Renzo Ravaglia, CEO e Co-Founder di FibreConnect, traccia l’andamento del mercato fibra, banda ultralarga e l’evoluzione delle infrastrutture in Italia.
– Come si posiziona FibreConnect, oggi, sul mercato italiano e globale?
FibreConnect è oggi leader nel settore della fibra ottica per il mercato B2B in Italia, dove ha reso disponibile la fibra ottica a oltre 40.000 imprese dislocate in 85 diverse Aree Industriali e Artigianali (AIA) distribuite sull’intero territorio nazionale. Inoltre, abbiamo sviluppato una dorsale di rete a lunga distanza composta da circa 4.000 km di fibra ottica, connessa a 20 PoP e ai principali Internet Exchange nazionali, utilizzando sistemi di trasmissione ad altissima capacità.
La connessione a banda ultralarga è fondamentale per le PMI, infatti, in Italia esistono oltre 14.000 agglomerati industriali, artigianali e commerciali, caratterizzati da una densità decisamente inferiore rispetto ai centri abitati. Grazie ai nostri investimenti, le imprese situate in queste aree potranno usufruire di servizi ad alta velocità – come, per esempio, accesso al cloud o soluzioni avanzate di cybersecurity – con banda simmetrica e soprattutto garantita, ovvero non condivisa con gli altri utilizzatori della rete.
– Quali sono gli obiettivi di crescita per il medio periodo? Quali strategie adotterete per accelerare la crescita nel 2025?
Per il medio periodo, il nostro obiettivo principale è espandere ulteriormente la copertura e per rispondere alle crescenti esigenze di digitalizzazione delle aziende in tutta Italia.
Nel 2025 vogliamo consolidare il nostro ruolo come operatore di riferimento per i servizi di connettività di fascia alta per le imprese e come partner tecnologico strategico per tutte le realtà tech che guardano al mondo business, favorendo lo sviluppo di ecosistemi digitali avanzati su tutto il territorio nazionale.
Per accelerare questa crescita, stiamo già attivando partnership strategiche che ci permettano di ampliare ulteriormente la varietà dei nostri servizi di connettività e di integrare soluzioni che migliorino l’efficienza energetica e riducano l’impatto ambientale, allineandoci agli obiettivi europei e globali di transizione ecologica.
– Quali novità prodotto/strategie hanno contraddistinto il vostro 2024?
Il nostro 2024 è stato contraddistinto da diversi traguardi raggiunti, tra cui un importante finanziamento ricevuto dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e l’accordo con Open Fiber.
Il finanziamento da €50 milioni ricevuto dalla BEI si inserisce nella nostra strategia per la realizzazione di un’infrastruttura di rete in fibra ottica (FTTH) in Italia, progettata per connettere le zone industriali e artigianali, offrendo alle aziende l’accesso a una connessione a banda ultralarga ad altissime prestazioni. I lavori per questa infrastruttura sono partiti nel 2023, con l’obiettivo di completarli entro il 2027. Il sostegno della BEI rappresenta un riconoscimento al modello operativo di FibreConnect, che si basa sulla collaborazione con fornitori locali di servizi Internet (ISP) per sviluppare la rete, assicurando loro una quota dei ricavi generati.
L’accordo con Open Fiber, invece, finalizzato ad aumentare la copertura per i nostri clienti, ottimizzando in questo modo gli investimenti e accelerando lo sviluppo della rete, è di rilevanza strategica per il Paese, in quanto le PMI italiane faticano a tenere il passo della transizione digitale e a competere con le imprese europee.
– Servizi IT efficienti e una rete flessibile sono la base per abilitare la trasformazione digitale delle imprese, quali sono i passaggi fondamentali che le aziende devono compiere per svecchiare la propria infrastruttura?
A mio avviso per attivare una vera trasformazione digitale, le aziende devono affrontare tre passaggi fondamentali che passano tutti attraverso la modernizzazione delle proprie infrastrutture IT.
Il primo è la migrazione verso un’infrastruttura basata sul cloud, che garantisce scalabilità, flessibilità e accesso ai dati in tempo reale. Il secondo è l’adozione di una rete performante e sicura, come la fibra ottica, in grado di supportare l’aumento del traffico dati e l’uso di tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’IoT. Infine, è essenziale investire nell’integrazione di sistemi e nella formazione delle risorse interne, per garantire che persone e processi siano pienamente allineati alle nuove tecnologie.
Questi passaggi migliorano l’efficienza operativa e preparano le aziende ad affrontare le sfide di un mercato sempre più digitale e competitivo.
© Rosenberger OSI
– La tendenza verso ambienti cloud e ibridi sta continuando, quali evidenze avete raccolto? Come deve rispondere una infrastruttura di rete per garantire accessi rapidi e latenze minime?
La transizione verso ambienti cloud e ibridi è ormai una realtà consolidata. Sempre più aziende adottano queste soluzioni per la loro flessibilità, che consente di combinare risorse locali con la scalabilità del cloud. Assistiamo oggi ad una crescita significativa nell’utilizzo di applicazioni basate sul cloud, con una domanda crescente di connettività ad alte prestazioni per garantire continuità operativa e gestione avanzata dei dati.
Per supportare questa evoluzione, un’infrastruttura di rete deve essere progettata con caratteristiche precise: alta capacità di banda, bassa latenza e resilienza, oltre a un’elevata sicurezza per proteggere i dati sensibili. Inoltre, è fondamentale adottare tecnologie come SD-WAN, che ottimizzano i percorsi di rete, e garantire una copertura capillare per connettere in modo efficiente tutti i punti operativi dell’azienda.
© Sirti
– Italia e Fibra FTTH, come procede la cablatura? Quale osservatore privilegiato quali considerazioni e previsioni potete fare?
L’Italia sta avanzando nella cablatura in fibra ottica FTTH (Fiber to the Home), anche se con alcune difficoltà.
Nonostante il PNRR abbia stanziato circa 7 miliardi di euro per sviluppare la banda ultra-larga, portando la copertura della rete in fibra ottica (FTTH) per le abitazioni al 60%, un’analisi di FibreConnect basata sui dati del Registro Imprese rivela che nelle zone industriali e artigianali tale copertura resta al di sotto del 20%.
Il ritmo di sviluppo delle reti in fibra è sostenuto da investimenti pubblici e privati e per migliorarne l’efficacia, l’UE ha proposto lo switch-off delle reti in rame entro il 2030, favorendo la transizione totale alla fibra ottica. Entro il 2025, si prevede un’ulteriore estensione della copertura FTTH, con progressi verso gli obiettivi dell’UE Gigabit per garantire connessioni ultraveloci. Tuttavia, sarà cruciale migliorare la consapevolezza e l’adozione da parte degli utenti, incentivando l’utilizzo delle infrastrutture già disponibili per massimizzarne i benefici.