Formare i dipendenti sulla cybersecurity. Per Forcepoint è necessario

A causa del lavoro da remoto crescono gli attacchi e sono necessari corsi di formazione sulla sicurezza informatica.

Formazione dipendenti cybersecurity

Per le aziende la formazione dei dipendenti sulla cybersecurity è indispensabile perché l’ambiente di lavoro è oramai cambiato. È ormai noto che il 2020, annus orribilis sotto molteplici punti di vista, ha rappresentato un terreno estremamente fertile per tutti i cyber criminali. Con la maggior parte della forza lavoro collegata alla rete aziendale da remoto, infatti, si sono  moltiplicati i rischi legati alla perdita dei dati e agli attacchi informatici.

In questo scenario, sembrerebbe evidente l’importanza di dotarsi di innovativi sistemi di sicurezza. Contestualmente, creare una maggiore consapevolezza sul mondo Cyber, formando professionisti aggiornati su quelle che sono le nuove minacce e i moderni pericoli per la rete. Ma da ciò che emerge dal Rapporto Clusit 2020 non sembra essere così ovvio. I dati, infatti, evidenziano che solo il 55% delle aziende ha strutturato un piano pluriennale di formazione che coinvolge tutti i lavoratori. Mentre il restante 45% prevede corsi di aggiornamento e formazione sul tema solo una tantum.

Formazione dipendenti cybersecurity

Questo tipo di strategia non può risultare vincente, in quanto le persone rappresentano ormai il vero focus. I dipendenti devono poter svolgere il proprio lavoro in modo efficace e sicuro, essendo consapevoli dei rischi che corrono. Nonostante questo, la maggior parte delle soluzioni di sicurezza è ancora strutturato come se gli utenti fossero un dettaglio poco rilevante.

Questi si concentrano principalmente nell’area degli endpoint, ovvero tutti i dispositivi collegati alla rete, inclusi smartphone, tablet e pc portatili dei dipendenti. Forcepoint da anni è focalizzata su un approccio di sicurezza Human-Centric per aiutare le aziende a comprendere che gli utenti sono il nuovo perimetro da proteggere.

Nonché per supportarli in una progressiva migrazione dei propri sistemi di sicurezza nel cloud. Per permettere agli utenti di accedere in modo flessibile da qualsiasi luogo e permettere la rapida integrazione di partner o fornitori di servizi, gli ambienti cloud delle aziende dovrebbero essere tenuti il più aperti possibile.

Dynamic User Protection

Questa apertura, tuttavia, richiede non solo di fare maggiore affidamento sulle credenziali di accesso, ma anche di capire esattamente il comportamento degli utenti che effettuano gli accessi e reagire automaticamente ai rischi. A tale scopo, abbiamo recentemente rilasciato Dynamic User Protection.

Questa innovativa soluzione Cloud-native di Forcepoint permette di monitorare comportamenti anomali degli utenti, uno strumento chiave per prevenire le minacce in maniera efficace e in tempo reale. La soluzione Dynamic User Protection è stata progettata sulla base di un modello distribuito. Essa sfrutta l’analisi a livello endpoint per consentire il rilevamento in tempo reale e l’applicazione automatizzata delle policy all’origine.

Formazione dipendenti cybersecurity – Inoltre, utilizza Indicators of Behavior (IoB) come motore di analisi, che fornisce ai team di sicurezza una panoramica sui comportamenti degli utenti. Il motore alla base degli IoB è la natura dinamica degli individui e il modo in cui essi accedono alle risorse di cui hanno bisogno. Con gli IoB alla guida di una soluzione di sicurezza informatica, è possibile combinare più comportamenti, per determinare punteggi di rischio reali e identificare, di conseguenza, un utente come pericoloso e/o inoffensivo.