Un’indagine di Kaspersky rivela le opinioni degli utenti italiani sulla protezione della loro privacy tra falsi miti, superstizioni digitali e opinioni errate. “Entusiasmo, superstizione e grande insicurezza – Come gli utenti di tutto il mondo si confrontano con l’universo digitale” è stato commissionato da Kaspersky ad Arlington Research coinvolgendo 10.000 intervistati. Obiettivo primario quello di esplorare l’atteggiamento nei confronti delle attuali superstizioni digitali, del ruolo dell’IA nella vita dell’uomo e dell’immortalità digitale. Il campione comprendeva 1.000 intervistati in Regno Unito, Germania e Francia e 500 in Spagna, Italia, Portogallo, Brasile, Messico, Russia, Kazakistan, India, Cina, Indonesia, Turchia, KSA, Emirati Arabi Uniti e Sudafrica.
La protezione delle informazioni personali
Secondo la ricerca il 42% degli italiani crede che coprire la webcam dei propri dispositivi digitali garantisca la privacy. Il 36% si affida alle modalità in incognito per proteggere le proprie attività online. Numeri che dimostrano come possa essere ancora difficile distinguere tra ciò che è sicuro e privato da ciò che non lo è. Nonostante da decenni si utilizzino i dispositivi digitali e si riconosca che la cybersicurezza è un problema reale e importante, distinguere tra cosa è sicuro e cosa non lo è può essere ancora difficile.
Gli assistenti vocali ci spiano!
La ricerca di Kaspersky rivela le contraddizioni degli utenti nelle abitudini digitali e nell’approccio alla privacy digitale. Il 39% si diverte a fare minigiochi e test online, inviando i propri dati personali a fonti non affidabili per poter partecipare e pubblicando i risultati sui social media. Coinvolgendo spesso anche i propri amici in questa condivisione incauta dei dati. Quasi la metà degli italiani teme che gli assistenti vocali siano costantemente in ascolto e raccolgano informazioni personali. Di conseguenza, quasi un quarto degli intervistati (24%) sceglie di attivare la modalità aereo durante le conversazioni private più importanti. Parallelamente, in Italia il 36% è erroneamente convito che attivare modalità di navigazione in incognito li renda completamente invisibili online. Un sorprendente 19% è disposto a cliccare su link sconosciuti nei messaggi, con il rischio di compromettere la propria sicurezza.
La protezione della privacy
Anna Larkina, Web-Content Analyst di Kaspersky
La nostra ricerca vuole sottolineare l’importanza di un approccio ben informato alla cybersicurezza e alla privacy digitale. Per garantire sicurezza e protezione, è essenziale mantenere un approccio critico, affidandosi esclusivamente a fonti e fatti verificati. Ciò significa evitare di affidarsi a tecniche non comprovate e falsi miti. Inoltre, l’implementazione di una soluzione di sicurezza completa che offra una solida protezione contro una vasta gamma di minacce e rischi può rivelarsi preziosa.