Huawei European Partner Conference 2025: cloud e tecnologia

Huawei sostiene i partner, per farli crescere in competenze e capacità, in un’ottica di soddisfazione del cliente finale, che è sempre il centro del business.

Huawei

Huawei ha incontrato i partner durante l’evento European Partner Conference 2025, organizzato a Como il 10 aprile. Parlando agli oltre 1.000 invitati, l’azienda ha illustrato la sua strategia commerciale europea e ha confermato la sua rete di vendita incentrata sui partner, fondamentale per mantenere una crescita continua e un successo condiviso.

Nel 2024 il fatturato globale di Huawei ha raggiunto i 118 miliardi di dollari, con un aumento del 22,4% rispetto all’anno precedente. I settori tecnologici in cui la società è cresciuta di più nel 2024 sono quelli dei dispositivi smart (+38%), del digital power (+24%) e delle soluzioni automotive (+474%).

In Europa Huawei conta oltre 13.000 dipendenti, possiede 29 centri di ricerca e sviluppo in 14 Paesi, e collabora con più di 210 università. Il brand ha come clienti istituzioni e servizi pubblici, banche, ospedali, reti commerciali di negozi.

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Tornando all’evento a Como, hanno partecipato Willi Song, President of European Enterprise Business, Xia Xingchang, Vice President of European Enterprise Business, Tim Tao, President of Cloud Europe, Alexandre Grandeaux, CTO Enterprise Italy, Christophe Batiard, Deputy CTO Europe. Sono intervenuti anche John Higgins, Chairman of Global Digital Foundation, Carmine Piccolo, ICT Director dell’Università Federico II, Alessandro Fermi, Assessore alla Ricerca e all’Innovazione della Regione Lombardia, Alessandro Rapinese, Sindaco di Como.

Le soluzioni tecnologiche di Huawei

In un quadro globale di forte aumento di connessioni sia cablate sia wireless, di traffico Internet e di dati archiviati, è imperativo sviluppare soluzioni che tengano il passo con questa crescita, ulteriormente stimolata dall’impiego sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale. Questo è possibile solo applicando le tecnologie più recenti, come per esempio le reti multi gigabit, il Wi-Fi 7, i dischi a stato solido SSD.

Il marchio offre funzioni proprietarie avanzate basate sul Wi-Fi 7, come la direzionalità selettiva e dinamica delle connessioni wireless (beamforming), in modo da isolare i malintenzionati e consentire al contempo un collegamento sicuro agli utenti regolari. Con questa soluzione, quindi, è l’access point stesso che ferma l’hacker e protegge le altre persone collegate. In pratica, l’hardware invia un segnale disturbato dal rumore solo al cyber criminale, riconosciuto grazie a funzioni potenziate dall’intelligenza artificiale.

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Christophe Batiard
Un’altra soluzione sfrutta i fasci di onde radio del Wi-Fi 7 per effettuare una scansione della stanza e rilevare la presenza di persone, ed è addirittura capace di distinguere una persona in piedi da una distesa a terra, una capacità che può essere utile per garantire la sicurezza di individui anziani, per esempio, azionando un allarme generato da un’applicazione di terze parti. Naturalmente il rilevamento degli essere umani (Wi-Fi CSI Sensing) consente sia di chiamare la sicurezza nel caso di intrusioni in zone riservate sia di attivare l’illuminazione, il raffrescamento, il riscaldamento e altro ancora.

Gli access point di Huawei sono configurabili per collegarsi direttamente a sensori e dispositivi IoT, semplificando così il set up di un ambiente smart come un’abitazione, un ufficio, un ambiente pubblico. Il tutto rispettando i più elevati standard di sicurezza, grazie all’impiego della crittografia end-to-end nella trasmissione dei dati, direttamente a livello di access point.

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Le reti wireless e cablate gestite dai dispositivi del marchio possono funzionare con decine di migliaia di utenti (come nel caso dei campus dell’Università Federico II di Napoli), garantendo a tutti l’accesso e una banda di trasmissione adeguata grazie anche a tecniche di slicing delle frequenze radio. Negli hotel, gli apparecchi Wi-Fi di Huawei possono riconoscere direttamente i badge degli ospiti per consentire l’apertura della porta delle rispettive stanze, per esempio.

Unità full flash per i data center

Huawei è presente nel settore dell’archiviazione dei dati per i data center, con le sue nuove soluzioni a stato solido OceanStor Dorado 2000 e 3000. Con questi prodotti, il marchio indirizza due problemi sostanziali: la capacità di archiviazione e il suo rapporto con l’energia consumata e lo spazio fisico occupato. Per ridurre i volumi e la corrente, mantenendo inalterato lo spazio di memorizzazione, il marchio ha sposato in toto la tecnologia dei dischi a stato solido, anche per l’archiviazione a medio e lungo termine, e ha abbandonato quella tradizionale delle unità meccaniche. In pratica, il consumo di energia a parità di capienza si riduce di circa il 60%, il volume fisico occupato diminuisce del 90%.

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Il brand cinese impiega per questi prodotti unità SSD di produzione propria (la serie OceanDisk), quindi non deve dipendere da fornitori terzi e ha sotto il suo completo controllo tutta la filiera dello storage. Attualmente la capacità massima dei dischi SSD è di 31,75 TB, ma nel prossimo futuro (fine primavera inizio estate) arriverà il taglio da 62 TB.

È importante notare che il costo complessivo di un rack popolato con macchine dotate unicamente di SSD a stato solido è comparabile a quello di un rack di pari capacità con unità ibride con dischi meccanici e solidi. Questo perché sebbene un SSD costi di più di uno meccanico, il rack a stato solido è nettamente più piccolo e nel suo complesso ha un costo minore.

Il rapporto con i partner

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Xia Xingchang
Per quanto riguarda i partner europei, Huawei ne conta oltre 5.000 registrati, con più di 3.000 attivi. Il 94% del business del brand è fatto grazie a loro. La società sostiene il programma Partner+Huawei per farli crescere in competenze e capacità, in un’ottica di soddisfazione del cliente finale, che rimane sempre al centro del business. Huawei supporta i suoi partner con un fondo di marketing congiunto, utilizzabile per investire nel branding, nella formazione, nelle campagne di pubblicità digitale.

Esistono partner di accelerazione, particolarmente attivi nell’avere rapporti con nuovi clienti, e partner associativi, più concentrati nelle attività di consulenza, di sviluppo di soluzioni, di fornitura di servizi. L’organizzazione dei partner è strutturata su quattro livelli: Base con quelli solo registrati, Silver che gode di un supporto alle vendite, Gold a cui si aggiungono benefit in funzione delle performance, Diamond che può contare su servizi esclusivi.

Huawei Cloud

Huawei crede nel cloud e lavora per offrire a partner e clienti la sua struttura cloud KooVerse, divisa in 33 regioni a livello mondiale, di cui due in Europa. Il servizio è basato su hardware proprietario molto performante, con tempi di latenza molto bassi: meno di 50 ms in Europa e meno di 26 ms in Turchia.

L’offerta dell’azienda cinese sta pagando: nel 2024 gli utenti sono raddoppiati e tra questi ci sono enti governativi, società finanziarie, servizi multimediali e di giochi on demand, e-commerce, automotive. Tutti questi settori sono in forte crescita, sebbene molti siano limitati ad aziende cinesi che operano solo a livello nazionale. In Europa, sono 6.000 le imprese che hanno sfruttato il servizio.

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Tim Tao
La gestione operativa del cloud europeo è affidata a un team dedicato, situato in Ungheria per garantire il rispetto di tutti i requisiti del GDPR. Il servizio offerto da Huawei è integrabile con le tendenze tecnologiche più recenti, come il multi cloud, la virtualizzazione, il cloud distribuito. Naturalmente la struttura è pronta per l’intelligenza artificiale e include funzioni offerte come servizio.

Quest’anno Huawei lancerà l’iniziativa Cloud Leap, collaborando a stretto contatto con i partner ICT europei in quattro aree chiave: scenari specializzati, abbinamento di opportunità di business, sinergia tra i dipendenti e supporto di esperti.