Sempre più spesso i dispositivi tecnologici sono dotati di appositi sistemi per la lettura di dati biometrici, i quali vengono utilizzati per sbloccare il device oppure per accedere ad account online personali. Queste soluzioni rendono più veloce e sicuro l’accesso ai propri dati rispetto ad altri sistemi utilizzati da più tempo, ma non tutti ne comprendono ancora appieno le potenzialità. Cosa sono dunque i dati biometrici e come funzionano più nel dettaglio?
Che cosa sono i dati biometrici
Quando si parla di dati biometrici si fa riferimento a precise caratteristiche fisiche e fisiologiche univocamente riconducibili a un singolo individuo e che, dunque, permettono un riconoscimento immediato e con un margine pressoché nullo di errore. A questa categoria di dati, da considerare al pari di altre informazioni sensibili, rientrano per esempio la voce, l’impronta digitale, i lineamenti del volto o l’iride dell’occhio, che essendo differenti da persona a persona non possono lasciare adito a dubbi nel momento in cui si effettua l’abbinamento tra gli stessi e l’utilizzatore.
Per poter leggere correttamente questi dati, negli anni sono stati sviluppati sistemi sempre più avanzati e complessi che oggi riescono ad acquisire di volta in volta le informazioni e a confrontarle in maniera precisa con quelle immagazzinate in precedenza, consentendo l’identificazione del soggetto nel momento in cui i dati coincidono perfettamente.
Com’è facile intuire, i dati biometrici presentano un vantaggio enorme rispetto alle tradizionali password e ai codici alfanumerici utilizzati finora con le stesse finalità, perché essendo legati all’individuo non possono essere rubati (fatti salvi alcuni casi particolari) né riprodotti.
Protezione degli account
Come detto, i dati biometrici sono sempre più diffusi come sistema per la protezione di account e informazioni personali e di pagamento, proprio perché ritenuti più sicuri rispetto alle soluzioni adottate in passato. Inoltre il fatto che tali tecnologie siano oggi molto più alla portata di tutti, come dimostra la loro presenza anche sugli smartphone di fascia medio-bassa, ha spinto molte aziende a introdurre proprio le impronte digitali e altre informazioni di questo genere su portali web e applicazioni mobili, sostituendo o integrando le vecchie modalità di accesso ai servizi.
Tra i settori che per primi hanno introdotto i dati biometrici come strumenti di autenticazione avanzata troviamo per esempio quelli bancario e dei giochi online: i primi sfruttano le informazioni biometriche per l’accesso alle piattaforme per la gestione del conto corrente, mentre siti di gaming e sale virtuali li utilizzano per consentire una partecipazione protetta ai diversi passatempi e l’ingresso in community in cui ci si scambiano consigli e approfondimenti sui vari svaghi, dal funzionamento dei numeri della roulette alle strategie di gioco basate su modelli matematici.
Molto spesso, peraltro, impronte, volto o iride vengono richiesti non soltanto in fase di accesso ma anche in tutte quelle occasioni in cui si devono eseguire operazioni particolari, come l’emissione di un bonifico o il prelievo di denaro da un conto di gioco, magari in abbinamento a una password o a un codice PIN, raddoppiando così il livello complessivo di sicurezza.
Dati biometrici e sicurezza: cosa cambia
In linea di massima, come visto, i dati biometrici aumentano il livello di sicurezza nell’uso dei servizi digitali, oltre a evitare in molti casi di dover ricordare password complesse e differenti tra un sito e l’altro. Il fatto stesso che questi dati siano materialmente legati all’individuo che li usa, infatti, rende praticamente impossibile per un hacker accedere senza avere a disposizione la parte del corpo in oggetto, mentre invece un codice alfanumerico, per quanto difficile possa essere, può venire trafugato in molti modi.
Da questo punto di vista, i dati biometrici permettono di navigare ed effettuare operazioni anche delicate in maniera molto più tranquilla, ferme restando però tutte le attenzioni e le misure di protezione comunque da adottare per non cadere in tranelli di varia natura. Se un hacker riesce a entrare in possesso della scansione dell’impronta o dei lineamenti del viso, per esempio, può agevolmente riprodurli per sbloccare all’insaputa del titolare dispositivi e account.
Affinché la protezione sia sempre totale, è dunque preferibile non rinunciare mai a tutte le misure di sicurezza più avanzate, come antivirus e antimalware sempre aggiornati, doppie chiavi di sicurezza che magari colleghino dati biometrici e password forti e reti VPN che permettono di criptare i dati in circolazione rendendoli non identificabili da eventuali malintenzionati.