OpenText è una multinazionale con una storia più che trentennale nel mercato dell’information management. Con sede a Waterloo in Ontario, in Canada, è presente in 50 paesi, conta 15.000 dipendenti e ha un fatturato di circa 3,4 miliardi di dollari. La crescita di OpenText anno su anno è stata di circa il 9%, guidata da un fatturato record di quasi un miliardo e mezzo di dollari nel segmento cloud, con un aumento rispetto al 2020-2021 di circa il 22%. Si tratta di numeri importanti che forniscono indicazioni precise sui trend di mercato. Abbiamo incontrato Daniele D’Ambrosio, Public Sector Sales Manager Italia, Grecia, Cipro e Malta di OpenText, per cercare di capire in che modo tali indicazioni possono influire sulla strategia aziendale.
– A fronte di questi numeri, quali sono gli obiettivi per il medio periodo? Quali strategie adotterete per accelerare la crescita nel 2022/23?
La direzione che OpenText ha preso ormai da tempo all’interno dell’information management è di far sì che le aziende possano ricavare dalla gestione delle informazioni un vantaggio sempre più importante, rimanendo allo stesso tempo connesse, responsabili e intelligenti. In termini di prodotti e di soluzioni con cui OpenText sta supportando le realtà verso cui si rivolge, citerei la nuova versione della cloud Edition, la 22.2, che è caratterizzata da funzionalità innovative importanti. Queste consentono appunto alle aziende di essere estremamente resilienti.
Gli obiettivi di crescita, a fronte di questi nuovi annunci e di queste nuove soluzioni, vedono anzitutto l’integrazione dei vari strati applicativi e delle varie realtà presenti all’interno delle aziende, per andare incontro alle aspettative sia dei clienti sia dei dipendenti delle aziende stesse. Tutto questo va visto nell’ottica di migliorare la produttività e cercare di ridurre al minimo il sovraccarico di informazioni, che ormai sono uno degli scogli più importanti. Le aziende stanno cercando di superarlo tramite il decommissioning di applicazioni obsolete, che però solitamente hanno alle spalle quantità di dati enormi che devono essere raccolti, analizzati e dismessi. L’obiettivo è di creare e stabilire una fiducia sempre più importante tra le aziende e OpenText nell’ottica di cercare di rendere il mondo in cui viviamo, soprattutto quello dell’IT, più affidabile rispetto alle incerte tendenze di mercato.
– Trasformazione digitale nella PA e PNRR, quali prospettive possiamo aspettarci per i prossimi anni?
Il PNRR sta finalmente dando quella spinta economica necessaria verso la trasformazione digitale all’interno della Pubblica Amministrazione. È una spinta molto forte, ma che implica poi di dover necessariamente mettere a terra progetti concreti. Approcciare la trasformazione digitale partendo dai dati è sicuramente il punto più importante e questo è emerso anche all’interno del Forum PA, su molti dei tavoli in cui si è discusso. Ciò si traduce nel cercare di efficientare e razionalizzare i dati per rendere l’utilizzo che ne viene fatto più efficace e intelligente, ma soprattutto per scaricare i carichi di lavoro che oggi cominciano a diventare insostenibili per diverse infrastrutture IT, in particolare nell’ambito della Pubblica Amministrazione.
Tutto questo, ovviamente, si traduce poi in una migrazione verso il cloud, che sicuramente aiuta l’efficientamento delle parti infrastrutturali. Si tratta di individuare quali sono i punti di partenza per mettere in atto progetti di trasformazione digitale. Per poter cominciare effettivamente questo cammino, si deve iniziare dalla condivisione dai dati e dall’interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni locali. Abbiamo già diversi progetti in atto con alcune Pubbliche Amministrazioni che stanno dando risultati molto importanti. Ci possiamo quindi aspettare qualcosa di estremamente interessante entro i prossimi due anni.
– Quali strategie devono mettere in atto i CISO per migliorare e ottimizzare la sicurezza informatica?
In questo momento congiunturale la sicurezza è uno dei punti fondamentali, se non addirittura il punto fondamentale, da cui partire quando si rivisita e si reingegnerizza una struttura informatica. Purtroppo, gli attacchi si stanno moltiplicando a dismisura di giorno in giorno e la situazione che stiamo vivendo in termini di guerra piuttosto che di pandemia non ha aiutato. Anzi, ha incrementato il numero di attacchi verso qualsiasi tipologia di infrastruttura informatica, dalle grandi aziende, passando per la PA, fino alle piccole realtà che gestiscono i dati dei cittadini. OpenText è estremamente attenta al tema della sicurezza e per questo, nel 2019, ha acquisito Carbonite, che produce una suite per la security degli endpoint.
L’obiettivo è mettere in sicurezza gli strumenti che i dipendenti o, più in generale, i fruitori di un servizio applicativo utilizzano in ambito informatico. Tutto ciò che riguarda la sicurezza degli endpoint è oggi pertinenza dall’offering Carbonite. Tuttavia, ci saranno sviluppi estremamente importanti per migliorare e per estendere la sicurezza degli endpoint dall’utente all’infrastruttura complessiva.
Per OpenText il punto di partenza è la sicurezza del dato e i CISO devono necessariamente partire dal proteggere i dati all’interno della propria azienda. Un punto focale è creare strutture verticali affinché le aziende non siano attente solo alla security in termini di infrastruttura hardware, di cloud o servizi messi a disposizione dai provider, ma che ci sia anche una sicurezza del dato in tutte le fasi in cui viene gestito e utilizzato all’interno dei processi aziendali.
– Come l’information management e la Digital Process Automation possono potenziare la PA?
Quando parliamo di information management e di digital process automation tocchiamo quasi tutti i processi IT all’interno di un’organizzazione. Possiamo potenziare la PA supportandola nel conoscere quali sono i dati che ha al suo interno. Molte volte, infatti, ci troviamo a parlare con realtà che non sanno di possedere un’enorme quantità di dati perché sono gestiti da anni nei processi senza una particolare attenzione alle modalità di conservazione. Un dato che è alla fine della sua storia come risorsa utile all’interno di un determinato processo può essere archiviato e reso disponibile per eventuali ricerche, ma non deve occupare spazio vitale all’interno dell’infrastruttura IT.
Questo significa partire dalla conoscenza dei propri dati e noi sicuramente possiamo dare un contributo molto importante in termini di information management. Così come possiamo aiutare la Pubblica Amministrazione a procedere in maniera sempre più spedita verso l’interoperabilità del dato in termini applicativi. Ci sono organizzazioni che gestiscono le informazioni in modo del tutto autonomo. Noi possiamo aiutarle a rendere molto più semplice la condivisione dei propri dati in termini cross funzionali con le altre realtà con cui si trovano a lavorare quotidianamente.
– Il cloud è un vero abilitatore digitale per le imprese e la PA, quali sono le prerogative distintive e i benefici di OpenText Cloud?
Durante il recente OpenText Word si è parlato molto del progetto Titanium che OpenText sta portando avanti con importanti investimenti in risorse ed economici. Questo progetto è la rappresentazione del futuro verso l’information management così come la intende OpenText. Ovviamente, il cloud è al centro del progetto e consolida la posizione strategica di OpenText come il leader globale nell’ambito dell’information management. E non solo come provider di soluzioni ma anche come provider di move verso il cloud e di interpretazione della trasformazione digitale in un contesto che ha come core business appunto l’information management cloud platform.
Saranno rafforzati la spinta e l’investimento di OpenText nel progetto Titanium e verrà rilasciata una piattaforma comune per l’utilizzo di tutti i software e i servizi OpenText. Avremo quindi una gestione unificata che verrà fornita da OpenText in termini di applicazioni, integrazioni e micro-servizi cloud. I fruitori di questa piattaforma avranno enormi benefici sia in termini di utilizzo, sia di sviluppo e di integrazione. Sarà una piattaforma fruibile in cloud pubblico, privato o ibrido. OpenText renderà disponibili anche Api in maniera aperta e integrabile fornendo vantaggi in termini di efficientemente.
OpenText sta operando per cercare di supportare soprattutto il settore pubblico. Tant’è che in Nord America è stato creato un vertical che segue solo ed esclusivamente il mondo Federal. Pur sapendo che i public sector statunitense e canadese sono diversi dalla nostra PA, molte delle logiche di sviluppo e di investimenti stanno arrivando anche da noi. OpenText sta facendo un ingente investimento in termini di prodotti per aiutare e supportare la Pubblica Amministrazione nel viaggio verso la trasformazione digitale. Ci saranno degli sviluppi molto importanti nei prossimi due-tre anni anche nel nostro Paese in termini di offering OpenText.