Il 17 settembre Red Hat ha incontrato la stampa a Milano per fare il punto sulla diffusione dell’intelligenza artificiale nelle aziende, per parlare del suo nuovo Partner Program e per sottolineare la stretta collaborazione con Microsoft. Durante l’evento sono intervenuti Giampiero Cannavò, MED Ecosystem Leader di Red Hat, e Roberto Filipelli, Azure Go To Market Director Italy di Microsoft.
L’evoluzione del mercato
In base alle sue indagini più recenti, IDC prevede che in Europa il mercato relativo al cloud varrà 175,3 miliardi di dollari nel 2024, con una crescita del 21,5% rispetto all’anno precedente. I benefici che le aziende si aspettano di ottenere dall’uso del cloud sono una riduzione dei costi (47% delle società intervistate da IDC), migliore efficienza operativa (43%), maggiore produttività a livello di persone (36%).
La crescita del cloud non frena però l’uso di soluzioni anche on-premise. In particolare in Europa il 27% delle aziende continua ad adoperare esclusivamente applicazioni IT in locale (soprattutto nel nord Europa), il 26% si affida al cloud ibrido (penisola iberica), il 24% sfrutta il cloud pubblico con prodotti IaaS e PaaS (in particolare in Italia e in Belgio). Il 22% delle società impiega le soluzioni SaaS del cloud pubblico (Francia).
Giampiero Cannavò, MED Ecosystem Leader, Red Hat
Vediamo che il mondo continua a seguire un approccio prevalentemente ibrido, cloud e on-premise. Per questo Red Hat offre la sua piattaforma OpenShift, che consente sia di sviluppare sia di fare il deployment delle applicazioni e dei modelli, potenziati dall’intelligenza artificiale generativa. Abbiamo una gestione dell’infrastruttura ottimizzata, ad esempio ci integriamo con Nvidia e con altri marchi e partner. È importante sottolineare che diventa sempre più basilare un sistema interconnesso e a questa evoluzione Red Hat risponde anche con il nuovo Partner Program, con le sinergie con Microsoft, con altri attori del sistema.
Si parla molto di intelligenza artificiale generativa, tanto è vero che nove aziende su dieci stanno sviluppando progetti dedicati, ma solo il 25% ha in produzione servizi potenziati dall’AI generativa. In altre parole, sono in corso parecchie discussioni sull’argomento, ma le applicazioni vere e proprie – quelle reali – sono ancora poche.
Una delle sfide principali che l’intelligenza artificiale pone è la creazione di un numero adeguato di specialisti che abbiano le competenze sia per lavorare sui modelli LLM sia per gestire in maniera efficace le enormi moli di dati necessarie. Red Hat è al corrente di questa problematica e dà il suo contributo con l’inserimento dell’intelligenza artificiale nelle sue soluzioni e con il suo nuovo Partner Program, che mette al centro lo sviluppo delle competenze dei partner.
Il nuovo Partner Program di Red Hat
Con il nuovo Partner Program, il cui lancio è avvenuto lo scorso luglio, Red Hat cambia l’esperienza di coinvolgimento, ovvero cambia il modo con cui l’azienda collabora con i partner. Questo per crescere insieme, per sviluppare un business congiunto e migliorare il coinvolgimento, dando priorità all’intero sistema come motore di valore per il cliente. In altre parole, l’obiettivo principale del nuovo programma è migliorare l’esperienza dei partner, sviluppare le loro capacità, lavorare insieme per supportare al meglio i clienti.
L’azienda sta diventando sempre più partner centrica e ritiene di importanza fondamentale la coerenza, la trasparenza e la flessibilità. Per questo punta a migliorare la fiducia dei partner e offre ricompense basate sull’impegno, sulle iniziative, sulle attività. Red Hat vuole aumentare e potenziare le competenze dei partner e cerca di avere maggiore flessibilità, così da rendere i partner sempre più autosufficienti.
In tema di flessibilità, il nuovo programma offre percorsi semplificati per coinvolgere al meglio i partner. Questo a sua volta aumenterà anche la trasparenza, offrendo ai partner una maggiore visibilità sulle opportunità che possono cogliere.
Red Hat e Microsoft, una solida collaborazione
Microsoft è un partner di eccellenza per Red Hat, in particolare in Italia. La collaborazione tra le due società è iniziata nel 2015, con investimenti in tecnologia e applicativi disponibili nel marketplace dell’azienda di Redmond. Microsoft ha lavorato per portare nel 2017 il proprio data base relazionale SQL su RHEL (Red Hat Enterprise Linux). Dal 2019 RHEL è disponibile in Azure di Microsoft e l’integrazione tra i prodotti di Red Hat e Azure è continuata negli anni successivi, arrivando al 2022 con Ansible di Red Hat disponibile come managed app nel marketplace di Microsoft.
Roberto Filipelli, Azure Go To Market Director Italy, Microsoft
Abbiamo continuato a lavorare sul tema dei sistemi operativi e ci siamo focalizzati nel dettaglio di altri servizi, sempre più sofisticati. Negli ultimi anni siano entrati nella piattaforma applicativa. Un fatto molto significativo è che sempre più clienti oggi usano il nostro marketplace per procurarsi il software, sia per i sistemi operativi sia per gli applicativi. Questo, in termini di sicurezza, è una cosa fantastica per molti manager, perché il marketplace è una sorgente sicura di approvvigionamento.
Un altro punto importante per Microsoft – come per Red Hat – è l’intelligenza artificiale, che negli ultimi anni si sta diffondendo ovunque, soprattutto nella sua forma più avanzata, ovvero come AI generativa. Questa è una sorta di assistente che riduce la quantità di operazioni non a valore che si fanno nei sistemi informativi. Visti i costanti miglioramenti della capacità dei computer di comprendere le frasi pronunciate dall’utente, è molto probabile che nel prossimo futuro ci saranno sempre meno interazioni con lo smartphone, col mouse e la tastiera. Possiamo quindi attenderci un futuro in cui i computer capiranno ciò che diciamo.
Grazie all’AI generativa, il computer permette di eliminare tutta una serie di operazioni banali che compiamo continuamente, come recuperare le informazioni necessarie per il nostro lavoro, informazioni disperse in messaggi ed e-mail. Questa attività, se compiuta in prima persona può portare via molto tempo, mentre se è l’intelligenza artificiale a occuparsene richiede solo pochi secondi.
Microsoft ha creato Copilot, la sua AI generativa, ma molte delle più grandi imprese stanno sviluppando la propria intelligenza artificiale, sfruttando librerie che ormai contengono centinaia di varianti di modelli e di algoritmi. Così le aziende hanno la possibilità di potenziare le loro applicazioni inserendo una forma personalizzata di AI.