Il cloud, oggi, è imprescindibile e indispensabile per tutte le imprese che desiderano crescere e prosperare; la nuvola semplifica anche i processi di condivisione dei dati.
L’approccio “cloud first” costituisce la risposta corretta per l’evoluzione e lo sviluppo delle realtà imprenditoriali e del business. Questo punto di vista sta progressivamente contaminando tutti gli ambienti professionali, finanche gli ambienti più conservativi e le imprese più piccole.
Come ha evidenziato Gartner, entro quest’anno il 90% delle organizzazioni adotterà servizi di infrastruttura basati sul cloud ibrido. Non solo, stando agli esperti di Forrester, sempre entro l’anno in corso, il mercato globale del public cloud crescerà sino a 236 mld USD.
In questi anni, molte realtà hanno progressivamente abbracciato la filosofia cloud e rappresentano oggi modelli di efficienza e dinamismo. Per queste aziende, e non solo, la necessità di implementare nuove strategie e di sviluppare progetti in ambito cloud rappresenta una eventualità tutt’altro che remota.
In questo senso, è importante sottolineare come la sempre più rapida adozione di ambienti multi-cloud abbia accelerato e amplificato i processi di migrazione. Per i clienti che scelgono il cloud, risulta di fatto logico e ponderato disporre di più piattaforme su misura, dislocate presso svariati service provider.
Condivisione e accelerazione del business – La centralità del dato
Le informazioni assumono oggi un ruolo centrale ed è proprio sui dati trattati, e da trattare, che il cloud ha davvero avuto impatto. Grazie ad esso, dipendenti non sono più legati fisicamente all’ufficio e possono accedere alle informazioni e collaborare a progetti da qualsiasi parte del mondo, in tempo reale. Ciò ha rivoluzionato i modelli di business. Le piattaforme basate su cloud hanno inoltre reso le aziende più efficienti.
Man mano che le organizzazioni crescono si creano silos e compartimenti di lavorazione che rallentano l’interscambio di informazioni. Il cloud aiuta le aziende a valicare l’ostacolo, consentendo a tutti i lavoratori di accedere a una piattaforma su cui trovare tutto ciò di cui hanno bisogno. Ciò rende anche più semplice la creazione di flussi di lavoro interaziendali, mentre prima c’era il rischio che i dipendenti facessero copie inutili dei documenti o li perdessero.
Avere accesso continuativo ai dati è, oggi, un elemento imprescindibile per il business delle imprese, nonché un fattore determinante per il successo delle attività quotidiane. Rendere disponibili i dati ai propri dipendenti, sempre e comunque, pone importanti interrogativi alle imprese.
Di fatto, quando si lavora in ufficio, l’accesso ai dati è prioritario. In questo caso, il tipico schema client-server, permette alle imprese di organizzare i documenti in funzione della priorità o delle permission che ogni singolo utente ha all’interno del dominio.
Se, però, dovesse rendersi necessaria l’apertura di percorsi di rete al di fuori del network aziendale?
Una rete legacy potrebbe costituire un problema. In questi casi è obbligatorio dotarsi di sistemi di monitoraggio e gestire tunnel VPN. Non solo, all’aumentare delle sessioni di accesso parallele, aumentano complessità e costi per le imprese.
Anche se ben progettata, la rete aziendale, basata su macchine fisiche e appliance di rete, risulta sovente più complessa e costosa da gestire rispetto a un approccio cloud-based. Non solo, ogni possibile apertura aggiuntiva “verso l’esterno” espone l’intera infrastruttura di rete a criticità in termini di protezione del dato e sicurezza nelle procedure di autenticazione dei dipendenti.
Condivisione e accelerazione del business – Il cloud semplifica le procedure
Una possibile soluzione, efficiente e scalabile, può essere messa a punto combinando le capacità della piattaforma Nextcloud e sistemi dedicati per definire uno spazio storage per il team. Si tratta di una soluzione che offre grande scalabilità e una elevata protezione dei dati.
Ogni documento caricato risulta infatti crittografato per definizione durante il processo di trasferimento. È un nodo cruciale, che mette le aziende al riparo da possibili accessi indesiderati, a tutela dei segreti industriali, della privacy e in linea con la compliance normativa.
Condivisione e accelerazione del business: Nextcloud nasce come software client/server per la creazione e l’utilizzo di un servizio di file hosting. Nel tempo, grazie all’architettura aperta e allo sviluppo congiunto della community, Nextcloud è diventato una piattaforma collaborativa a tutti gli effetti.
Il servizio, così come disponibile oggi, consente di aggiungere funzionalità sotto forma di applicazioni e permette agli utenti di avere pieno accesso e controllo dei dati. In questo modo è possibile modificare e condividere file, calendari, note, attività, contatti, ma anche chattare, videochiamare e visualizzare le email.
Grazie a queste peculiarità, il sistema può essere installato su uno o più server, anche server virtuale in cloud, per una maggiore resilienza e scalabilità.
Non solo, l’intera infrastruttura può essere sottoposta a processi periodici di backup direttamente in cloud, in modo automatico, per una maggiore sicurezza dei documenti immagazzinati.
Parliamo di una soluzione che, se ben orchestrata, consente di avere il pieno controllo sui propri dati, in ottica di protezione e backup, ma anche in termini di costo periodico del servizio.
Una simile architettura consente di abilitare a tutti gli effetti un “Cloud Storage privato”; i dati saranno consultabili e accessibili tramite la piattaforma open source.
Condivisione e accelerazione del business – Nextcloud
Optando per questo sistema è possibile snellire le procedure di accesso, la definizione degli utenti e anche la manutenzione periodica. È sufficiente selezionare il servizio server preferito, in base al budget a disposizione e alle performance desiderate. Per esempio, è possibile installare Nextcloud su un server centrale basato su Linux Ubuntu 18.04 e, successivamente, configurarlo per avviare il servizio di file hosting che sta alla base dell’infrastruttura.
L’infrastruttura sottostante può essere gestita adottando, per esempio, un hosting di tipo cloud, tramite il quale è possibile beneficiare di garanzie chiare in termini di risorse. Il tutto con meccanismi di gestione che ricordano da vicino quanto accade con i service VPS.
Infatti, con un server virtuale in cloud è possibile attivare i servizi richiesti appoggiandosi a una infrastruttura 100% cloud. In questo caso è possibile coniugare i vantaggi e la potenza di un cloud server con la semplicità e il prezzo di un server privato virtuale.
Per assicurarsi un’esperienza d’uso altamente flessibile e su misura per ciascuna impresa, è inoltre disponibile il servizio Cloud PRO. I Server Pro sono personalizzabili e configurabili senza troppe limitazioni e si differenziano per le elevate prestazioni. Una delle principali caratteristiche che contraddistingue i Server Pro è la possibilità di poter scegliere l’hypervisor sul quale creare il proprio Cloud Server. L’offerta Cloud di Aruba prevede la possibilità di scelta tra VMware e Hyper-V.
Esiste poi la possibilità di beneficiare di un server dedicato, una macchina “fisica” messa a punto in base alle esigenze del cliente e indicata per la realizzazione di infrastrutture complesse e applicazioni avanzate. Tipicamente, si opta per sistemi dedicati quando è richiesta la massima disponibilità di risorse, laddove serva potenza e prestazioni elevate.
Un simile pacchetto può solitamente contare su hardware di ultima generazione: sulla presenza di alimentatori ridondati, sistemi RAID hardware e hard disk hot swap. Ciò assicura continuità operativa e sicurezza.
Grazie a questi meccanismi di condivisione dati e a una piattaforma flessibile come Nextcloud, installata “on top”, è possibile definire e gestire il proprio spazio storage, agevolando lo scambio di informazioni e documenti all’interno e all’esterno del team di lavoro e dell’ufficio.