Cleca ha scelto la tecnologia di Omron e il servizio i-BELT, che sfrutta IoT e analisi dei dati. Così da migliorare l’efficienza e la produttività degli impianti automatizzati. In particolare quella della linea di brodo pronto, ritenuta ormai inadeguata per supportare la domanda. L’azienda produce una vasta gamma di referenze alimentari, come preparati per dolci e per salati, insaporitori e dadi da brodo, distribuiti sotto diversi brand e accomunati da elevati standard di certificazione.
Negli ultimi anni, il business della società si è adeguato ai nuovi trend di mercato e in particolare alla richiesta di tutti quei prodotti pronti. Le attenzioni si sono concentrate quindi soprattutto sul brodo pronto, prodotto con crescita a doppia cifra. Dato che ha spinto l’azienda mantovana a riconsiderare l’infrastruttura tecnologica. Ad affiancare la società il team Omron. In particolare il gruppo che segue i-BELT, che sfrutta i principi dell’Internet of Things. e l’analisi dei dati per migliorare gli impianti automatizzati.
La produttività passa dall’analisi dei dati
Obiettivo di Cleca per il revamping della linea di brodo pronto era quello di ottenere un incremento di almeno 3-4 punti percentuali rispetto alla prima linea avviata nel 2018. Due le opzioni considerate in fase preventiva. Da un lato investire in nuovi macchinari per riprogettare completamente la linea. Dall’altro ottimizzare le performance dell’impianto preesistente attraverso correttivi mirati.
Michele Franceschini, Direttore IT & Digital Direttore Stabilimenti Panificati Cleca
Grazie alle rassicurazioni di Omron, ci siamo subito orientati verso la seconda ipotesi, e non solo per una mera questione di costi. Fin dall’inizio eravamo consapevoli di avere una perdita di efficienza dovuta alla complessità di una linea. Una linea che conta al suo interno sei sottostazioni e una serie di componenti di marchi diversi che devono necessariamente dialogare tra di loro. Ci siamo perciò affidati ad Omron per individuare con loro quali fossero le parti della linea sottoutilizzate o mal utilizzate per migliorarne l’efficienza.Paolo Cavallanti, i-BELT Project Manager Omron
Per rispondere alla richiesta di Cleca abbiamo valutato industrial.omron.eu tutti gli aspetti della linea, intesa come catena formata da più elementi. Conosciamo bene i passaggi delle varie macchine e delle varie sottostazioni. Tuttavia è solo dall’analisi della resilienza e delle performance che possiamo stabilire qual è il punto debole di questa catena.Questa è la condizione necessaria ma non sufficiente per intervenire sulle performance della linea. L’altro elemento da considerare è l’interconnessione fra i singoli elementi. Qualsiasi intervento, infatti, può andare a impattare negativamente il risultato o il funzionamento della linea stessa. Questo ci ha portato a vedere il processo non tanto come un percorso lineare, ma come la risultante fra tanti ingressi e tante uscite che determinano la resilienza della linea.
La produttività di Cleca migliora con la gestione dei dati di Omron
La linea di Cleca rappresenta il primo caso europeo guidato da i-BELT, che sfrutta soluzioni IoT per raccogliere, visualizzare e analizzare dati in loco per arrivare a un’ottimizzazione della manifattura. Un cambio di paradigma che, combinato con l’automazione Omron, punta a rendere i progetti scalabili, ripetibili e soprattutto consistenti. I tecnici si sono concentrati sulle varie fasi di una linea, composta da sei sottostazioni: pastorizzazione, riempitrice, tappatrice, controllo X-ray, confezionamento, pallettizzazione. Inoltre è dotata di numerosi componenti di automazione su piattaforma Sysmac. Tra questi i machine controller NX1 e i servomotori della serie 1S di OMRON.
Produttività rivoluzionata con i-BELT
Il piano di lavoro prevedeva nello specifico la possibilità di analizzare le performance di ogni singola stazione per identificare quali, fra queste, impattava negativamente sull’efficienza globale della produzione. Da qui la decisione di installare opportuni strumenti di monitoraggio continuo. Nella fattispecie una serie di sensori intelligenti basati su protocolli nativi del mondo IoT. Questo consente di analizzare il sistema 24 ore su 24, raccogliere i dati provenienti da ogni singola stazione, e tramite protocollo MQTT, studiarli in tempo reale. L’analisi dei dati ha messo in luce un dato su tutti: la presenza di un collo di bottiglia significativo sulla seconda stazione, quella della riempitrice. Da qui la decisione di adottare correttivi mirati sul singolo task che non avessero però ripercussioni sulle stazioni successive.
La gestione dei dati di Omron
L’analisi condotta da Omron secondo lo schema di i-BELT ha portato lo staff Cleca a incrementare per step successivi le performance della riempitrice fino a ottenere un aumento della produttività dell’8%. Una crescita che oggi consente all’azienda di San Martino di portare fuori dalla linea circa 2 brik di brodo pronto al secondo, per un totale di oltre 800.000 confezioni al mese.
Paolo Cavallanti, i-BELT Project Manager Omron
Omron è stata particolarmente incentivata da una sfida completamente nuova, almeno per il mercato europeo. È la prima volta, infatti, che assistiamo a un cambio di scenario verso quello che ci piace definire l’automazione del futuro. Qualcosa che porterà sempre più aziende a dare valore alla parte intangibile di un progetto, il dato, per arrivare a quello più tangibile, il risultato.