Attualmente, l’azienda sviluppa applicazioni innovative per aziende di ogni dimensione. Gli esperti di Energy Way operano in mercati eterogenei, dal settore Utility alla GDO, dal manifatturiero al segmento finance, automotive e molto altro.
I progetti basati su AI messi a punto dalla società vantano un elevato impatto e possono essere a buon titolo qualificati come altamente innovativi.
Tra le piattaforme proposte per ottimizzare risorse e consumi delle imprese clienti, Energy Way sviluppa controllori predittivi per gli impianti, manutenzione predittiva, computer vision per l’individuazione dei difetti, schedulatori avanzati per la programmazione delle attività industriali, algoritmi per la previsione della domanda e l’ottimizzazione di prezzo, robotic process automation delle procedure di back office.
L’approccio al concetto stesso di Intelligenza Artificiale ci ha particolarmente colpito.
In un contesto attuale che tende a mistificare l’AI come qualcosa di etereo, intangibile, quasi pericoloso, Energy Way ha saputo definirne i contorni in modo chiaro.
I dati sono il combustibile per le nuove piattaforme intelligenti; ma come pensa una AI? Come possiamo interpretarne funzionamento e finalità?
La forza descrittiva della matematica e dell’algebra è indispensabile per descrivere la natura che ci circonda, è una parte imprescindibile di essa.
Come sottolinea Pietro Monari, insegnante, fisico e responsabile dei progetti education, occorre educare a pensare per trovare e forgiare il concetto di umanità dell’intelligenza artificiale. Monari ci ha accompagnato in un workshop incentrato proprio sull’AI e, in particolare sul riconoscimento facciale, un ambito d’elezione dove sono ampiamente adottati algoritmi matematici e algebra.
Da alcune foto, compreso uno scatto del viso dei presenti, si è passati dalla teoria alla pratica, avvicinando il concetto di conversione delle immagini, il rilevamento degli elementi utili al riconoscimento dei volti, fino ad approssimare la logica che permette all’AI di riconoscere una persona. Un piccolo viaggio, certamente interessante, e propedeutico per fare un passo avanti nella conoscenza di chi è e cosa fa Energy Way.
L’AI è fondamentalmente matematica. Per alimentare questo “cervello digitale” servono dati di qualità, in misura necessaria e sufficiente. I dati, opportunamente convertiti e filtrati generano un dataset. In questo modo, l’immagine di un volto può diventare uno schema di luci e ombre e, successivamente, una matrice in scala di grigi con valori ben definiti, tra 0 e 255 (8 bit). Il dato aggregato generato raggiunge così un valore e una sua utilità, per una successiva lettura da parte degli esperti.
Proprio le figure verticali e gli esperti costituiscono un plus per Energy Way. Come sottolinea il CEO Fabio Ferrari, per leggere ogni attività occorrono diverse competenze: un matematico, un numerico, l’informatico…
Questi esperti sono ancora difficili da reperire sul mercato del lavoro, stiamo parlando di attività e professioni ancora in divenire e da coltivare nel tempo.
Anche per questo l’azienda incentiva l’aspetto formativo e propone attività coordinate ad hoc all’interno della propria Academy (avviata a novembre e partner attivo della Stanford University).