
Si chiama Galene lo spin-off di S2E nato da un percorso di ricerca e sviluppo iniziato nel 2019, quando in azienda è stato avviato un progetto di automazione dei processi basato sull’intelligenza artificiale. “Abbiamo iniziato a sperimentare soluzioni AI per esigenze specifiche, acquisendo progressivamente competenze fino a ottenere riconoscimenti internazionali”, afferma Andrea Cappelletti, direttore di Galene.ai. Nel 2023, grazie a questa esperienza, è stato deciso di investire in un team di R&D dedicato per esplorare le complessità e i rischi legati all’adozione dell’AI nelle aziende.
Governance e sicurezza
L’approccio di Galene si distingue per l’attenzione alla governance e alla sicurezza. “Mentre molti si concentravano sui casi d’uso immediati per generare revenue, noi abbiamo cercato di anticipare i problemi e sviluppare soluzioni affidabili e scalabili”, sottolinea Cappelletti. Il risultato di questi approccio strategico è Generative Shield, una piattaforma per la governance dell’AI che ha ricevuto riconoscimenti globali ed è stata inclusa nella Market Guide di Gartner sull’Enterprise Trust and Risk Management per il 2025, “unica soluzione italiana tra una trentina a livello mondiale”.
La rapidità dell’evoluzione dei modelli AI ha reso chiaro che il fine-tuning su larga scala non è la strategia migliore. “Abbiamo testato diverse soluzioni e ci siamo resi conto che il ritmo di aggiornamento dei modelli rendeva obsoleto il nostro lavoro in pochi mesi”, spiega Cappelletti. La strategia adottata è stata quindi quella di selezionare, testare e integrare solo i modelli più performanti, garantendo stabilità e affidabilità. “Il nostro obiettivo non è inseguire l’hype, ma offrire un’infrastruttura solida e prevedibile per le aziende”.
D’altra parte, non va dimenticato come la crescente densità computazionale abbia trasformato il panorama dell’AI. “Nel 2022, per eseguire un’inferenza AI era necessaria un’istanza dedicata per ogni processo. Oggi, grazie all’ottimizzazione software, una singola scheda può gestire decine di inferenze parallele – evidenzia Cappelletti –. Questo progresso ha reso economicamente sostenibile l’adozione di AI on-premise, riducendo la dipendenza dai cloud provider”.
Di chi è la proprietà intellettuale dei dati in cloud?
Un tema cruciale riguarda la proprietà e la protezione dei dati. “Quando si utilizza un sistema AI per il coding, chi detiene i diritti del codice generato?”, si chiede Cappelletti. Molti provider dichiarano di non utilizzare i dati degli utenti per l’addestramento, ma le clausole contrattuali restano spesso ambigue. “Le aziende devono essere consapevoli che l’uso indiscriminato dell’AI cloud può esporre a rischi legali e di proprietà intellettuale”.
Galene affronta questa sfida con un approccio innovativo. “Abbiamo creato una piattaforma AI privata che garantisce il totale controllo sui dati, sia in input sia in output”, afferma Cappelletti. La soluzione è costruita su tre livelli: un’infrastruttura ottimizzata su hardware Nvidia, un sistema di agenti AI configurabili senza competenze tecniche avanzate e un marketplace per l’integrazione di soluzioni di terze parti.
Democratizzare l’AI
La democratizzazione dell’AI è un altro obiettivo chiave. “Non vogliamo che l’adozione dell’AI sia limitata alle grandi aziende con budget milionari. Per questo offriamo soluzioni scalabili a partire da 150.000 euro, con un TCO inferiore rispetto alle alternative cloud”, spiega Cappelletti. Inoltre, grazie a Transizione 5.0, le aziende possono accedere a crediti d’imposta per finanziare l’implementazione.
Oltre alla tecnologia, Galene punta sull’adozione culturale dell’AI. “Le persone devono percepire l’AI come uno strumento che potenzia le loro capacità, non come un sostituto – sostiene Cappelletti –. Le esperienze passate mostrano che l’adozione forzata genera resistenze, mentre un approccio progressivo e orientato al valore facilita il cambiamento”.
Un altro elemento strategico della proposition di Galene è l’integrazione con i partner di canale. “Abbiamo stretto accordi con TD Synnex e Dell Technologies per distribuire la nostra soluzione in tutta Italia – dichiara Cappelletti –. L’obiettivo è rendere l’AI accessibile a tutte le aziende, senza complessità e con un supporto adeguato”.
Avanti tutta all’insegna dell’innovazione
Guardando al futuro, Galene punta decisa sull’innovazione. “Stiamo lavorando su un modello open-source di text-to-speech in italiano, un’area ancora poco sviluppata rispetto ad altri mercati europei – rivela Cappelletti –. La nostra missione è colmare le lacune tecnologiche e offrire soluzioni affidabili, sicure e su misura per il mercato europeo”.
Galene intende posizionarsi come un attore di riferimento nell’AI industriale, con un’offerta che unisce innovazione, governance e sostenibilità economica. “Il nostro obiettivo non è solo vendere tecnologia, ma costruire un ecosistema AI solido, affidabile e orientato al futuro”, conclude Andrea Cappelletti.