Secondo la ricerca OnePoll commissionata da Citrix, il lavoro ibrido rappresenta per molti “la nuova normalità”; manca tuttavia il rapporto interpersonale tipico dell’ufficio.
Fabio Luinetti, Country Manager di Citrix Italia
La pandemia ha accelerato una tendenza sicuramente già in atto e cioè una ridefinizione del concetto di luogo di lavoro, sempre più svincolato da un luogo fisico.
Questo non significa affatto, naturalmente, eliminare la dimensione sociale del lavoro, che dovrà invece continuare a esistere e prosperare perché necessaria per il benessere mentale dei dipendenti e per tenere viva la loro creatività.…Nel paradigma del lavoro ibrido, spazio fisico e spazio digitale costituiscono un unico continuum e le persone, come dimostra la ricerca, hanno capito che per cogliere tutte le opportunità che queste nuove forme di lavoro offrono loro devono avere a disposizione la tecnologia e gli strumenti adatti. Insieme al benessere fisico e mentale, esiste un benessere digitale, di cui non dobbiamo sottovalutare l’importanza.
Lavoro ibrido e in presenza
Lo studio ha interessato un campione di 500 lavoratori italiani e ha messo in luce la predominanza presente e futura del modello di lavoro ibrido.
Il 32% degli intervistati che auspica una suddivisione che alterni al 50% lavoro da remoto e lavoro in ufficio. Se a questi si aggiunge un 8% che vorrebbe lavorare esclusivamente da remoto, un 9% che vorrebbe andare in ufficio solo quando necessario e un 5% che preferirebbe una completa flessibilità, vediamo che è ben il 54% a essere a favore di un modello di lavoro che alterni vita in ufficio e modalità da remoto.
Il 43% del campione vede infatti l’interazione con i colleghi il principale motivo per tornare in ufficio: in particolare, il 55% afferma che le riunioni di team dovrebbero essere fatte in presenza.
Il 53% pensa che i meeting di business richiedano la presenza in ufficio e un altro 53% crede che le attività di training siano migliori se svolte dal vivo.
Il 72% ritiene infine che sia indispensabile che l’inserimento dei nuovi colleghi avvenga in ufficio e il 50% preferirebbe incontrare dal vivo i colleghi delle risorse umane.
L’ufficio, come luogo fisico, non sparirà
Del resto, nemmeno l’ufficio come luogo fisico è destinato a sparire, piuttosto a evolversi nel segno della flessibilità. Il 29% degli intervistati pensa infatti che le aziende dedicheranno spazi più grandi proprio all’interazione sociale e il 37% crede che investiranno per adattare l’attuale ambiente a un modello di lavoro ibrido, con stanze progettate per favorire le riunioni virtuali e tutte le attrezzature necessarie.
Il 39% del campione pensa infatti che la cosa più importante sia disporre di sale riunioni attrezzate per i meeting virtuali e il 28% mette al primo posto la flessibilità degli spazi di lavoro (per esempio la possibilità di ricavare una sala riunioni da stanze più piccole).
Un altro 28% vorrebbe che l’arredamento potesse essere adattato alle diverse esigenze di chi lavora, con attrezzature capaci di rispondere a scopi diversi e il 29% crede comunque che sia importante avere spazi che stimolino la creatività con tecnologie, design, decorazioni e quanto altro.
Lavoro ibrido e sostenibilità
Anche la sostenibilità è un tema sempre più urgente e che spesso viene associato allo smart working, con un numero crescente di persone che si sta dimostrando sensibile a questa problematica. In particolare, emerge dal sondaggio che per il 41% del campione le aziende dovrebbero preoccuparsi di ridurre l’utilizzo di energia elettrica o comunque prediligere energia proveniente da fonti rinnovabili.
Un’uguale percentuale pone l’accento sull’importanza di ridurre i rifiuti e utilizzare materiali riciclabili.
Fabio Luinetti
La sostenibilità dovrà essere al centro delle priorità aziendali a partire da oggi stesso con l’emergenza climatica che stiamo vivendo, le aziende dovranno prendere tutte le misure necessarie affinché il loro operato sia realmente sostenibile. Lo smart working e il lavoro ibrido possono dare il loro contributo in questo contesto, aiutando a ridurre le emissioni, il numero di dispositivi necessari e il consumo di energia, migliorando al tempo stesso la produttività…