Intelligenza artificiale, come aiuta a ridefinire il successo

Anche se le tecnologie avanzate come l'automazione e l'IA stanno assumendo un ruolo sempre più predominante, l’uomo deve rimanere al centro del cambiamento.

Intelligenza artificiale

Samuele Fini, Sales Director, Archiva Group, delinea i principali trend che stanno caratterizzando l’IT aziendale e il ruolo che ha l’intelligenza artificiale.

La digitalizzazione sta cambiando in modo significativo il panorama aziendale, accelerando l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche e modificando i modelli operativi. Un aspetto fondamentale che emerge dalla discussione sull’evoluzione dei modelli aziendali è il passaggio da quelli generalisti ad altri, altamente specializzati. L’intelligenza artificiale (IA), in particolare, gioca un ruolo centrale in questa transizione, offrendo soluzioni mirate per affrontare sfide aziendali complesse in modo più efficiente. Lo scorso anno emergeva un passaggio da modelli generalisti a soluzioni più focalizzate, in cui le competenze altamente specializzate venivano inserite all’interno dei diversi reparti aziendali per risolvere problemi complessi, con applicazioni concrete in settori come l’automotive e il chimico-farmaceutico.

L’Evoluzione dell’Intelligenza Artificiale e la Sostituibilità delle Risorse Umane

Oggi, quel passaggio è ormai una realtà consolidata. Il mercato offre già modelli avanzati di IA che risolvono problematiche altamente specifiche, grazie a un mix di tecnologie e competenze. La crescente carenza di professionisti altamente specializzati e l’analisi dei trend condotti da realtà come PWC hanno evidenziato un cambiamento significativo nelle strategie aziendali. “I dati provenienti da queste ricerche indicano che, nei prossimi tre anni, molte aziende cercheranno di compensare la carenza di personale qualificato integrando agenti digitali in grado di supportare il personale esistente – afferma Samuele Fini, Sales Director, Archiva Groupuna tendenza che segna un cambiamento profondo nelle dinamiche del lavoro aziendale”. L’intelligenza artificiale sta emergendo come strumento chiave per evitare il depotenziamento competitivo e la riduzione dei ricavi, permettendo alle aziende di mantenere elevati livelli di efficienza operativa.

Dal punto di vista delle risorse umane, il grado di sostituibilità dipende strettamente dal settore, dal tipo di reparto e dalle mansioni svolte. “Tutti i processi che richiedono alta specializzazione e ripetitività sono destinati a essere progressivamente automatizzati“, sottolinea Fini. Questo si sta già verificando nell’ambito dello sviluppo del software. Si prevede, infatti, che “nel prossimo futuro, l’intelligenza artificiale possa sostituire l’uomo nella scrittura del codice, limitandosi a un intervento iniziale di analisi e definizione del documento funzionale“.

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Adattarsi alla nuova era digitale

L’introduzione dell’IA nelle aziende impone anche un cambiamento radicale nel modo in cui il personale viene formato. “Le risorse che oggi hanno un’età compresa tra i 30 e i 40 anni si troveranno a lavorare con sistemi sempre più basati su IA e dovranno adattarsi a nuove metodologie operative”. In questo contesto, aziende come Archiva stanno già mettendo in pratica soluzioni di IA generativa per automatizzare i processi interni. “Stiamo introducendo soluzioni di IA generativa in vari uffici aziendali per automatizzare i processi e ridurre i compiti a basso valore aggiunto“, precisa Fini.

La formazione non si limita però all’utilizzo delle nuove tecnologie. Un tema focale riguarda la gestione sicura dei dati aziendali. “Non solo è necessario formare il personale su come utilizzare efficacemente gli strumenti digitali, ma è essenziale garantire una gestione corretta dei dati aziendali“. La protezione dei dati, soprattutto in un contesto dove il numero di strumenti digitali aumenta, è fondamentale. Le aziende devono essere in grado di salvaguardare il proprio patrimonio informativo per evitare che venga esposto a rischi di riservatezza o perdite economiche.

Un aspetto cruciale per l’azienda digitale

La crescente diffusione di chatbot aziendali, che raccolgono e processano enormi quantità di dati interni, solleva preoccupazioni in merito alla protezione delle informazioni sensibili. “Oggi, molte soluzioni di chatbot aziendali, che raccolgono informazioni come documenti o registrazioni audio-video, potrebbero presentare rischi in termini di riservatezza se non gestite correttamente“, sottolinea Fini. Un pericolo che le aziende non possono permettersi di ignorare. L’affidabilità delle soluzioni di IA dipende, infatti, dalla capacità di gestire i dati in modo sicuro, proteggendo i clienti e gli utenti finali da eventuali violazioni.

In Archiva, per esempio, l’evoluzione delle soluzioni aziendali ha portato all’integrazione di tecnologie avanzate come il machine learning e l’IA nella gestione dei processi aziendali. “Nel 2017, abbiamo ampliato il nostro focus dalla gestione dei dati a quella dei processi legati al dato – afferma Fini –, per poi concentrarci, a partire dal 2020, sulla user experience e l’usabilità delle soluzioni“. L’integrazione di tecnologie come il machine learning ha segnato un passaggio fondamentale nell’evoluzione della piattaforma Archiva, permettendo un cambiamento radicale nell’approccio da un modello “data-centric” a un modello “people-centric”, focalizzato sulle persone che utilizzano quotidianamente le soluzioni tecnologiche.

Intelligenza Artificiale AI

La centralità delle persone nel processo di digitalizzazione

L’obiettivo finale non è solo quello di rendere i processi aziendali più efficienti, ma anche di rispondere a specifici requisiti normativi e di aumentare la marginalità e i profitti. Tuttavia, per garantire che la trasformazione digitale sia veramente efficace, le aziende devono porre l’accento sulla centralità delle persone. “La gestione della relazione tra il personale e il software è basilare per il successo dei progetti di digitalizzazione – sostiene Fini -, poiché non si può prescindere dalla comprensione del ruolo dell’operatore nel contesto di un processo automatizzato“. Questo sottolinea come la tecnologia, seppur avanzata, debba essere sempre al servizio delle persone.

Tecnologia ed empatia: il futuro dei colloqui di lavoro

Un altro aspetto fondamentale riguarda l’evoluzione del processo di selezione del personale, che sta subendo cambiamenti significativi grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale. L’adozione di algoritmi generativi per la valutazione delle competenze sta trasformando il modo in cui le aziende effettuano le prime selezioni. “Fino a poco tempo fa, i responsabili HR potevano valutare un numero limitato persone ogni giorno in un colloquio iniziale, che di solito durava un’ora. Oggi, grazie all’intelligenza artificiale generativa, è possibile effettuare una quantità praticamente infinita di prime valutazioni“. Questo cambiamento permette alle aziende di ottimizzare il processo di selezione, rendendolo più efficiente e accessibile a un numero maggiore di candidati.

Oltre ad analizzare le risposte verbali, l’algoritmo può considerare anche fattori psicologici: “Il software non si limita a verificare la correttezza della risposta a una domanda, ma analizza anche come il candidato risponde, attraverso una valutazione del tono di voce, delle espressioni facciali e dei gesti“. Questo approccio permette di ottenere una valutazione più completa e accurata del candidato, tenendo conto di una gamma più ampia di competenze e caratteristiche.

La sinergia tra tecnologia e operatore

La trasformazione digitale non può essere vista come un processo puramente tecnologico. “Anche se le tecnologie avanzate come l’automazione e l’IA stanno assumendo un ruolo sempre più predominante, l’uomo deve rimanere al centro del cambiamento“, conclude Fini, affinché le aziende possano realizzare risultati concreti in termini di competitività e innovazione. La sinergia tra tecnologia e umanità, tra macchina e operatore, risulta fondamentale per costruire il futuro delle imprese in un contesto sempre più digitalizzato.