Tante aziende trascurano l’alto rischio legato ai ransomware. Per questo Veritas ricorda tre passaggi per proteggere l’azienda dai pericoli legati a questo fenomeno. Infatti la percezione nelle aziende è che il rischio non sia così elevato o che sia sotto controllo, ma la verità è che molte trascurano l’implementazione di una adeguata strategia di backup. Non sono pochi i responsabili che ritengono di non essere esposti, nonostante questi tipi di attacchi siano estremamente comuni. In Europa, Nord America e Medio Oriente, ad esempio, più di un terzo delle compagnie finanziarie e assicurative ne è stato vittima; quindi sì, il tasso di esposizione è elevato.
Secondo le ultime previsioni, i costi globali dei danni da ransomware raggiungeranno i 20 miliardi di dollari entro il 2021, 57 volte di più rispetto al 2015. Una tale cifra pone il ransomware come il tipo di crimine informatico in più rapida crescita. I costi di questo tipo di software dannoso includono danni e distruzione dei dati, tempi di inattività, perdita di produttività, interruzione del normale corso del business e danni alla reputazione.
Il 91% dei cyber-attacchi inizia con il phishing via e-mail, una via comunemente usata per il ransomware. L’adozione di una soluzione multilivello riduce drasticamente questa possibilità di infezione e migliora la capacità dei dipendenti di evitare le costanti minacce a cui sono esposti.
Le raccomandazioni di Veritas
1. Formazione. Gli impiegati sono la prima linea di difesa contro le minacce alla sicurezza, ma spesso si scopre che sono proprio loro la causa di un attacco. L’apertura di un’e-mail può causare l’infezione in una rete; educare i dipendenti a controllare le e-mail e chiedersi se il mittente sia una fonte che riconoscono è quindi un utile investimento di tempo. I dipendenti dovrebbero anche evitare siti web sconosciuti, fare attenzione agli allegati di posta elettronica e sapere che non dovrebbero installare software sconosciuti o non approvati.
2. Sicurezza. Sulla base della formazione dei dipendenti, la sicurezza è vitale. L’installazione di un’infrastruttura IT sicura fungerà da seconda barriera in caso di violazioni. È importante garantire che i driver dei dispositivi siano aggiornati regolarmente e che siano mantenuti tali con gli aggiornamenti rilasciati dalla casa produttrice del software.
3. Protezione. Questa è l’ultima linea di difesa. Se tutto il resto fallisce, le aziende dovrebbero sempre avere un piano alternativo ed essere in grado di recuperare i dati in caso accadesse il peggio. L’impatto di non avere un piano di backup efficace può essere catastrofico.
In ogni caso, la prevenzione non è più sufficiente, e questo è un dato di fatto che non può essere assolutamente ignorato. Un’azienda non si riprende mai del tutto da un attacco ransomware, poiché l’attività è stata danneggiata sia a causa dei tempi di inattività che a causa della perdita di dati. Le soluzioni anti-malware non solo aumentano i tempi di risposta e la resilienza, ma infondono anche fiducia in clienti e stakeholder.
Veritas è un partner strategico chiave nella lotta globale contro la criminalità informatica come il ransomware. L’obiettivo di Veritas è quello di aumentare il più possibile la sicurezza dei dati di backup, in modo da renderli disponibili a fronte di un attacco ransomware e garantire tempi di ripristino veloci per garantire la ripartenza sia per i dati delle applicazioni IT che per i dati sui laptop e desktop dei dipendenti.
Grazie alla soluzione Veritas NetBackup i clienti sono in grado di costruire una strategia di backup e restore, efficace e efficiente. La certificazione di NetBackup per ambienti fisici, virtuali e in cloud, è così ampia da poter supportare la maggior parte dei workload esistenti, fornendo un unico punto di controllo della protezione dei dati. Inoltre, l’architettura di Netbackup è stata studiata per garantire il massimo livello di sicurezza della piattaforma stessa da attacchi ransomware.