Mediterra: è ora dei data center intermedi regionali

La società sta creando la più completa piattaforma di data center regionali nelle città digitalmente strategiche del Sud Europa, in particolare in Italia.

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Mediterra DataCenters, sostenuta dal fondo PEIF III gestito da DWS Infrastructure, si è presentata per la prima volta alla stampa e per l’occasione ha scelto il suo nuovo headquarter di Milano. La società sta creando la più completa piattaforma di data center regionali nelle città digitalmente strategiche dell’Europa meridionale, una strategia che è stata illustrata da Emmanuel Becker, CEO Mediterra, e Alessandro Mussari, Senior Principal DWS Infrastructure Investments.

Mediterra si distingue non solo per la fornitura di soluzioni in ambito data center, colocation e connettività, ma anche per il suo approccio orientato al servizio. Questo modello prevede la diffusione, a livello regionale, dei benefici tipici dei data center di fascia premium, offrendo accesso diretto ai principali service provider (come network, application e security) e a una vasta gamma di servizi a valore aggiunto, resi possibili dalla collaborazione con partner locali.

La solidità di Mediterra si basa su PEIF III (Pan-European Infrastructure III), un fondo istituzionale gestito da DWS Infrastructure. DWS, un asset manager di primaria importanza quotato alla Borsa di Francoforte e controllato per il 79% da Deutsche Bank, ha gestito a dicembre 2024 asset per un totale di 1.012 miliardi di euro.

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Alessandro Mussari
La strategia di DWS è sostenere Mediterra nei suoi progetti centrati su Roma e sull’espansione nel territorio italiano, con investimenti a breve e a brevissimo termine che dovrebbero concretizzarsi entro la fine dell’anno. Dapprima nel Centro-Nord d’Italia, subito dopo nel Sud. I passi successivi saranno raggiungere le altre nazioni del Sud Europa, sostanzialmente quelle che si affacciano sul Mediterraneo. In un futuro un po’ più lontano, i data center di Mediterra potranno attrarre i clienti dei Paesi che oggi sono più arretrati, a sud e a est del Mediterraneo.

La missione di Mediterra

La missione di Mediterra è realizzare la piattaforma di data center premium più completa sul territorio italiano, creando valore sia per il sistema nazionale sia per il Sud Europa, considerato come un obiettivo strategico globale. Nel contesto italiano, l’azienda sta anche trattando investimenti esclusivi per oltre 100 milioni di euro nel Centro-Nord, mentre la pipeline complessiva prevede nei prossimi 24 mesi ulteriori progetti per più di 150 milioni di euro, con sviluppi significativi anche nel Sud. Questo fa parte di un piano ambizioso volto a investire centinaia di milioni di euro per l’ottimizzazione del settore, caratterizzato dalla presenza diffusa di CED (Centro Elaborazione Dati) aziendali, promuovendone il consolidamento in sistemi di data center locali più sicuri, resilienti e con una notevole diversificazione del rischio energetico.

Mediterra non si limita a essere uno specialista del settore data center ma investe molto anche su competenze, risorse e cultura diverse per capire i bisogni del mercato e incrociarli con le capacità dei suoi service provider. Per questo dispone di persone che arrivano da mondi differenti.

La crescita dei data center

In questi anni, la crescita dei data center è stata costante, una crescita spinta dalla digitalizzazione delle aziende e dall’intelligenza artificiale. In Europa, in origine i grandi data center erano concentrati intorno alle grandi città del nord (Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino), ma ormai da qualche anno lo sviluppo è sensibile anche vicino alle città principali del sud, Milano e Madrid in primis.

Questa tendenza è confermata da un recente report dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, che mette in luce come l’Italia sia in procinto di rafforzare il proprio ruolo di hub digitale strategico in Europa. Secondo le previsioni, entro il 2025 nel Paese ci sarà l’apertura di 83 nuovi data center e gli investimenti relativi potrebbero raggiungere i 15 miliardi di euro. Pur confermandosi la Lombardia – e in particolare Milano, sede operativa di Mediterra – come principale polo infrastrutturale, emerge una nuova tendenza che spinge numerosi operatori a guardare verso il Centro-Sud.

In base ai dati pubblicati da IDA, l’Associazione Italiana Datacenter, il Mezzogiorno, grazie alla sua posizione strategica, all’accesso a fonti energetiche rinnovabili in espansione e agli investimenti infrastrutturali in atto, è destinato a diventare un punto focale per il settore nel bacino del Mediterraneo.

In questo scenario, Mediterra ha scelto di sfruttare l’impulso di sviluppo del Sud, investendo inizialmente in regioni italiane strategiche ma finora poco servite dal digitale. Un esempio è l’acquisizione, a Roma nel cuore del Tecnopolo Tiburtino, di Cloud Europe, un data center green di livello Tier IV. Questo impianto è stato progettato per operare in modo sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e alimentandosi da fonti di energia rinnovabile. L’operazione romana rappresenta un investimento rilevante, che può arrivare fino a 80 milioni di euro, parte dei quali sarà destinata, entro la fine dell’anno, al sostegno di progetti di espansione e innovazioni tecnologiche.

I data center intermedi

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Emmanuel Becker
In questa crescita dei data center abbiamo notato che oggi sul territorio mancano le strutture intermedie, non grandi quanto i data center per gli hyperscaler ma neanche piccole come quelle dedicate alle singole aziende (tipicamente i CED). Noi quindi vogliamo creare questi data center intermedi, distribuiti sul territorio in modo da colmare le lacune che attualmente esistono, localizzate in territori caratterizzati da un buon PIL locale, da un’elevata densità di popolazione e dalla presenza di attori digitali. L’idea è quindi portare i service provider verso i clienti, non viceversa.

Questi data center intermedi devono essere di livello premium, quindi implementare le tecnologie più recenti per l’affidabilità dei servizi offerti, la sicurezza e la sostenibilità. La loro distribuzione sul territorio consentirà di razionalizzare e di rendere più efficienti i collegamenti di rete, così da ridurre i tempi di latenza.

Per ridurre il più possibile i tempi di realizzazione e di permitting dei suoi data center, Mediterra ha scelto per i suoi centri l’alimentazione elettrica a media tensione, non ad alta come è il caso dei data center più grandi. I tempi per l’allacciamento all’alta tensione, infatti, sono di 5 – 6 anni, mentre per la media bastano alcuni mesi.

La presenza dei data center intermedi porterà anche benefici al territorio, perché creerà un indotto per la loro costruzione e il loro mantenimento, inoltre attirerà i service provider, che potranno sfruttare la potenza di calcolo e la capacità di archiviazione per offrire servizi migliori.

L’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale generativa è conosciuta da tutti grazie al successo di ChatGPT e delle altre AI generaliste che sono arrivate in seguito. Queste intelligenze hanno bisogno di grandi potenze di calcolo e di sistemi per la memorizzazione di enormi quantità di dati.

Ma esistono – e stanno aumentando di numero – anche intelligenze artificiali specializzate, molto verticali in settori come la finanza, la chimica e l’healthcare. Queste AI non sono così esigenti in termini di calcolo e di dati e possono essere ben ospitate nei data center intermedi di Mediterra.

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La sostenibilità

I data center sono grandi consumatori di energia e gran parte di questa è trasformata in calore. In un’ottica di sostenibilità, Mediterra punta a recuperare questa energia termica e renderla disponibile per il teleriscaldamento e per i processi industriali che richiedono calore. Perché questo sia realizzabile, però, è necessario che gli edifici collegati al teleriscaldamento e gli stabilimenti produttivi siano vicini al data center, perché il calore recuperato è spostato sotto forma di acqua calda, e questo trasporto è molto poco efficiente sulle grandi distanze. Inoltre le città in Italia che possiedono sistemi di teleriscaldamento sono solo una decina, tra cui Brescia, Bergamo e Milano.

Per quanto riguarda l’energia elettrica, i data center di Mediterra usano esclusivamente energia da fonti rinnovabili. Inoltre sono allo studio l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei data center e la stipula di contratti PPA con aziende che si trovano nei dintorni, così da massimizzare l’autoconsumo.

Sempre per la sostenibilità, la società punta non solo a ridurre i consumi elettrici ma anche a contenere l’occupazione di suolo vergine. Per questo predilige le installazioni in aree già sfruttate, come quelle in cui si trovano impianti industriali abbandonati. Il recupero di questi terreni porta non solo a un maggiore rispetto ambientale ma anche alla riqualificazione di aree dismesse, per esempio attraverso la rimozione dei materiali contenenti amianto.