Uno studio di Aruba rivela un nuovo interesse per il modello Network as a Service e una rivalutazione delle infrastrutture e delle installazioni di rete esistenti. Definito come il modello in cui un’azienda affidi oltre il 50% del rollout, delle operazioni e della gestione del ciclo di vita di una rete aziendale a fornitori esterni sulla base di un abbonamento. Infatti NaaS è un concetto di cui il 95% delle aziende italiane sta oggi dibattendo.
Vantaggi per il business
Alla richiesta di indicare le ragioni di questo interesse, l’efficienza finanziaria è emersa come uno dei principali vantaggi previsti. L’80% degli intervistati si aspetta che il modello NaaS aiuti a ridurre i costi operative. Mentre il 57% pensa che possa abilitare il passaggio da un modello CAPEX a OPEX. Ma la flessibilità, sia in termini di rete sia di tempo dedicato da parte del team, è un altro fattore primario.
Cresce l’interesse per il Network as a Service
Tre quarti (70%) delle aziende concordano sul fatto che disporre della flessibilità per scalare la propria rete in base alle esigenze del business è un punto chiave alla base di questo interesse. Il 70% la considera una potenziale soluzione per rivoluzionare il modo di gestire le attività. Allo stesso tempo meno della metà (40%) si interessa al modello NaaS per ridurre i livelli del personale IT. Ritenendo che possa lasciarlo libero di dedicare tempo all’innovazione e alle iniziative strategiche (60%).
Cosa ne ostacola il successo
L’interesse che circonda NaaS è evidente. Sfortunatamente, il percorso che conduce alla sua implementazione è meno chiaro. La ricerca ha identificato una serie di ostacoli in questo senso. Ad una prima analisi sembra che i processi interni possano essere l’ostacolo. I leader IT italiani hanno identificato le regole di bilancio e cicli di investimento (47%), il reperimento del budget (50%) e la conformità con gli acquisti interni (46%) come esempi di possibili ostacoli.
Le aziende italiane e l’interesse per il Network-as-a-Service
Tuttavia, un’analisi più approfondita dei dati mette in luce un ostacolo più importante. Ossia una mancanza di comprensione complessiva di cosa implichi il modello NaaS. Il 100% dei responsabili tecnologici italiani intervistati ha affermato di conoscere il termine NaaS. Però meno di un terzo (28%) ha ammesso di comprenderne appieno il significato. Anche tra le aziende EMEA in cui NaaS è argomento frequente di discussione, solo il 46% dei responsabili tecnologici lo comprende completamente.
La conoscenza dell’argomento NaaS
Questo gap di conoscenza è evidente anche nella percezione della praticabilità del modello NaaS. Il 9% dei responsabili IT considera il modello NaaS come una soluzione consolidata e percorribile. Il resto lo giudica come un concetto alla ricerca di un mercato (39%) o una soluzione ancora agli inizi (52%).