Damiano Colombo, Mobile Business Product Owner di Docebo, ci spiega come cambierà il mondo dell’E-Learning con la diffusione delle reti 5G.
La realizzazione della rete 5G è finalmente partita anche in Italia.
Le promesse di questa nuova tecnologia sono esaltanti:
- Virtuale azzeramento della latenza
- Banda disponibile di almeno 1 Gigabit al secondo
- Illimitato numero di dispositivi connessi contemporaneamente senza decadimento delle prestazioni.
Soprattutto, per la prima volta nella storia della telefonia cellulare, le connessioni di nuova generazione escono dalla propria comfort zone dei terminali personali per abbracciare specificatamente il mondo dell’internet delle cose (IOT, Internet Of Thing).
L’obiettivo dichiarato di questa nuova tecnologia consiste nella possibilità di creare un ecosistema di milioni di sensori interconnessi ad altri milioni di dispositivi intelligenti, che potranno scambiarsi fra di loro qualunque tipo di informazione in tempo reale per creare una serie di servizi innovativi che in questo momento non siamo ancora in grado di immaginare.
Si parla di sistemi di guida autonoma incredibilmente affidabili come pure di soluzioni di monitoraggio della salute delle persone senza limiti di tempo o spazio.
Ovviamente anche miliardi di utilizzatori di smartphone di tutto il mondo potranno beneficiare della ridotta latenza e dell’aumentata banda disponibile, che tradotto significa avere migliori contenuti in minor tempo.
Anche il mondo dell’e-learning, che per sua stessa definizione è legato al mondo dell’elettronica e delle telecomunicazioni, sarà impattato da questo cambiamento.
Premessa: un miglioramento, per quanto sensibile, della qualità della connessione può portare dei benefici, ma non costituisce di per sé un fattore di rivoluzione. Il motivo di questa affermazione risiede nel fatto che per portare i benefici di una nuova tecnologia all’utente finale è necessario che anche i prodotti software e i contenuti che vengono erogati si adattino alle nuove possibilità offerte.
Per esempio, un video registrato in bassa definizione per essere distribuito su una vecchia rete 3G non diventerà magicamente più bello se trasferito tramite una rete 5G. E neppure quelle procedure che possono sembrare lunghissime a causa di rallentamenti nei servizi di back end potranno trarre giovamento dalla riduzione dei tempi di latenza media da 50 millisecondi a 2 millisecondi….
Quello che invece ci si può aspettare subito è un miglioramento generale dell’esperienza grazie all’immediata disponibilità di contenuti potenzialmente anche molto grandi. Per esempio, a nessuno piace vedere l’indicatore di caricamento di un video per 20 o 30 secondi prima che questo sia pronto… ma è solo una delle esperienze sgradevoli che dovremmo dimenticare grazie all’introduzione del 5G.
Anche i comuni corsi formali in e-learning nei formati SCORM o xAPI potrebbero trarre giovamento da questa nuova tecnologia migliorando sensibilmente i tempi di sincronizzazione e permettendo il trasferimento e l’avvio più immediato anche di corsi di grandi dimensioni.
Un altro ambito molto specifico che potrebbe trarre grandissimo giovamento dalle reti 5G è quello del training basato su ambienti di realtà virtuale. Al giorno d’oggi, per quanto performanti, gli smartphone ancora mancano della potenza di calcolo necessaria per elaborare in maniera sufficientemente fluida ambienti ed attori tridimensionali con la definizione necessaria per offrire esperienze realmente immersive (cosa che riescono a fare invece computer e console di moderna generazione). La connessione 5G permetterebbe di interagire con ambienti creati remotamente in server farm potentissime e trasferire subito i fotogrammi elaborati già pronti per la visualizzazione, come se si trattasse del trasferimento di un video in streaming.
Esiste purtroppo anche un aspetto potenzialmente negativo che gli amministratori delle piattaforme e-learning sono tenuti a ricordare: l’introduzione delle reti 5G potrebbe aumentare la disparità di accesso alla rete fra le aree privilegiate, cioè fra le città che saranno immediatamente coperte dal nuovo servizio, e le aree storicamente disagiate dal punto di vista della connettività. Per esempio, se un L&D Manager volesse iniziare a distribuire magnifici video in risoluzione 4K, dovrebbe parimenti prevedere la distribuzione dei medesimi contenuti anche in risoluzione standard per non rendere tale oggetto didattico totalmente inaccessibile a chi non potesse beneficiare della rete 5G. Molte luci e purtroppo qualche ombra, ma per L’e-Learning powered by 5G il futuro è roseo!