Allied Telesis: i dati per la manutenzione predittiva

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L’azienda sviluppa soluzioni intelligenti per gestire gli asset e i dati, così da supportare attivamente manutenzione predittiva e business continuity.

Allied Telesis è una società internazionale fondata nel 1987 e specializzata nella realizzazione di reti informatiche aziendali ad alte prestazioni, costruite grazie a competenze interne e all’impiego di prodotti di elevata qualità. Per approfondire il tema della gestione intelligente degli asset grazie ai benefici di una manutenzione predittiva, abbiamo parlato con Giovanni Prinetti, European Solutions Marketing Manager di Allied Telesis.

Crescita esponenziale dei dati: le conseguenze in ambito telecomunicazioni e data center

La continua aggiunta di dispositivi, come sensori e telecamere che producono un flusso costante di informazioni, contribuisce all’aumento esponenziale dei dati. Se le reti aziendali possono essere ampliate e rafforzate per tenere il passo, lo stesso non si può dire per quelle pubbliche, il cui potenziamento è spesso difficoltoso e di solito molto costoso. Il fatto è che i dispositivi sono normalmente all’interno della rete aziendale, mentre i dati generati finiscono nei data center e nel cloud. Questo comporta un aumento del traffico, sia nelle reti delle imprese sia nel Web.

Questa problematica è uno dei fattori che sta spingendo la crescita dell’edge computing, ovvero l’elaborazione dei dati in prossimità del punto in cui sono generati, così da ridurre in maniera importante il flusso delle informazioni verso i data center, aziendali o in cloud. Tuttavia, l’implementazione di un edge computing che deve interfacciarsi con i data center non è banale, perché questi ultimi sono monolitici per loro natura, mentre l’edge necessita di un’architettura distribuita.

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Non tutti i dati servono per la manutenzione

Non tutti i dati sono uguali. Bisogna infatti distinguere tra quelli generici e quelli utili alla manutenzione preventiva. Questi ultimi possono essere relativi al calore generato dalla macchina, al rumore, alle vibrazioni, agli sbalzi di corrente. Sono informazioni fornite da dispositivi e sensori ad hoc, che quindi hanno poco a che vedere con i “classici” flussi di dati e che, in un certo senso, costituiscono un flusso parallelo, che può in parte sovrapporsi a quello principale.

I dati utili per la manutenzione sono sempre più spesso analizzati da sistemi basati sull’intelligenza artificiale, che, se implementata nella sua forma più completa, risiede per forza nel data center, l’unica struttura oggi in grado di fornire la potenza di elaborazione e la capacità di archiviazione necessarie. L’AI è supervisionata da esperti che ne controllano l’operato e ne convalidano le decisioni e, in un prossimo futuro – probabilmente – sarà più autonoma.

Quando si parla di manutenzione predittiva è bene fare attenzione ai termini utilizzati. In questo settore si mettono in campo algoritmi predittivi che, per quanto complessi e sofisticati, non hanno nulla a che fare con l’AI. Allied Telesis, per le sue soluzioni di automazione, implementa algoritmi basati sulla “teoria dei giochi”, molto meno conosciuta a livello mediatico dell’AI.
Tutto dipende dalla complessità dell’elaborazione e dalla quantità di dati da trattare. Nei casi più semplici si ricorre ad algoritmi tradizionali, magari implementati nell’edge, per quelli più complessi si arriva all’intelligenza artificiale.

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Data center ed edge, un approccio ibrido vincente

Un approccio ibrido è vincente quando permette di sfruttare i pregi di due o più soluzioni diverse, per esempio la potenza di un data center e la pervasività dell’edge computing. Il calcolo è spostato dal data center al punto dove sono generati i dati, il resto dell’attività di elaborazione è svolto nel centro dove risiedono i server.

Anche quando si parla di infrastruttura di connessione si ha a che fare con sistemi ibridi. Se una volta la connessione tra il dispositivo e il computer era cablata, adesso può anche essere wireless, per cui si tratta sempre di più di un collegamento che può essere definito “ibrido”. Similmente, quando si parla di connessione verso la rete WAN, tra l’azienda e il cloud, oppure le sue sussidiarie. Anche in questo caso non si tratta più di un unico livello di collegamento ma almeno di due – se non tre – tecnologie diverse impiegate per comunicare.

Il concetto di ibridizzazione arriva anche al controllo delle reti: la tendenza attuale è avere la gestione delle infrastrutture di rete a più livelli, quindi con uno locale gestito dall’azienda e uno più ampio controllato da un service provider.

Manutenzione proattiva e monitoraggio per la business continuity

Quando si parla di manutenzione proattiva o predittiva bisogna innanzitutto considerare che esiste un requisito di base che va soddisfatto, ovvero l’esistenza di un’architettura resiliente, capace di fornire il servizio anche in caso di interruzione di un collegamento o di guasto di un componente. Solo con una rete ben funzionante si può prendere in considerazione un sistema proattivo o predittivo che permetta di intervenire per riparare o sostituire le parti che non funzionano più o che sono prossime al guasto.

In generale, esistono sostanzialmente tre modi per operare una manutenzione. Il primo è aspettare che il componente si guasti, il secondo è intervenire quando il meccanismo è vicino al termine della sua vita nominale (ma funziona ancora bene), il terzo è analizzare i dati relativi al suo funzionamento e da questi dedurre quando è il momento di cambiarlo, prima che inizi a funzionare male.

Per decidere quando intervenire bisogna considerare anche i costi. Sostituire una macchina funzionante prima dello scadere della sua vita nominale può essere uno spreco, perché forse potrebbe lavorare ancora per altro tempo. Se invece si osservano i suoi parametri, per predire il momento del guasto e così intervenire poco prima che questo si verifichi, si massimizza l’impiego del dispositivo.

Per la gestione delle reti fisse in un’ottica di business continuity, Allied Telesis offre la soluzione Autonomous Management Framework, la quale, attraverso la funzione di Autonomous Recovery permette di cambiare un dispositivo semplicemente disconnettendo quello vecchio – che sia guasto o a fine vita, non fa differenza – e collegando quello nuovo. È il sistema di gestione che poi pensa a configurarlo in modo che la rete continui a funzionare regolarmente. Il tutto è automatico e non richiede l’intervento di tecnici specializzati.

Network management e network automation. Cosa offre Allied Telesis

Il network management di Allied Telesis parte da Vista Manager, un sistema di monitoraggio che può essere implementato in diversi ambienti, come data center, cloud pubblico o direttamente in apparati e switch. Ha un’interfaccia grafica e diverse funzionalità di alto livello di tipo network automation, implementate tramite plug-in.

Vista Manager mostra la rete aziendale sotto forma topografica. Sono visibili i dispositivi e tutte le informazioni utili per la manutenzione predittiva delle diverse macchine. L’interfaccia è molto semplice e intuitiva: si possono, ad esempio, collegare due dispositivi con una connessione virtuale (VLAN), tracciando una linea sullo schermo, sarà poi il sistema a definire i percorsi e le configurazioni in automatico.

Skill shortage e carenza di personale

Oggi, non solo le risorse esperte sono carenti, ma anche sempre meno disponibili a imparare competenze tecniche che una volta erano richieste e necessarie. Ancora adesso, infatti, in molte aziende tutta la gestione dell’infrastruttura di rete è fatta con tool a riga di comando, un’interfaccia molto flessibile ma anche molto complessa, caratterizzata da una quantità enorme di comandi e parametri diversi.

I tecnici sono ormai abituati a lavorare con interfacce grafiche e può risultare complesso introdurre novità e componenti differenti. Analogamente, le nuove leve, orientate allo sviluppo di algoritmi per l’intelligenza artificiale, fanno fatica ad adattarsi alla programmazione di basso livello necessaria per impostare i dispositivi di rete.

La soluzione a questo problema è un’automatizzazione sempre più spinta. In questo modo l’IT manager non deve più passare la giornata a impostare router e switch, ma può occuparsi di attività di più alto livello, che portino maggior valore all’azienda. In questo contesto, Allied Telesis punta a un approccio sempre più visuale/grafico, per venire incontro alle aspettative e alle competenze delle nuove generazioni di tecnici IT.