Sicurezza cyber, il punto della situazione nel Rapporto Clusit 2021

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Durante il Security Summit Streaming Edition è stato presentato il Nuovo Rapporto Clusit 2021che ha voluto fare il punto sulla situazione della sicurezza cyber. Per il primo semestre 2021 sono stati analizzati 1.053 gli attacchi cyber gravi. Ovvero con un impatto sistemico in diversi aspetti della società, della politica, dell’economia e della geopolitica. Si tratta del 24% in più rispetto allo stesso periodo del 2020, per una media mensile di attacchi gravi pari a 170, contro i 156 del 2020. Questa escalation, secondo i ricercatori di Clusit è tra l’altro probabilmente sottostimata. Poiché il campione analizzato comprende esclusivamente attacchi di pubblico dominio e, tra questi, alcune classi di incidenti sono sistematicamente sottorappresentate.

I dati del Rapporto Clusit 2021

Nel primo semestre 2021 sono in aumento del 21% gli attacchi gravi compiuti per finalità di “Cybercrime”, ovvero per estorcere denaro alle vittime. Sono inoltre cresciuti del 18% gli attacchi riferibili a “Information Warfare”, la cosiddetta “guerra delle informazioni”. In diminuzione, invece, quelli classificati come attività di “Cyber Espionage” (-36,7%), dopo il picco straordinario del 2020. Gli esperti di Clusit la definiscono ormai “un’emergenza globale”. Le perdite stimate per le falle della cybersecurity sono pari a 6 trilioni di dollari per il 2021. Ormai incidono per una percentuale significativa del GDP mondiale, con un tasso di peggioramento annuale a 2 cifre ed un valore pari a 3 volte il PIL italiano.

Sicurezza cyber: chi è stato colpito e perché

Utilizzando una tassonomia delle vittime basata su standard interazionali, i ricercatori Clusit hanno ricondotto gli attacchi gravi individuati a venti settori merceologici.  In termini assoluti, rispetto al secondo semestre 2020, da gennaio a giugno 2021 si osserva l‘incremento più elevato degli attacchi gravi nelle categorie:

  • Transportation / Storage: +108,7%
  • Professional, Scientific, Technical: +85,2%
  • News & Multimedia: +65,2%
  • Wholesale / Retail: +61,3%
  • Manufacturing: +46,9%
  • Energy / Utilities: +46,2%
  • Government: (+39,2%)
  • Arts / Entertainment: +36,8%
  • Healthcare: +18,8%

Le categorie degli attacchi secondo il Rapporto Clusit 2021

La categoria “Multiple Targets” registra invece una diminuzione del 23,4% rispetto al secondo semestre 2020. Siamo di fronte a un cambio di strategia da parte degli attaccanti rispetto allo scorso anno. Secondo gli esperti Clusit l’aumento di attacchi gravi mirati verso singoli bersagli rappresenta un importante campanello di allarme. In particolare perché caratterizzati da tecniche di tipo ransomware con l’aggravante della “double extortion”, cioè della minaccia di diffondere i dati rubati alle vittime qualora non paghino il riscatto.

In termini percentuali la categoria “Government” rappresenta il 16% del totale e si conferma al primo posto tra le vittime, come nel precedente semestre. Al secondo posto, ancora la Sanità, con il 13% degli attacchi totali. Al terzo “Multiple Targets”, che in questo semestre rappresenta il 12% delle vittime. Le altre categorie merceologiche in crescita – che sommate compongono il 50% degli attacchi rilevati – sono comprese tra l’11 ed il 4% degli attacchi. Dimostrando ancora una volta che gli attaccanti si muovono a tutto campo, e che tutti sono potenziali bersagli.

Distribuzione geografica degli attacchi:

Nel primo semestre del 2021 aumentano sensibilmente gli attacchi verso realtà basate in Europa. Rimangono sostanzialmente invariate le percentuali di vittime di area americana e quelle appartenenti ad organizzazioni asiatiche. Diminuiscono invece percentualmente gli attacchi gravi verso bersagli con sedi distribuite in diversi Paesi, che rappresentano il 16% nel primo semestre 2021, rispetto al 25% dello stesso periodo del 2020.

Le tecniche d’attacco

Anche in questo caso, i ricercatori Clusit si basano su una tassonomia derivata da framework internazionali articolata su otto macrocategorie. “Malware” è la categoria che nei primi sei mesi di quest’anno mostra numeri assoluti maggiori. Le tecniche sconosciute (categoria “Unknown”) sono al secondo posto, in aumento, superando la categoria “Vulnerabilità note”, in preoccupante crescita e “Phishing / Social Engineering”, in leggero calo. Aumentano gli attacchi gravi condotti con “Tecniche Multiple”. Infine, gli attacchi gravi con finalità di “Denial of Service” diminuiscono  così come quelli realizzati tramite “Identity Theft / Account Hacking” (-29,5%).

Rapporto Clusit 2021: la gravità degli attacchi

Il Rapporto Clusit 2021 valuta poi la “severity” degli attacchi analizzati, secondo quattro categorie, con l’obiettivo di individuare come evolvono gli impatti degli attacchi. Le variabili che contribuiscono a comporre questa valutazione per ogni singolo attacco analizzato sono molteplici ed includono l’impatto geopolitico, sociale, economico – diretto e indiretto – e di immagine. Nel primo semestre 2021 gli attacchi gravi con effetti “molto importanti” e “critici” sono il 74% del totale. Nel 2020 questa percentuale era il 49%. Il 22% degli attacchi analizzati sono di impatto significativo, quelli con impatto basso solo il 4%.