DataCore ha reso noti i risultati della sua indagine con cadenza annuale relativa allo stato dello storage dei dati, evidenziandone le principali tendenze future e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Condotta dalla società di ricerca indipendente DirectResearch, The State of Data Storage 2024 ha raccolto a fine estate i contributi da oltre 540 professionisti dei dati provenienti da diversi settori e aree geografiche.
Il comparto dello storage dei dati deve investire in sicurezza e agilità
Abhi Dey, Chief Product Officer di DataCore
I risultati di quest’anno evidenziano la crescente pressione sulle organizzazioni per modernizzare le infrastrutture di storage in risposta ai rapidi sviluppi dell’AI e a una gestione dei dati sempre più complessa. Esiste un divario significativo tra capacità di storage attuali e quelle necessarie per rimanere competitivi. DataCore si impegna a colmare questo divario con soluzioni di storage flessibili e pronte per l’AI, che garantiscono le prestazioni e la sicurezza richieste dagli ambienti IT odierni. Questo consentirà alle organizzazioni di sfruttare i dati come un asset strategico, mantenendo resilienza e agilità di fronte alle crescenti esigenze digitali.
DataCore – I principali risultati della ricerca
Le lacune nelle capacità di storage e gli ostacoli nella gestione. Oltre la metà (54%) dei partecipanti preferisce mantenere i dati in data center locali o in strutture distribuite, evidenziando sfide quali:
- carenza di funzionalità essenziali nello storage. Il 90% degli intervistati ha indicato che alla propria infrastruttura di storage mancano funzionalità critiche. Tra le lacune più urgenti l’elevata disponibilità (26%), prestazioni dello storage adeguate (25%) e protezione dei dati contro le manomissioni (23%). A queste tre preoccupazioni seguono altre due sfide considerate critiche da oltre un quinto degli intervistati. Ovvero l’espansione della capienza di storage e l’aggiornamento dell’hardware senza dover interrompere l’erogazione dei servizi (22%), seguita da un’operatività intelligente dello storage che sfrutti l’AI (21%).
- Semplificazione della gestione e riduzione dei costi. Gli intervistati hanno indicato che semplificare la gestione dello storage è il miglioramento più richiesto (il 37% desidera una gestione più semplice delle diverse tipologie di storage). Allo stesso tempo, per mantenere i costi competitivi, vogliono però evitare di essere vincolati a un unico fornitore. Il 31% ha espresso il desiderio di poter ridurre i costi dello storage cambiando fornitore di hardware in modo flessibile quando necessario.
Cosa cambia con le nuove tecnologie per lo storage dei dati
Impatto dell’AI sulle organizzazioni. Attualmente, il 57% delle organizzazioni utilizza internamente l’intelligenza artificiale, con una percentuale molto più alta, pari al 69%, negli Stati Uniti. I principali reparti interni che fanno uso dell’AI sono l’IT (60%), il marketing (37%) e il servizio clienti (30%). Tuttavia, solo il 27% del totale si è dichiarato “estremamente sicuro” che la propria gestione dei dati e lo storage attuali siano in grado di gestire i carichi di lavoro legati all’AI. Mentre il restante 73% ha indicato livelli di fiducia variabili tra “moderatamente sicuro” e “per nulla sicuro”.
DataCore – Le preoccupazioni per i dati generati dall’AI
Cresce tra le incertezze l’utilizzo dell’AI. Oltre metà degli intervistati ha dichiarato di utilizzare l’AI all’interno della propria organizzazione. Tuttavia quasi il 73% non è sicuro che la propria infrastruttura possa gestire l’impatto attuale dell’intelligenza artificiale, per non parlare di quello futuro, poiché il 58% degli intervistati prevede un aumento dell’adozione dell’AI. Molti continuano a esprimere preoccupazioni riguardo alla gestione del suo impatto futuro, con solo il 19% che si è detto “estremamente sicuro” di poter gestire l’uso dell’AI con la propria infrastruttura attuale. L’86% prevede difficoltà per la propria infrastruttura di storage nel supportare i carichi di lavoro legati all’AI, attuali e futuri. In cima alla lista delle principali preoccupazioni per i dati generati dall’AI figurano: la sicurezza dei dati (54%), la privacy dei dati (47%) e l’integrità e la conformità dei dati (32%).
Cosa cambia con l’AI nel comparto dello storage dei dati
Le capacità dell’AI. Allo stesso tempo, gli intervistati interrogati sulle loro intenzioni (attuali e future) di integrare l’AI direttamente all’interno della loro infrastruttura di storage, con il 69% che si è dichiarato interessato a farlo. L’AI sembra destinata a ricoprire un ruolo sempre più importante nel migliorare l’efficienza e le prestazioni dello storage. Sono indicati diversi motivi principali per implementare capacità di AI nello storage dei dati: tra questi, l’automazione delle attività di storage ripetitive (43%), un’operatività intelligente dello storage (43%), una gestione più efficiente dello spazio (39%) e l’individuazione di potenziali risparmi (38%). Si prevede che l’AI nello storage contribuirà a semplificare operazioni complesse, ottimizzare l’uso delle risorse e permettere alle organizzazioni di affrontare le esigenze prestazionali con maggiore agilità e precisione.