei dati e conformità invece supportano la resilienza informatica su larga scala, con strumenti che semplificano gli aggiornamenti di sicurezza e l’applicazione delle policy.
Nel caso in cui si dovesse verificare un comportamento anomalo che potrebbe indicare un problema di sicurezza a quel punto la piattaforma, oltre ad avere configurati degli allarmi che segnalano l’anomalia, è anche in grado di dare alcuni suggerimenti per una rimediaton del problema. “Si utilizza intelligenza artificiale per potenziare al meglio i sistemi”, ha aggiunto la manager prima di spiegare come l’introduzione dell’IA aiuti a monitorare e analizzare tutto ciò che accade nella piattaforma.
Le innovazioni più importanti
Broadcom offre anche altri nuovi servizi per la piattaforma VCF quali VMware Private AI Foundation con NVIDIA, VMware Live Recovery, VMware Data Services Manager e Avi Load Balancer. Questi riguardano settori come l’intelligenza artificiale aziendale, il disaster recovery, il rilevamento delle minacce e molto altro.
Basato su tecnologie di elaborazione, networking e storage, VCF 9.0 introduce diverse innovazioni progettate per offrire un valore significativo al cliente. Advanced Memory Tiering per NVMe ad esempio può ridurre il TCO di memoria e server fino al 38%. Mentre VMware vSAN ESA con Global Dedupe può ridurre il TCO di storage del 34%. Il percorso dati avanzato di VMware NSX invece offre prestazioni di switching fino a tre volte superiori, in modo da massimizzare il throughput. Mentre la nuova protezione dei dati vSAN-to-vSAN con snapshot approfonditi consente un ripristino efficiente e nativo in caso di disastri o attacchi ransomware.
Come piattaforma per le moderne applicazioni di intelligenza artificiale, VCF offre un overhead di prestazioni praticamente nullo rispetto a bare metal, offrendo al contempo la possibilità di supportare vMotion senza tempi di inattività per i carichi di lavoro di intelligenza artificiale.
Le caratteristiche
VMware Private AI Foundation with NVIDIA
Questa soluzione include il pacchetto VMware Private AI e NVIDIA AI Enterprise, offrendo supporto air-gap per deployment isolato. GPU-as-a-Service con supporto multi-tenancy per carichi di lavoro AI. Visibilità dei profili NVIDIA vGPU C-Series per eliminare il monitoraggio manuale della capacità. Un miglior utilizzo delle risorse grazie a funzionalità avanzate di monitoraggio di GPU e vGPU. Uso e scalabilità semplificati dei modelli con Model Runtime. Una creazione più efficiente di Agenti AI con Agent Builder Service.
VMware Live Recovery
Per la gestione del ripristino in caso di disastro e attacchi informatici negli ambienti VCF, VMware Live Recovery offre una maggiore sovranità dei dati attraverso un ambiente di ripristino isolato e on-premises (IRE) per il recupero da attacchi informatici. Garantendo una certa flessibilità e una scalabilità più efficiente grazie alla possibilità di espandere lo storage indipendentemente dal calcolo con i cluster di storage vSAN.
VMware vDefend
Il servizio fornisce rilevamento e risposta alle minacce integrati, micro-segmentazione a livello di zona e di applicazione e sicurezza laterale distribuita. Ma anche riduzione della superficie di attacco e applicazione zero trust negli ambienti VCF.
VMware Data Services Manager (DSM)
Come servizio avanzato per VCF, DSM 9.0 fornisce supporto aziendale per PostgreSQL e MySQL. La nuova integrazione con VCF Automation consente ai team IT di fornire database come servizio (DBaaS), mentre ulteriori miglioramenti DSM aumentano l’efficienza operativa per la gestione di database su larga scala.
Avi Load Balancer
Offre servizi di bilanciamento del carico plug-and-play per workload su macchine virtuali (VM) e Kubernetes. Con bilanciamento globale del carico (GSLB) integrato. Analisi della latenza e dello stato delle applicazioni, e web application firewall (WAF).