
Acronis ha organizzato a Milano l’evento TRU Security Day 2025 (TRU sta per Threat Research Unit), una giornata in cui gli MSP (Managed Service Provider) invitati hanno potuto conoscere le tecnologie più recenti del marchio sul tema della cybersecurity aziendale.
A margine di questo incontro, le persone di Acronis hanno incontrato la stampa, per fare il punto della situazione sulla sicurezza informatica delle aziende in Italia. Hanno partecipato Denis Cassinerio, Senior Director & General Manager South EMEA, Katya Ivanova, Chief Sales Officer, Oleg Shaikhatarov, Chief Product Officer, e Sergey Belov, Director of Information Security.
Un’occhiata al mercato
Entro il 2030, secondo i dati di Canalys, gli investimenti per la trasformazione digitale triplicheranno, l’impiego dell’intelligenza artificiale aumenterà di sei volte, l’uso dei robot e dell’automazione crescerà di un 5,5x, le applicazioni SaaS aumenteranno di 2,5 volte.
Al centro di tutto questo sviluppo è l’AI, soprattutto in versione generativa, un’innovazione pervasiva che sarà impiegata (in realtà lo è già adesso) in ogni settore, compresa la cybersecurity, e che richiede già oggi ai fornitori di servizi una crescita importante, come è evidente dalla previsione di un raddoppio delle applicazioni SaaS.
La strategia di Acronis per i prossimi cinque anni si concentra quindi sui fornitori di servizi, in modo che possano crescere e offrire le migliori soluzioni, resistenti alle numerose minacce informatiche a cui le aziende sono esposte. Sempre entro il 2030 questa crescita si concretizzerà in un aumento del 75% del mercato dei server, in un +48% dei data center e in un +119% degli endpoint. Tutto questo porterà a una crescita economica globale del 21%.
Denis Cassinerio
Ma esiste una dicotomia tra la velocità con cui procede l’economia mondiale in generale e la velocità con cui evolverà il mondo dell’IT. Questo significa che non possiamo aspettarci una crescita lineare in termini di risorse. Ecco il punto. Non posso dedicare più risorse ai miei servizi IT perché sono più esigenti a causa di una crescita così rapida. Semplicemente, il supporto economico necessario non è disponibile. Quindi è necessario lavorare sull’efficienza e sulla semplificazione.
A riprova dello sviluppo degli MSP, in Europa occidentale il giro d’affari del settore è pari a 116,8 miliardi di dollari, con una crescita di 13,2 miliardi anno su anno, ovvero il 12,7%. In Italia lo sviluppo dei managed service provider è ancora più marcato, con una crescita del 15,2%, pari a 870 milioni di dollari su un totale di 6,6 miliardi.
Acronis vuole supportare il fornitore di servizi nella sua crescita nel mercato della cybersecurity, una crescita confermata dai dati: se nel 2024 i ricavi erano di 90 dollari per postazione di lavoro, quest’anno la cifra è salita a 99 dollari circa, un aumento del 10 – 12%.
Il modello di sviluppo di Acronis, basato su una piattaforma e sugli MSP, sta pagando: il 78% del fatturato annuo dei fornitori di servizi deriva dai servizi gestiti, e la cybersecurity è il principale contributo nell’aumento dei ricavi di questo tipo di servizio.
Alla luce di questi risultati di mercato positivi, Acronis è in un’ottima posizione per fornire resilienza, grazie a servizi come il backup e il disaster recovery dei dati, che stanno avendo un ottimo successo sull’onda dei più recenti regolamenti, che richiedono alle aziende un’elevata resilienza e una postura attiva nei confronti della cybersecurity.
Facilitare il lavoro degli MSP
La crescita comporta complessità, non solo per i clienti finali ma anche per gli MSP. L’intelligenza artificiale costringe tutti ad accelerare il passo per essere aggiornati con le ultime evoluzioni tecnologiche, e questo è difficile, anche a causa della scarsità di persone competenti.
Katya Ivanova
Acronis è consapevole delle difficoltà che affrontano gli MSP. Il problema è che quasi tutte le aziende sviluppano soluzioni ottimizzate per gli utenti finali, senza considerare che questi prodotti possono risultare complessi da gestire per i fornitori di servizi. Per questo motivo, Acronis progetta le proprie soluzioni tenendo conto anche delle esigenze specifiche dei provider, un approccio molto apprezzato dagli MSP e che rappresenta uno dei fattori chiave del successo del brand.
Il marchio, quando parla con i fornitori, consiglia di monitorare con attenzione il numero di dispositivi o di postazioni gestiti da ogni tecnico. È un parametro importante, che molti MSP, soprattutto i più piccoli, non considerano. In media, un tecnico MSP gestisce 250 postazioni/endpoint, ma l’ideale è intorno a 350, il valore che consente il miglior compromesso tra qualità del servizio e ricavi. Un numero così elevato si raggiunge tramite l’automazione e l’esperienza del tecnico, ma oggi solo pochi si avvicinano a un tale risultato.
Molti MSP sono piccoli e non hanno la disponibilità economica per assumere tecnici esperti, quindi Acronis ha sviluppato un portafoglio di prodotti più semplici da usare, con un livello di automazione più elevato, così da consentire anche a un tecnico con un’esperienza limitata di gestire molti utenti/endpoint.
L’offerta del brand è incentrata su una piattaforma con molte funzioni potenziate dall’intelligenza artificiale, perché questa consente di automatizzare tutti i compiti più semplici e più ripetitivi. L’obiettivo è di aumentare la produttività di ogni provider di almeno il 50%, grazie a una piattaforma unica e integrata, facile da usare e operativamente efficiente. Con questa soluzione i fornitori di servizi, grazie alla formazione erogata da Acronis, possono fornire ai clienti finali le funzioni di backup, disaster recovery, EDR, XDR e MDR.
Tecnici più efficienti
Oggi gli MSP devono garantire la sicurezza di architetture aziendali complesse (on-prem, cloud, multi cloud, ibride), rispettando le normative e ottimizzando i costi. Secondo Acronis, il metodo più efficace per avere successo è rendere i tecnici più efficienti, così da aumentare la redditività.
Oleg Shaikhatarov
Acronis dà il suo contributo concentrandosi sulla risoluzione dei problemi dell’MSP, offrendo una piattaforma che permette di consolidare gli strumenti, automatizzare i processi e aumentare l’efficienza. Per ottenere questi risultati, il marchio mette in campo l’intelligenza artificiale, che nel giro di qualche anno sarà in grado di interpretare i dati in input e consigliare (o addirittura mettere in pratica) le misure più efficaci per contrastare le minacce. Sarà quindi possibile gestire da remoto l’automazione per l’archiviazione locale, l’applicazione delle patch, il monitoraggio dell’infrastruttura IT. Oggi la protezione di Acronis già si espande nel cloud, sia privato sia pubblico, e include Microsoft 365, una suite molto diffusa tra le aziende.
Il lavoro compiuto finora è valso all’azienda il riconoscimento positivo da parte sia del mercato sia di numerosi laboratori indipendenti di test. La società di analisi Canalys ha posizionato il brand tra i marchi migliori nel suo Global Cybersecurity Leadership Matrix 2025, grazie a un approccio MSP-first, a un completo portafoglio di prodotti per la cybersecurity, a tecnologie avanzate in ambito XDR e MDR, all’attenzione alla profittabilità dei partner. Acronis ha ottenuto una classificazione ugualmente positiva anche dall’analista Frost & Sullivan, nel suo report Frost Radar: Endpoint Security, 2025.
Il quadro attuale degli attacchi in Italia
In base ai dati raccolti da TRU nel 2024, l’Italia è al quinto posto a livello mondiale per quanto riguarda il numero di attacchi (146 su 5.264 nel mondo, prevalentemente ransomware), subito dietro a USA, Canada, UK e Germania. Il phishing è il metodo di attacco più usato (34%), seguito dallo sfruttamento delle vulnerabilità (19%) e dall’accesso ai desktop remoti (15%). È interessante notare che gli attacchi condotti via e-mail sono aumentati del 197%.
Sergey Belov
Nel 2024 Acronis ha registrato un aumento del 50% delle nuove varianti di malware conosciuti, con una media di 289.000 nuovi campioni rilevati ogni giorno. Italia, Singapore ed Emirati Arabi Uniti sono tra i paesi più presi di mira. In Italia i trojan Infostealer come FormBook, Rhadamanthys e AgentTesla dominano le campagne di attacco, diffondendosi tramite e-mail di phishing camuffate da fatture, ordini di acquisto e documenti legali. La distribuzione del malware è fatta principalmente tramite archivi compressi (41%), script eseguibili (14%) e documenti Office/PDF contenenti link dannosi (10%).
In definitiva, solo una sicurezza avanzata può contrastare gli attacchi più sofisticati. Oltre il 60% delle violazioni è causato da hacking, ma con un sistema EDR si ottiene una riduzione del 58% degli incidenti di sicurezza gravi.
Purtroppo una violazione è inevitabile, quindi è necessario essere preparati. Le aziende che non hanno una strategia di backup e disaster recovery efficace devono pagare in media 4,88 milioni di dollari per riavere l’accesso ai propri dati.