Ansible Automates 2020 è andato in scena, come d’abitudine di questi tempi, in forma di conferenza virtuale: al centro della scena, trasformazione e automazione.
Obiettivo principe della giornata è stato quello di catalizzare l’attenzione sui processi di digitalizzazione su come una strategia oculata possa incrementare il successo del business d’impresa.
Il giusto tasso di automazione e i necessari cambiamenti operativi e culturali sono in grado di favorire lo sviluppo delle aziende e sostenere la crescita nel medio periodo
Nell’attuale mondo cloud e DevOps, l’automazione può essere utilizzata come abilitatore di nuovi scenari lavorativi, rendendo possibile schemi operativi aperti. È così possibile raggiungere più rapidamente importanti obiettivi di base, quali una superiore resilienza e innovazione, nonché TCO più ridotti.
In questo, Red Hat Ansible si propone come una piattaforma olistica che consente scalabilità, migliore governance e velocità, garantendo agilità e flessibilità ai team IT.
Automazione e trasformazione, l’imperativo di oggi e di domani
Ansible Automates 2020 ha permesso di mettere a fuoco questi e altri aspetti, favorendo lo scambio di informazioni, al fine di ripensare il business attraverso l’automazione a 360°.
L’evento era indirizzato principalmente a decision maker IT, DevOps, systems engineers, release engineers, enterprise architects, responsabili IT, professionisti della sicurezza e figure che hanno attinenza con l’automazione IT.
Ad avviare le attività della giornata, con il keynote di apertura, Joseph Fitzgerald, VP & General Manager Management & Automation BU di Red Hat.
Per parlare di come l’automazione si stia evolvendo e delle relative implicazioni, ha poi preso la parola Belkacem Moussouni, Business Development Lead, EMEA – Management & Automation di Red Hat.
Automazione e trasformazione, dove va il mercato
Citando Forrester Research, Fitzgerald sottolinea come l’automazione, oggi, rappresenti un imperativo per il board aziendale.
In un tipico scenario operativo odierno, le società dispongono di un numero troppo elevato di strumenti non integrati tra loro.
Basti pensare ai domini riguardanti il cloud (pubblico e privato), la sezione di networking, lo storage, la sicurezza e molti altri. Ansible permette di “democratizzare”, scalare e integrare risorse, utenti e comparti operativi.
Proprio la carenza di sistemi automatizzati costituisce oggi una barriera ai processi di trasformazione digitale. Come semplificare le attività di lavoro? In che modo centralizzare i processi? Come orchestrarli?
La redditività d’impresa passa dalla percentuale di processi che si possono rendere autonomi: dalla server e network automation, scalando alla connessione e collaborazione tra team, per arrivare a concetto vero e proprio di “modernizzazione”. Si ottiene attuando schemi di automazione collaborativa con insight puntuali e unificati.
Ciò permette di abbattere i cosiddetti silos che bloccano lo scambio di informazioni e riducono la produttività aziendale, per passare a una “cultura dell’automazione”. Secondo IDC, essa consentirebbe di migliorare l’operatività generale del 49% e un risparmio sui costi complessivi del 56%.
Automazione e trasformazione, Poste Italiane
L’intera piattaforma Ansible include la componente “Automation”, un pacchetto ad elevata tecnologia che combina numerose soluzioni per il deployment presso i clienti. Ansible Cloud Services racchiude invece tutti i servizi hosting tramite cloud.redhat.com.
Ansible Certified Content offre use case specifici, rilasciati tramite un hub per l’automazione.
Se, dunque, “l’automazione è un imperativo”, secondo Red Hat è possibile affrontare il percorso di trasformazione potendo contare direttamente sul capitale umano, lo sviluppo di processi e la disponibilità di piattaforme dedicate.
Particolarmente interessante il contributo a supporto offerto da Giuseppe Brindisi, Office of the CTO di Poste Italiane. A fronte di tecnologie e infrastrutture IT eterogenee all’interno della società, la sfida principale è stata quella di normalizzare e mettere a colloquio sistemi e architetture.
Poste Italiane si trova attualmente nel pieno del processo di trasformazione e sta portando avanti numerose attività di digitalizzazione per migliorare l’efficienza operativa e i servizi ai cittadini. Open source, cloud first e l’adozione di micro-servizi rappresentano alcune delle tematiche forti di questo percorso di aggiornamento globale.
Grazie ad Ansible Automation, Poste Italiane ha abilitato innovativi schemi di Provisioning, cross platform configuration management e deploy application. A questo si affianca a una effettiva semplificazione lato application infrastructure operation.
Brindisi conferma l’adozione di procedure Infrastructure as Code (IaC), processi di gestione e provisioning dei data center attraverso file di definizione leggibili direttamente dalla macchina. Ciò ha previsto un largo impiego di Red Hat OpenShift.
Lato security, Ansible ha permesso di automatizzare schemi di disaster recovery attraverso differenti datacenter. Ciò consente di minimizzare l’impatto di eventi critici che si potrebbero originare in differenti aree geografiche del Paese.