Con l’adozione dell’HCI di NetApp, la multinazionale italiana Renco è riuscita a ridurre gli ingombri, aumentare la potenza di calcolo per la fruizione dei servizi. L’attività di elaborazione dei dati è infatti passata da 24 ore a 4 ore, aumentando così del 700%. Inoltre Renco è riuscita ad automatizzare l’infrastruttura e ad aumentare flessibilità e scalabilità.
Tra i benefici ottenuti da Renco con l’adozione di NetApp HCI c’è anche una riduzione del 67% degli ingombri all’interno del data center. Eliminando un intero rack, il sistema attuale occupa infatti un terzo dello spazio rispetto a quanto accadeva precedentemente.
Fondata nel 1979, Renco si è occupata inizialmente di progettazione ed engineering nel settore Oil & Gas. Ad oggi è articolata in quattro divisioni: Industria, Infrastrutture, Servizi e Gestione degli asset. Per soddisfare le crescenti esigenze dei clienti, ha diversificato le proprie attività includendo un’ampia varietà di servizi: tra i principali quelli di consulenza, fornitura di personale tecnico, ingegneria e servizi di costruzione per l’energia, oil & gas, nonché i settori delle infrastrutture civili. Grazie a numerosi e importanti progetti in oltre 50 paesi, Renco ha acquisito un’esperienza internazionale rilevante trasformandosi in una società globale con 16 sedi in 10 paesi in tutto il mondo. Con il passare degli anni la società è cresciuta anche in termini di business e di servizi da erogare internamente, accrescendo inevitabilmente le esigenze in termini di risorse e capacità di calcolo.
Per ovviare a queste nuove necessità, Renco ha deciso quindi di rafforzare la collaborazione con NetApp, già in corso da diversi anni, optando per NetApp HCI, l’infrastruttura iperconvergente di nuova generazione.
Alessandro Giovanelli, IT Manager in Renco
Per evitare di acquistare nuovo hardware, siamo passati al cloud ibrido, mantenendo in azienda i sistemi deputati ai servizi critici e spostando esternamente, presso un provider italiano, quelli meno ‘fondamentali’. La scelta si è però rivelata onerosa e anche i sistemi – server e storage – nel frattempo sono diventati obsoleti. Non ci piaceva l’idea di spostare tutto all’esterno – peraltro questa opzione non era nemmeno particolarmente vantaggiosa – e quindi ci siamo consultati con il nostro referente in NetApp che ci ha consigliato NetApp HCI.
La scelta di passare all’iperconvergenza non è stata dettata da particolari esigenze di storage, ma da problemi sul lato computazionale: ovvero server ormai obsoleti che non garantivano performance adeguate.
Alessandro Giovanelli, IT Manager in Renco
I sistemi erano diventati inadeguati, generando lentezza in alcuni servizi. NetApp HCI offre performance molto elevate e, per esempio, nell’elaborazione dei database le tempistiche si sono ridotte drasticamente: si è passati da diverse ore a una ventina di minuti. Inoltre, trattandosi di un sistema di nuova generazione, innovativo e certificato, abbiamo ottenuto benefici anche in termini di sicurezza. I servizi critici, gestiti internamente, sono stati migrati su questa infrastruttura, sulla quale poggeranno anche parte di quelli attualmente gestiti all’esterno. Questa soluzione ci consente di risparmiare notevolmente, e di ‘ripagare’ rapidamente l’investimento per l’acquisto del sistema HCI.