Collaborazione e workplace ibrido, la vision di Ricoh per il futuro

Gli aspetti di collaborazione aziendale nella nuova normalità devono essere ripensati

Collaborazione e workplace ibrido

Per Ricoh il futuro del workplace ibrido e della collaborazione vanno ripensati considerando il lavoro da remoto e in presenza. Ne parla Nicola Downing, COO di Ricoh Europe.

Oggi nelle aziende gli aspetti di collaborazione devono essere ripensati considerando che i dipendenti lavorano sia in presenza che da remoto. Ottenere vantaggi e risultati da questo nuovo approccio è possibile anche grazie alle tecnologie digitali e alla condivisone degli obiettivi. In questo periodo il rientro dei dipendenti in ufficio è al centro dell’attenzione di tutte le aziende.

Da un’analisi di Morgan Stanley emerge come siano le imprese italiane (76%), insieme a quelle francesi (83%), a guidare il rientro. Mentre nel Regno Unito la tendenza è quella di proseguire il lavoro da remoto e i dipendenti stanno rientrando solo nel 34% dei casi.

Nel cammino verso la nuova normalità le aziende stanno rivedendo gli ambienti di lavoro in un’ottica di sicurezza, aspetto ovviamente prioritario, e di flessibilità. Questo è possibile adottando, da un lato, sistemi per il desk booking e il rilevamento della temperatura. Dall’altro, soluzioni che agevolino la collaborazione tra le persone e l’automazione dei processi, indipendentemente dal luogo in cui si sta svolgendo il proprio lavoro.

Collaborazione e workplace ibrido

Di recente mi è stato chiesto cosa mi sia mancato maggiormente della vita d’ufficio. La risposta è molto semplice: le interazioni di persona. Quante volte, incontrando un collega alla macchinetta del caffè, abbiamo imparato qualcosa di nuovo sul nostro business, su un cliente o sul mercato? Inoltre, le conversazioni migliorano le relazioni e facilitano lo sviluppo di idee e progetti. Si spiega così il fatto che gli uffici si stiano ripopolando. L’elemento sociale non deve essere sottovalutato e gli ambienti di lavoro fisici rimangono fondamentali per le relazioni e il confronto.

I nuovi modelli organizzativi emersi durante l’emergenza possono dunque essere considerati come complementari al workplace tradizionale. L’importante è che vengano definiti, ancora più chiaramente di prima, obiettivi e percorsi in modo che le persone conoscano con precisione il proprio ruolo all’interno del processo. Le tecnologie sono un potente alleato di questo nuovo modo di lavorare. Consentendo ai dipendenti di collaborare ovunque si trovino e di conoscere i progressi compiuti dal team nell’implementazione dei progetti.

Collaborazione e workplace ibrido

Possiamo dire di essere entrati nell’era del lavoro ibrido in cui si alternano remote working e presenza in ufficio. Anche se attualmente non tutti i dipendenti delle aziende europee sono rientrati, questo è indubbiamente il cammino che ci consente di esprimere al meglio la nostra natura sociale e di essere più efficaci nello svolgimento del nostro lavoro.