Importanti novità caratterizzano la strategia di Commvault. A livello globale, ha deciso di riposizionarsi. All’offerta di soluzioni per il backup ha affiancato nuove proposte per il mondo della security: l’obiettivo è diventare un’azienda di data protection a tutto tondo.
Per quanto riguarda in modo specifico l’Italia, Commvault ha poi deciso di estendere il proprio raggio d’azione alla Pubblica amministrazione. “Tra le top enterprise già otto su dieci sono già nostre clienti – ha spiegato Loredana Ferraiuolo, Country Manager Italia di Commvault –, mentre oggi il contributo della PA al nostro fatturato è decisamente limitato”.
A fronte delle nuove scelte strategiche, l’azienda ha deciso di puntare su un’organizzazione meglio focalizzata sugli obiettivi.
“Abbiamo creato una struttura più verticale rispetto a quella degli ultimi anni – ha aggiunto Ferraiuolo –, suddividendo il mercato in tre aree: top enterprise, finance e manufacturing. Queste sono gestite da tre responsabili commerciali nel Nord Italia. Abbiamo poi un responsabile per i system integrator, realtà strategiche per seguire sia l’Smb sia l’enterprise, e tre vertical specifici per la Pubblica amministrazione: PA locale centro-sud, PA locale centro-nord e PA centrale focalizzata su Roma”.
Data protection – gli abbonamenti spingono il fatturato
Commvault ha chiuso il 2022 con consolidato globale di 784 milioni di dollari con una crescita anno su anno del 6%. “Un risultato – ha precisato Ferraiuolo – che è trainato soprattutto dai ricavi ricorrenti e non più dal modello di licensing perpetuo del prodotto. È, in pratica in linea con l’evoluzione del mercato, che vede uno spostamento dai modelli CapEx di investimento a quelli OpEx di servizio, grazie anche alla migrazione al cloud dove ormai tutte le aziende si stanno dirigendo e che sposta l’attenzione verso modelli di offering as a service”.
Ferraiuolo ha sottolineato l’intenzione anche per il nostro Paese di spostare la focalizzazione su servizi SaaS con nuove offerte legate sia al mondo del backup tradizionale sia, soprattutto, al mondo della cybersecurity.
“Nell’anno fiscale 2022 che si è chiuso a marzo, l’Italia è cresciuta del 16% – ha dichiarato Ferraiuolo –. Vorremmo aumentare questo trend e siamo molto confidenti che la focalizzazione su nuovi segmenti di mercato possa dare un buon contributo. Abbiamo poi una grande spinta che ci viene anche dal fatto di essere stati scelti da clienti importanti, come per esempio Enel per cui siamo i fornitori di riferimento per la data protection in generale e in tutti gli ambienti cloud”.
Organico in crescita
Oggi la filiale italiana di Commvault è composta da una quarantina di persone. “Che lavorano in Italia e per l’Italia – ha sottolineato Ferraiuolo –. L’organico sta però crescendo: abbiamo acquisito un nuovo responsabile del canale e un nuovo account che seguirà l’amministrazione locale del centro-sud. Puntiamo ad avere sempre più possibilità di assunzioni, in modo di investire in Italia perché riteniamo che sia uno dei mercati più ricettivi dal punto di vista della protezione dei dati e quindi della trasformazione digitale”.
In Italia la società opera con un modello commerciale completamente indiretto attraverso un centinaio partner (a livello globale sono circa 7.000) tra coloro che si occupano solo di rivendita e chi invece offre i servizi professionali. “Sono la nostra forza commerciale sul mercato” ha sottolineato Ferraiuolo.
Le nuove funzioni della piattaforma Commvault
Come anticipato, da luglio saranno disponibili nuove funzionalità di sicurezza all’interno del portafoglio di soluzioni gestite e fornite attraverso la nuova intuitiva interfaccia Commvault Cloud Command che offre visibilità completa per migliorare le decisioni aziendali e la postura di sicurezza e preservare i dati per un ripristino più preciso ed efficiente.
Tra le nuove funzionalità troviamo Commvault Risk Analysis che, alimentata dal machine learning, mette in quarantena e protegge i dati sensibili, offrendo alle organizzazioni la possibilità di scoprire, analizzare e proteggere le informazioni per supportarle a prevenire l’esposizione cyber e la potenziale esfiltrazione dei dati.
Commvault Threat Scan permette invece di avere il rilevamento di set di dati corrotti o sospetti. Le aziende possono utilizzare questa funzionalità per individuare e mettere in quarantena malware e minacce dai contenuti di backup, contribuendo a garantire ripristini puliti e riducendo la probabilità di nuova infezione.
Mentre Commvault Auto Recovery è uno strumento di analisi informatica che verifica la prontezza del ripristino su scala e fornisce un framework per l’analisi forense al fine di convalidare e sanificare i punti di recovery, contribuendo alla prevenzione di incidenti futuri.
Infine, ThreatWise Advisor fornisce una logica integrata negli ambienti di backup Commvault per consigliare in modo intelligente la collocazione di esche e proteggere i workload critici.
Le partnership con i vendor
“La protezione della maggior parte di workload richiede solide partnership tecnologiche e ingegneristiche – ha affermato Domenico Iacono, Presales Manager Iberia and Italy –. A tal fine, abbiamo annunciato anche collaborazioni con Microsoft e CyberArk tese a integrare la nostra tecnologia con le loro piattaforme di sicurezza. Ampliando il nostro ecosistema di protezione aiutiamo le aziende a migliorare la propria postura di sicurezza attraverso una risposta automatizzata agli incidenti, una migliore collaborazione e una conoscenza più approfondita del panorama delle minacce”.
L’integrazione bidirezionale tra Commvault e Microsoft Sentinel offre maggiore sicurezza e migliore collaborazione tra gli ambienti di backup e i sistemi di protezione. Questo nuovo livello di interoperabilità per i team IT e SecOps fornisce un’orchestrazione automatizzata congiunta su entrambi i sistemi per ottenere informazioni combinate sugli eventi informatici, contromisure attuabili e incident response ottimizzata. La partnership con CyberArk riguarda invece la gestione dinamica delle password.