Gli italiani e lo smart working: le analisi di Citrix

Gli italiani, la tecnologia e lo smart working: le analisi di Citrix

Una ricerca effettuata da Citrix e OnePoll sottolinea i vantaggi dello smart working e le opinioni dei connazionali che in queste settimane lavorano da casa.

Con l’irrompere della crisi del Coronavirus, lo smartworking è balzato drammaticamente agli onori della cronaca quale modalità indispensabile per molte aziende di garantire la continuità della propria attività.

Se molte organizzazioni – soprattutto le più grandi – hanno già da tempo implementato forme di smartworking, magari limitate a pochi giorni la settimana, altre hanno dovuto organizzarsi nel modo più rapido affinché ciò fosse possibile e le persone si sono adattate non senza qualche inconveniente: il 77,9% del campione intervistato afferma infatti di non aver mai fatto smartworking in precedenza.

Naturalmente uno dei principali problemi che le aziende hanno dovuto affrontare ha a che fare con la tecnologia. Il 29,3% degli intervistati afferma infatti che l’ostacolo più grande per lo smartworking è legato alla mancanza degli strumenti aziendali: computer, schermo, server, mentre il 26,3% indica il mancato accesso a molte risorse aziendali. In questa situazione, il 70,6% afferma di utilizzare strumenti consumer per ovviare a questa mancanza: WhatsApp, Wetransfer e altri tool simili finiscono così con il sopperire alla mancanza di strumenti aziendali dedicati o alla loro difficoltà d’uso.

In un contesto come quello italiano è però il venir meno della dimensione sociale e la ridotta comunicazione con i colleghi a essere vissuta come il principale svantaggio dello smartworking, come afferma il 37,9% del campione. Un considerevole 33,4% teme invece la mancanza di una chiara separazione tra vita privata e vita lavorativa, mentre il 24,5% indica le distrazioni provenienti dall’ambiente domestico e dalla famiglia come principale ostacolo.

Anche in una situazione di crisi, però, emergono i vantaggi di questa forma di lavoro da remoto, che vanno al di là della situazione contingente. La possibilità di evitare gli spostamenti quotidiani da e verso il luogo di lavoro è percepita come uno dei principali vantaggi per il 44,9% del campione. Il 41,4% vede infatti nel pendolarismo una fonte di stress ed è felicissimo di farne a meno, mentre il 36% afferma che questa modalità di lavoro permette di dedicare più tempo alla famiglia e a ciò che ama fare. Da sottolineare anche il 30,8% che vede nello smartworking la possibilità di risparmiare sulle emissioni, a testimonianza di una aumentata sensibilità ambientale.

Quale impatto avrà la crisi legata al Coronavirus sulle modalità di lavoro degli Italiani è senz’altro presto per dirlo, ma il 65,9% degli intervistati ritiene che, anche una volta usciti dall’emergenza le aziende ricorreranno più spesso allo smartworking.