Lucia Milica di Proofpoint riflette sull’impiego della tecnologia deepfake e dell’AI nei futuri attacchi cyber.
La tecnologia deepfake sta diventando sempre più accessibile al pubblico. Grazie ai generatori di intelligenza artificiale addestrati su enormi database di immagini, chiunque può generare deepfake anche con conoscenze tecniche relativamente limitate. Sebbene l’output del modello all’avanguardia abbia ancora i suoi difetti, la tecnologia è in costante miglioramento e i criminali informatici inizieranno a usarla per creare suggestioni irresistibili.
Deepfake non solo per le aziende
I deepfake hanno tradizionalmente coinvolto schemi di frode e di compromissione delle e-mail aziendali, ma ci aspettiamo che l’uso si diffonda ben oltre questi inganni. Immaginate il caos che si scatenerebbe sul mercato finanziario nel caso in cui un amministratore delegato o un direttore finanziario di un’importante società, in realtà un deepfake, facesse una dichiarazione clamorosa in grado di far crollare o salire le azioni. Oppure si pensi a come i cybercriminali potrebbero sfruttare la combinazione tra autenticazione biometrica e deepfake per frodi di identità o acquisizione di account. Questi sono solo alcuni esempi, ma sappiamo tutti quanto i criminali informatici possano essere davvero creativi.