Agili e in grado di gestire le complessità. Opinione di Matt Bowers, direttore Professional Solutions Team Sony European Professional Engineering sui microservizi.
I microservizi vengono spesso paragonati a mattoncini Lego semplici da incastrare. E anche se il paragone funziona a livello di marketing, la verità è che i microservizi possono offrire una maggiore agilità.
I microservizi non eliminano la complessità, ma aiutano a gestirla
Nel riferirci ai microservizi spesso li paragoniamo ai mattoncini Lego. È una metafora che compare praticamente ovunque, ma che può essere fuorviante. I microservizi sono, infatti, ben più di semplici blocchi statici. È naturale comprendere l’entusiasmo di creatori di contenuti e broadcaster per i microservizi cloud-based e che la possibilità di sovrapporre in modo creativo singoli servizi, creando configurazioni personalizzate in base alle esigenze della propria azienda, richiami immancabilmente il paragone con il super-brand danese amato da tutti.
La metafora che utilizza i mattoncini è addirittura precedente ai microservizi. Poter realizzare il software con la stessa semplicità con cui si gioca con i mattoncini statici è sempre stato un sogno. Poiché rende possibile creare ogni genere di cose in modo molto rapido e intuitivo. Ma i mattoncini non sono cambiati sin da quando sono stati brevettati nel 1958. Mentre il software è in continua evoluzione ed è infinitamente flessibile.
Microservizi: alto potenziale, semplicità d’suo
Tutti desideriamo semplicità e facilità d’uso. Ma questo desiderio perfettamente naturale non deve offuscare il potenziale straordinario degli strumenti di cui disponiamo. I microservizi offrono un modo semplice per concepire i workflow per il broadcast. Per via della loro completezza e profondità, essi rappresentano uno strumento molto più potente della semplice sovrapposizione di mattoncini inerti. La creazione di software ha sempre richiesto competenze specifiche e per poterlo fare sono necessarie le conoscenze più approfondite e gli strumenti più appropriati.
Parere Sony sui microservizi
La potenza del software – e dei microservizi in particolare – sta nella flessibilità, nell’adattabilità e nell’espandibilità. I microservizi possono essere aggiornati di continuo in base alle esigenze di un determinato momento o dei requisiti degli utenti. Possono essere combinati tra loro, estesi e ridotti in risposta alle esigenze momentanee del tipo di contenuti, del budget, della programmazione, delle risorse e dell’audience. Gli iconici mattoncini dell’azienda danese sono perfetti per i bambini (di tutte le età), ma i microservizi sono rivolti agli adulti che desiderano produrre contenuti impeccabili e migliorare continuamente i workflow in futuro.
La gestione richiede competenza
Essi non eliminano la complessità, aiutano a gestirla. Questa gestione richiede competenza. Perfino il prefisso “micro” non è quel che sembra, nel senso che non ogni microservizio opera a livello granulare. Per essere utile, un microservizio spesso deve infatti operare secondo un modello ampio in più applicazioni. Se si spinge troppo oltre, e inizia a diventare un servizio monolitico, smette di operare in sintonia con le altre applicazioni e perde la sua utilità.
Alcune società di creazione dei contenuti hanno già iniziato a sviluppare le capacità necessarie per sfruttare i microservizi in-house. Consce del fatto che dal punto di vista creativo abbiano molto più da offrire di quel che si direbbe a una prima occhiata. Altre imprese si rivolgono a società e provider esterni, lasciando a questi ultimi il compito di occuparsi delle problematiche tecnologiche per liberare risorse da destinare a parti più vitali del proprio business. Queste società sono sempre più spesso impegnate in settori che vanno oltre il broadcast tradizionale e cercano di utilizzare e adattare i microservizi per il broadcast alle proprie esigenze specifiche.
I vantaggi dei microservizi
La metafora più appropriata per i microservizi non è quindi una costruzione piò meno stabile di mattoncini di plastica dai bordi aguzzi, ma un insieme dinamico e reattivo di processi interdipendenti. È l’immagine di un organismo vivente, un sistema organico. Nel riferirci ai microservizi, abbiamo spesso paragonato il loro comportamento anche a quello di un branco di pesci. Ogni pesce è un essere indipendente. Però quando sono tutti insieme cambiano direzione e prendono le decisioni come una singola entità.
Il giardinaggio è un altro modo utile di guardare ai microservizi. La connessione del software è simile al piantare alberi e al trovare lo spazio giusto per far fiorire una pianta. Secondo altri, i microservizi possono perfino essere descritti come la coordinazione dei diversi organi in un corpo. Qualsiasi modello si scelga, la conclusione è che lavorare con i microservizi significa avere a che fare con un sistema creativo vivente in grado di produrre ben più della somma delle sue parti. Come i sistemi viventi, i microservizi possono crescere, svilupparsi e adattarsi, proprio come qualsiasi azienda.