Paessler: l’efficienza IT cresce con la gestione autonoma

Se il lavoro remoto sarà la norma in futuro, vedremo più efficienza IT da parte dell’utente quando si tratta di risolvere problemi in autonomia.

Paessler gestione IT autonoma

Per Chiara Ornigotti, Senior Sales Manager Southern Europe di Paessler, la gestione in autonomia fa crescere l’efficienza IT.

La disponibilità di tecnologie mobili e l’Internet domestico ha consentito a milioni di lavoratori di convertirsi rapidamente a modelli di lavoro flessibili all’arrivo del Covid-19. Se avessimo dovuto affrontare una simile pandemia 20 o 25 anni fa non saremmo stati in grado compiere una tale trasformazione con simile facilità. Ma il passaggio improvviso al lavoro remoto ha presentato una serie di sfide. Ora è più importante che mai che le infrastrutture di comunicazione e connettività siano sempre funzionanti per evitare downtime e perdite di produttività. E probabilmente nel post pandemia la tendenza al lavoro remoto proseguirà: secondo Deloitte due terzi dei millennial e GenZ preferirà lavorare da remoto con continuità.

Paessler gestione IT autonoma

Ma per fare in modo che il lavoro remoto sia un successo, i team IT possono ora mettere gli utenti nelle condizioni di gestire il proprio IT domestico il più possibile in autonomia.
La capacità di individuare e risolvere i problemi nelle immediate vicinanze dell’utente sarà essenziale per garantire accessibilità e connettività quando si lavora da remoto.

L’utente finale proattivo è la nuova normalità

Se il lavoro remoto sarà verosimilmente la norma per il prossimo futuro, vedremo molto probabilmente più proattività da parte dell’utente finale quando si tratta di cercare e risolvere i problemi IT.

Le aziende dovranno iniziare a formare e aiutare le persone che lavorano da remoto a capire come creare le proprie conoscenze e scoprire, almeno a un livello base, dove risiede il problema per provare a risolverlo da soli.

Alcuni esempi di problemi facilmente risolvibili sono la videoconferenza che non funziona sul lato utente o difficoltà con l’utilizzo della piattaforma aziendale. Inoltre può verificarsi spesso la difficoltà di connessione ai sistemi aziendali, non per un malfunzionamento della VPN ma a causa di impostazioni modificate accidentalmente dall’utente o del mancato aggiornamento del software.

Le aziende devono abilitare quando possibile i dipendenti a effettuare un esame sommario e risolvere i problemi con strumenti messi a loro disposizione anche da remoto. Gli utenti possono ad esempio accedere a un portale web per verificare il corretto funzionamento dei sistemi interni: in pratica si tratta di fornire le nozioni base del monitoraggio.
Può anche essere a un livello superficiale ma aggiunge un minimo di proattività e aiuta gli utenti a conoscere la situazione in cui si trovano e cosa è necessario fare in autonomia per risolvere il problema.

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Le aziende, inoltre, quando si parla di cybersicurezza, devono assicurarsi che non vi sia alcuna possibilità di comportamenti inappropriati da parte degli utenti. I normali sistemi usati dagli utenti, con crittografia BitLocker, sistemi cloud sicuri e crittografia sugli spazi SharePoint per lavorare su documenti live possono tutti garantire che sia quasi impossibile non essere sicuri.

Cosa tiene svegli gli amministratori IT?

Nei prossimi mesi vedremo probabilmente perdurare la frustrazione riguardo alle problematiche del lavoro remoto. Dalle indagini compiute nel 2020 sugli utenti IT abbiamo capito che la sfida di gran lunga più grossa riguarda i problemi di connettività degli utenti che lavorano da casa, al secondo posto l’accesso alle tecnologie di videoconferenza.

In parte queste difficoltà sono dovute al fatto che gli utenti tendono a ignorare le buone pratiche a favore della fretta o a non installare tempestivamente gli aggiornamenti software o, ancora, a non investire qualche euro in amplificatori di segnale che aiuterebbero a stabilire buone connessioni quando lavorano a una certa distanza dal router. Spesso è difficile convincere gli utenti ad abbandonare le cattive abitudini.

C’è e ci sarà una maggiore richiesta di strumenti di monitoraggio più avanzati in conseguenza della maggiore varietà di software utilizzato. I software di nuova introduzione richiedono un nuovo set di monitoraggio per garantire che vengano evitati problemi come il downtime e gli amministratori IT dovranno formare gli utenti a gestire da soli alcuni problemi.

Gli amministratori già dispongono di diversi strumenti per il monitoraggio della connettività, ad esempio cruscotti che mediante la rappresentazione grafica della disponibilità del servizio sotto forma di semaforo, che potrebbero essere condivisi con gli utenti. Questi ultimi sarebbero così in grado di capire da soli se il problema è ascrivibile all’IT aziendale o al loro service provider.

Paessler gestione IT autonoma – Cosa si prospetta all’orizzonte?

L’IT self service diventerà sempre più la norma nello scenario di lavoro remoto. Molti team IT gestiscono il service desk con una policy basata sul concetto di semaforo, ma vedremo affermarsi situazioni in cui i team IT si dedicheranno a fornire agli utenti i tool necessari per risolvere da soli i problemi meno urgenti.

Riducendo la pressione sul service desk, gli amministratori IT potranno concentrarsi sul mantenere gli strumenti tecnologici e di comunicazione più importanti in buona salute. Manuali, video tutorial e forum aperti dove raccogliere informazioni sulle soluzioni più diffuse possono essere di grande aiuto.

Lo sviluppo di questo tipo di proattività sarà fondamentale per fare sì che il lavoro remoto diventi davvero la norma. I lavoratori a distanza devono sviluppare un proprio livello base di alfabetizzazione tecnologica e di monitoraggio anche a proprio beneficio: un continuo scambio di messaggi via mail e chat non è un impiego efficiente del tempo sia per gli utenti sia per il team IT e per questo il self service rappresenta un ottimo modo per risparmiare tempo e favorire la produttività.