GenAI, produttività e fidelizzazione dei dipendenti, ottimizzazione di budget e ricavi: ecco i driver, secondo IDC , per implementare le infrastrutturali aziendali. L’infrastruttura digitale rappresenta oggi il pilastro principale di un’azienda agile e resiliente. Perché garantisce il supporto essenziale per i carichi di lavoro e le applicazioni guidate dalle nuove tecnologie e soprattutto dall’intelligenza artificiale, che richiedono la gestione di grandi volumi di dati con elevata efficienza.
Uno sguardo al futuro per i driver principali
Secondo la Worldwide Future of Digital Infrastructure Sentiment Survey di IDC, quasi 8 aziende su 10 ritengono l’infrastruttura digitale “importante” o “mission critical” per il successo delle proprie iniziative di business. La stessa indagine che ha rivelato i tre principali driver che guidano le attuali strategie infrastrutturali aziendali. Guardando al futuro, IDC prevede che la GenAI sarà il primo motore degli investimenti infrastrutturali nei prossimi 18 mesi.
La GenAI
La natura in tempo reale e ad alta intensità di dati delle applicazioni GenAI costringerà infatti molte aziende a rivalutare i programmi e le priorità relative alle infrastrutture digitali. Con la GenAI come catalizzatore, entro il 2027 il 40% delle imprese si affiderà ad architetture IT interconnesse tra cloud, core ed edge. Necessarie per supportare priorità di flusso di lavoro dinamiche e indipendenti dalla posizione geografica.
Sfruttare le potenzialità della GenAI
Le organizzazioni stanno già attivamente esplorando modi per infondere le proprie attività e operazioni IT con la tecnologia GenAI. Ciò che molte aziende stanno scoprendo è che l’infrastruttura e le piattaforme di cui dispongono non sono pronte a supportare volume, distribuzione e sincronizzazione dei dati e delle risorse infrastrutturali richiesti.
L’importanza di dati e risorse
La GenAI, infatti, si nutre di dati e risorse indipendentemente dalla loro ubicazione fisica. I dati possono risiedere nel cloud, nei data center centrali e in una miriade di postazioni edge e IoT altamente distribuite. Ogni luogo ha poi tipi di dati e piattaforme diverse. Per avere successo con la GenAI e sfruttarne le potenzialità, molti di questi componenti devono funzionare con la massima orchestrazione e sincronizzazione.
I driver principali secondo IDC
Essa sta quindi determinando la richiesta di architetture infrastrutturali di nuova generazione che siano ottimizzate per il flusso di lavoro piuttosto che centrate sul carico di lavoro. Questi ambienti di nuova generazione saranno altamente automatizzati e governati sulla base di eventi e metriche prestazionali, utilizzo e costi delle applicazioni end-to-end in tempo reale. Saranno dinamicamente scalabili e forniranno a un’ampia varietà di utenti finali un accesso self-service e on-demand a servizi e piattaforme avanzati in ambienti on-premise, edge e cloud pubblici. Soprattutto, saranno interconnessi.
Una spesa che raggiungerà i 50 mld di dollari
Con queste architetture IT interconnesse, i flussi di lavoro potranno utilizzare senza soluzione di continuità più piattaforme di cloud, core, edge computing e connettività. Traendo in questo modo maggior beneficio dalle nuove generazioni di applicazioni AI. IDC prevede che la spesa per le infrastrutture digitali per la GenAI supererà i 18 miliardi di dollari nel 2024 e crescerà a quasi 50 miliardi di dollari entro il 2027. L’intelligenza artificiale sarà al centro dell’IDC Future of Digital Infrastructure Forum 2024, in programma al Magna Pars Event Space di Milano il 9 maggio.