Come si caleranno praticamente all’interno della proposta di HPE Aruba Networking gli annunci fatti all’evento globale Atmosphere 23 che si è tenuto a fine aprile a Las Vegas? E quale impatto potranno avere sulle infrastrutture IT delle imprese italiane? L’azienda lo ha illustrato in dettaglio in un incontro con la stampa.
Una nuova azienda di servizi dall’edge al cloud
Va anzitutto precisato che le novità presentate si collocano all’interno della strategia delineata dal presidente e CEO di HPE Antonio Neri, che nel 2019 si era impegnato a fornire l’intero portfolio di soluzioni as a service entro il 2022. Lo scorso anno l’obiettivo è stato raggiunto e Neri aveva affermato: ”Sono orgoglioso di dire non solo che abbiamo mantenuto quell’impegno, ma anche che siamo diventati una nuova azienda. Il nostro portfolio consente alle organizzazioni di portare avanti una modernizzazione incentrata sui dati per tutti i carichi di lavoro, dall’edge al cloud”. E quanto presentato a Las Vegas aggiunge ulteriori tasselli alla visione volta a fornire al mercato una piattaforma che permetta di stimolare l’innovazione e guidare la trasformazione. Questa volta a essere messo sotto la lente l’ambito networking e, più in generale, la connettività. L’intento è avere un’offerta capace di soddisfare la crescente domanda di soluzioni integrate di rete e sicurezza as-a-service.
Prima di tutto la sicurezza
Una delle principali sfide è la sicurezza. “HPE Aruba consente di affrontarla attraverso un’offerta completa, in grado di proteggere le aziende a 360°, così da soddisfare la crescente domanda di soluzioni integrate di rete e sicurezza as-a-service”, ha precisato Edoardo Accenti, country manager HPE Aruba Networking Italia. Questo. Grazie anche ad alcune acquisizioni, come quella di Axis Security, che ha permesso di ampliare le funzionalità di sicurezza edge-to-cloud tramite una soluzione unificata Secure Access Services Edge (Sase) in ottica as-a-service, o quella di Silver Peak (2020) che si occupa di SDWan e permette di incrementare la competitività nell’ambito delle reti wired e wireless e delle Wan Edge Infrastructure.
Una terza acquisizione collegata al tema delle security, e che sarà completata entro il 2023, è quella della società Athonet di Vicenza che opera nell’ambito della connettività privata 5G e 4G. “Non va a sostituire la proposizione sulla quale Aruba ha fatto la sua foundation, ovvero tutto il mondo wi-fi – ha precisato Accenti – ma si va a integrare per soddisfare le necessità in quelle applicazioni dove il wi-fi si dimostra tecnologicamente inadeguato. Casi d’uso possono essere gli stadi, grandi spazi, cantieri e il mondo healthcare. È uno di quei bellissimi casi in cui portiamo un patrimonio italiano e lo diffondiamo nel resto del mondo”.
Ingegnerizzazione e riutilizzo alla base della sostenibilità
Un altro degli aspetti su cui HPE focalizza molto l’attenzione è il concetto di sostenibilità. “Nelle sue varie declinazioni – ha specificato Accenti –, ovvero sia da un punto di vista di scelte di ingegnerizzazione, che quindi consentono di avere un lungo ciclo di vita di prodotti e soluzioni, sia di iniziative che permettono il riutilizzo e ridare nuova vita alle apparecchiature. Anche i modelli di network as a service permettono anche di avere sostenibilità in termini di riutilizzo del materiale che non viene più impiegato in un determinato contesto o in una determinata azienda e può essere invece usato in altre situazioni. Oltre l’85% dei device che ritirati da HPE sono stati poi riutilizzati”.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
Una tecnologia che non nasce oggi ma su cui HPE Aruba sta investendo da tempo è l’artificial intelligence. La focalizzazione è tale che ha portato a una next generation Aruba Central che si basa appunto su principi di machine learning e artificial intelligence e che consente di implementare predittività ed eseguire azioni sull’infrastruttura prima che questa possa avere dei problemi. “Ovviamente parliamo di qualcosa di molto più sofisticato di una chat in cui si formula una domanda e si ottiene una risposta – ha sostenuto Accenti –. È l’insieme di dati raccolti nella gestione delle infrastrutture l’elemento che permette a un motore di intelligenza artificiale come quello all’interno di Aruba Central di funzionare e prevenire situazioni critiche. Quindi, più si evolve più e più tale base dati permette di implementare azioni basate in modo specifico sulla tipologia di azienda. Si parla molto del dato come valore, come parte del patrimonio delle aziende. In questo senso, assume grande importanza tutto il processo che riguarda il trasporto del dato dall’edge, che è poi la nostra attività, perché da questo dipende il business delle aziende”.
Il mercato richiede agilità
In un mercato mutevole come quello attuale un aspetto da cui non si può prescindere è l’agilità. “Quando si parla di aziende, l’agilità deve essere implicita nel discorso e deve essere diversa a seconda della tipologia di azienda – ha sottolineato Accenti –. L’agilità è oggi un elemento chiave delle infrastrutture ed è la base delle scelte che le aziende devono fare. Sempre più spesso, le imprese richiedono una pianificazione, in modo che tutte le attività possano essere definite a priori. Però devono essere in grado anche di intervenire rapidamente, per modificare le scelte adattandole ai cambiamenti dei mercati che sono molto frequenti in qualsiasi settore”.
L’agilità poi si collega al consumo del networking as a service. In tal senso, nuovi annunci arriveranno nei prossimi mesi. Riguarderanno soluzioni ad hoc per i diversi mercati: si tratterà di una sorta di Service Pack preconfezionati per poter coprire diversi casi d’uso.
Un’offerta completa
Accenti ha rimarcato i tre concetti cardine: agilità, semplificazione e gestione delle risorse con modalità e principi basati sull’artificial intelligence. “Tutti concetti che HPE sta integrando nella piattaforma GreenLake – ha concluso il country manager HPE Aruba Networking Italia –, così da offrire ai clienti servizi scalabili secondo le diverse modalità di consumo. In questo modo, quando si parla di trasformazione digitale, di infrastruttura IT nel senso più ampio, quindi non solo del mondo networking, siamo in grado di fornire una soluzione che vada a coprire tutte le necessità tecnologiche dei nostri clienti”.
Nuovo partner program per l’as a service
Le novità di prodotto hanno anche un riflesso sulla strategia commerciale. È infatti stato lanciato un nuovo programma di canale, l’HPE Partner Ready Vantage. Per qualche mese che affiancherà il tradizionale Hpe Partner Ready for Networking fino a quando si giungerà alla piena integrazione dei due. Un passo che si è reso necessario a fronte di un’offerta di servizi che porta oggi i partner a operare secondo tre modelli di business: CapEx, SaaS (acquisto di licenze e sottoscrizioni software) e NaaS (il puro acquisto as a service di hardware, software e supporto). Questa situazione implica un’evoluzione del ruolo dei partner. Infatti, come ha dichiarato Daniela Quagliarella, Italy channel sales manager di HPE Aruba Networking, “clienti non chiedono più ai partner di aiutarli nell’acquisto dell’infrastruttura IT, quanto invece di essere consulenti per il networking. Per riuscire a soddisfare le richieste dei clienti, i partner devono cambiare pelle, devono rivedere la loro struttura organizzativa per riuscire a focalizzarsi anche sui servizi a valore aggiunto, in modo da integrare le soluzioni di terze parti”.
HPE cerca di agevolare questa trasformazione con il nuovo Partner Ready Vantage, un programma più flessibile che prevede tre categorie di partnership: Build, Sell, Service. Build è la “track” più importante e di maggiore interesse per i partner tradizionali perché pensata per colmare eventuali gap di competenze (attraverso training e certificazioni) al fine di consentire la costruzione dell’offerta as a service. La track Sell è focalizzata sull’accelerazione del business as a service ed è pensata per partner che hanno già iniziato ad adottare la modalità XaaS. La terza track, Service, è dedicata al 100% ai grandi system integrator che intendono veicolare un modello as a service puro e prevede tre center of expertise: managed services, professional services, e costumer success. Quest’ultima track prevede una serie di prerequisiti un percorso di certificazione molto importante.