Container e AI generativa: le previsioni sul fronte tecnologico per l’anno nuovo a cura di Umberto Galtarossa, Partner Technical Manager di Pure Storage.
La precipitosa corsa allo sviluppo e all’implementazione di soluzioni d’AI generativa sta provocando una nuova ondata di interesse e diffusione nei confronti dei container velocizzandone ulteriormente la crescita. Per tenere il passo con i requisiti dell’IA, data scientist e sviluppatori hanno infatti bisogno di una piattaforma agile che consenta di restare allineati ai ritmi delle esigenze espresse dal business. In tal senso, l’abbonamento container + Kubernetes è considerato sempre più spesso come la piattaforma ideale per questo scopo.
Vi è una crescente consapevolezza di come i container siano fondamentali per l’AI praticamente in ogni sua fase, in quanto tutti i tool IA sono pacchettizzati all’interno di container. I container sono anche essenziali nella parte più complessa dell’AI, ovvero l’addestramento dei Large Language Model. Prima di poter addestrare un modello occorre eseguire numerosi processi come cura, pulizia e amplificazione dei dati: i tool che si occupano di queste attività risiedono tutti all’interno di container.
Nella crescita e nell’evoluzione dei container abbiamo finora osservato due fasi. La prima è stata una fase stateless, con il trasferimento dei workload nei container; la seconda invece è stata una fase stateful, con l’arrivo nei container di database e applicazioni critiche che hanno richiesto la disponibilità di capacità storage. Oggi stiamo entrando in una terza fase, con i container al servizio delle toolchain e delle pipeline dei dati per l’IA. Questo ricorso ai container proseguirà per tutto il 2024 e oltre sulla spinta dell’IA.
Nuove regole avranno conseguenze sugli acquisti tecnologici del 2024
I cambiamenti in atto nelle normative e nelle policy di Europa e Stati Uniti stanno producendo un impatto sul mercato tecnologico costringendo gli acquirenti a tenere in considerazione una serie di nuovi regolamenti emergenti prima di intraprendere le loro decisioni di acquisto. Tale situazione è destinata a proseguire nel 2024.
Le variazioni normative stanno interessando in generale due fronti come la resilienza ICT (compresa la cybersicurezza) e la sostenibilità. Ne è un esempio l’implementazione del Digital Operational Resilience Act (DORA) europeo, che punta a rafforzare la resilienza del settore finanziario nei confronti degli incidenti legati all’ICT. Sul lato della sostenibilità, invece, le aziende devono riportare le emissioni di gas serra Scope 1, 2 e 3, obbligo che si estende alle loro supply chain. Entrambi questi obblighi saranno completamente in vigore entro il 2025.
L’AI Generativa potenzia i workload e i servizi
Un altro esempio è la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) europea, che rafforza le regole relative alle informazioni sociali e ambientali che le aziende sono chiamate a riportare. Le nuove norme intendono aiutare gli investitori a valutare l’impatto delle aziende sulla società e sull’ambiente prima di decidere gli acquisti di tecnologia.
Di conseguenza le aziende devono effettuare un’analisi completa di tutti gli asset tecnologici prima di procedere al loro acquisto poiché, sapendo che le loro decisioni saranno oggetto di report, non vogliono farsi trovare con infrastrutture inefficienti e inutilmente dispendiose. I vendor tecnologici devono esprimere chiaramente la conformità dei loro prodotti, oggi così come in futuro. Per coloro che vantano solide credenziali, specie nel campo della sostenibilità, tutto questo si tradurrà in un vantaggio competitivo.
Consumi e costi energetici accelereranno il passaggio da CapEx a OpEx
Le continue preoccupazioni sullo stato dell’economia, le difficili condizioni del business e gli elevati costi dell’energia avranno un’influenza significativa sul mercato tecnologico del 2024. La conseguenza sarà un’accelerazione della tendenza a passare dagli immobilizzi in conto capitale alle spese operative.
I budget sono limitati e la stretta continuerà anche nel nuovo anno rendendo estremamente attrattivi i servizi tecnologici in abbonamento che consentono ai clienti di pagare solamente per ciò che utilizzano evitando dispendiosi impegni di capitale. Ma la crescita degli abbonamenti sarà anche stimolata dall’incertezza sull’eventuale grado di utilizzo dei nuovi asset. Ha dunque senso optare per l’abbonamento a servizio evitando di immobilizzare capitale quando c’è la ragionevole possibilità che un asset CapEx non venga sfruttato in pieno. I servizi in abbonamento hanno però successo solo quando sono supportati da SLA adeguati. Con così tanti abbonamenti disponibili sul mercato, gli acquirenti stanno diventando sempre più attenti nella scelta, esigendo SLA che garantiscano aree cruciali del servizio come protezione dei dati, efficienza energetica e sostenibilità.
La domanda di maggiore efficienza e innovazione nei data center crescerà a fronte di una minor capacità
Molte aziende che dipendono dai data center affermano che oggi il loro problema più pressante è quello che riguarda la capacità. Sempre più data center sono infatti al completo e non hanno a disposizione né spazio né alimentazione per poter installare nuove piattaforme.
Nel 2024 questo condurrà a un diffuso impegno a favore dell’efficienza, anche nelle piattaforme data center già operative, dato che questo è l’unico modo per recuperare lo spazio e l’energia occorrenti per poter utilizzare nuove tecnologie all’interno dei data center stessi.